Sardegna, il grande inganno dell’aborto a domicilio

Egregio Direttore,
le invio la mia replica all’ articolo” In Sardegna sarà possibile accedere all’ aborto farmacologico anche nei consultori e a domicilio”.

https://www.editorialedomani.it/fatti/sardegna-aborto-farmacologico-consultori-ambulatori-autorizzati-sperimentazione-casa-domicilio-rgxam00c
Secondo le ultime notizie, anche la Regione Sardegna si adegua, dopo l’ Emilia Romagna, alla possibilità di abortire in modo farmacologico in ambulatorio e consultorio autorizzati e collegati a una struttura ospedaliera.
Dunque, anche il Sud dell’Italia cede alla tentazione di ergersi a Signore della vita, decidendo se e quando essa è” meritevole” di venire al mondo.Non bastasse, nell’ articolo non si parla più solo di donne ma di “persone” che accedono alla pratica dell’ Igv, come se gli uomini potessero ottenere una gravidanza!

Inoltre, con questa decisione viene avviata la” sperimentazione”a casa dell’assunzione di quella che all’ estero viene chiamata “the kill pill”, cioè la Ru486. Ora, una sperimentazione, da sempre, è un processo che viene attivato per sondare la validità di un prodotto…Se la maggior parte delle persone sono contrarie alle sperimentazioni  sugli animali come topi,criceti e altri piccoli mammiferi, come può l ‘ opinione pubblica accogliere questa tragica novità mettendo a rischio la vita delle malcapitate? Riportiamo qualche dato per capire la pericolosità della Ru486 che chiamano farmaco (dove, la gravidanza non è una malattia)ma in realtà è un veleno: pericolo di emorragie uterine fino all’ 11 per cento che può richiedere intervento chirurgico o trasfusione di sangue; infezione delle pelvi e del tratto genitale causato dalla soppressione del sistema immunitario,tra cui infezioni da Clostridium Sordellii che hanno portato anche alla morte della paziente! Essa è pericolosa perché è difficile diagnosticarla in tempo,con assenza di febbre e sintomi simili a quelli delle prostaglandine.I casi di morte da Ru486, ormai sono documentabili a decine, ma l ‘ opinione pubblica non ne parla.Emilia Romagna, irragionevole proporre l’aborto a domicilio

Per non parlare dei danni cardiovascolari severi che vanno dall’ infarto alla fibrillazione,all’ angina, ecc. E inoltre, rischi di gravidanze ectopiche…e i problemi psicologici dovuti alla tardiva consapevolezza che si sta eliminando un figlio in completa solitudine.

Ma naturalmente la sanità pubblica non ci perde, visto che i costi sono di 1400 euro per un aborto chirurgico contro i soliti 40 della pillola!
Che dire poi delle reazioni, ovviamente positive alla notizia, del Movimento polacco per l’ aborto e di Non una di Meno Sardegna

(la quale associazione si batte contro i femminicidi e poi sostiene la soppressione dei nascituri per mano delle stesse madri), nonché dell’ associazione mortifera di Luca Coscioni,il cui programma si chiama proprio” aborto senza ricovero?

Infine riportiamo le parole di De Martino autrice del libro” Ho abortito e sto benissimo”:-Questo è un traguardo di civiltà per l’ autodeterminazione di donne e persone con utero sulla propria vita…per evitare stigma e giudizi dei movimenti antiabortisti e anche la piaga dell’ obiezione di coscienza…”

Avanza a grandi passi, dunque, la deriva ideologica che esalta l’ecatombe di bambini spacciandola per diritti degli esseri umani, di madri e di padri che ahimè si renderanno troppo tardi conto del danno inferto a se stessi e all’ umanità in una Regione che, lo ricordiamo, ha lo zero per cento di nascite…

Cordialmente.

Maria Cariati per il Comitato “Prolife Insieme”

http://www.prolifeinsieme.it