Egregio Direttore,
Mi consenta di replicare all’articolo https://www.lapiazzaweb.it/news/attualita/379203/sanita-e-diritto-all-aborto-l-attacco-alla-legge-194.html
Non è molto chiaro come possa essere vista la convenzione siglata il 23 dicembre tra l’ ULSS 6 Euganea e il movimento per la vita di Camposampiero, propaganda antiaborto autorizzata negli ospedali.
La capogruppo del Movimento 5 stelle del consiglio regionale del Veneto, Erika Baldin, esprime seria preoccupazione per la recente convenzione che a suo dire rischierebbe di minare i principi della legge 194/78, legge che garantisce il diritto all’interruzione volontaria di gravidanza.
Associazioni pro-life nelle strutture sanitarie
La consigliera è inoltre molto preoccupata del ddl promosso da fdi e recentemente approvato dal senato, che autorizza le associazioni pro vita ad entrare nelle strutture sanitarie pubbliche per “dissuadere” le donne che desiderano abortire.
Sempre Baldin sottolinea come nel parlamento si stia cercando di “estendere diritti giuridici all’embrione” nonché di costringere le future madri ad ascoltare il battito cardiaco del feto, prima di procedere all’interruzione, facendo leva probabilmente sul senso di colpa.
Libertà di decisione significa conoscenza e verità
Per quanto riguarda l’ascolto del battito del cuore del feto, non c’è nessuna costrizione nei confronti della donna ma solo la proposta del medico a voler ascoltare tale battito. La futura mamma è libera di decidere e se, ascoltando il cuore che batte del suo bambino, scegliesse di cambiare idea, lo farebbe sempre nella libertà, una libertà però consapevole che quello che ha nel ventre è un essere vivo.
Per ciò che riguarda i diritti giuridici del concepito si ricorda che la Corte Costituzionale nella sentenza n. 27 del 18 febbraio del 1975 ha affermato che i diritti dell’uomo spettano anche all’embrione.
Il nascituro o concepito viene riconosciuto come soggetto dotato di personalità giuridica in quanto titolare di diritto alla vita e alla integrità psico-fisica.
Ulteriore aspetto che toglie la pace a Baldin è il numero preoccupante dei medici obiettori di coscienza, soprattutto nella provincia di Padova.
Secondo la consigliera i medici dovrebbero andare contro il proprio credo ed intervenire in un campo così delicato, in quanto la legge 194 prevede che le regioni siano responsabili di garantire l’accesso alle procedure per l’interruzione di gravidanza.
L’unico obbligo che ha ad ora un medico è quello di prestare assistenza, ma non quello di interrompere una gravidanza se non se la sente.
La consigliera avrebbe quindi presentato una proposta di legge regionale che preveda un minimo di medici non obiettori….magari contro la loro volontà, calpestando diritti…senza problemi.
Un medico dovrebbe essere obbligato ad agire contro la propria coscienza.
I pro-life offrono sostegno morale e materiale alle donne
Il lavoro dei movimenti per la vita, dei centri di aiuto alla vita è quello di offrire sostegno morale e materiale a donne che stanno per compiere un passo difficilissimo, del quale potrebbero pentirsi per il resto della vita.
C’è molta letteratura in questo senso.
In ogni caso le donne restano libere di tenere o meno il bambino perché nessuno farà loro pressione.
La 194 ha però reso l’interruzione di gravidanza una sorta di anticoncezionale, gli aborti sono aumentati, sia quelli chirurgici che quelli chimici.
Si vuole fare leva sul fatto che comunque quello che si porta nel grembo entro il terzo mese di gestazione non è altro che “cellule senza forma né vita”.
Credo che Baldin non conosca affatto i movimenti per la vita e si stia muovendo in un campo a lei sconosciuto.
Tutto questo rumore infatti è dettato solo da una parola…non conoscenza.
Angela D’Alessandro
Bolzano
www.prolifeinsieme.it