Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente diritto di replica all’articolo https://www.italianopercaso.it/esteri/lunione-europea-chiamata-a-difendere-i-diritti-sessuali-e-riproduttivi-verso-unazione-contro-le-restrizioni-sullaborto-e-lavanzata-dei-governi-di-destra/
**L’Unione Europea chiamata a difendere i diritti sessuali e riproduttivi: verso un’azione contro le restrizioni sull’aborto e l’avanzata dei governi di destra**
Partirei dalla frase conclusiva che a mio parere racchiude il fulcro del contenuto dell’articolo : “La mancanza di finanziamenti dagli Stati Uniti rende urgente la necessità che l’Unione Europea intervenga con forza, promuovendo non solo il sostegno morale e legislativo, ma anche finanziario per proteggere questi diritti fondamentali.”
È evidente che Alessandro Torrisi percepisce come un pericolo l’azione dei governi che difendono la vita, combattendo la gigantesca speculazione sui feti abortiti della quale purtroppo siamo tutti a conoscenza ma che, sembra, non scandalizzare proprio quegli attivisti che si vantano di voler salvaguardare i “diritti fondamentali”.
Ritengo opportuno quindi provare a fare una classifica dei diritti fondamentali.
Il primo diritto fondamentale è senza ombra di dubbio la vita. Con l’aborto viene soppressa la vita dell’ esserne vivente più fragile e indifeso, ma poiché questa creatura non ha voce, non può protestare e non può votare, il suo diritto a nascere sembra non interessare a quella “compagnia” di politici che da Bruxelles vorrebbero dettare legge a tutti gli stati membri, persino su un tema così delicato.
L’aborto infatti va a toccare i valori più profondi dell’ individuo, mentre l’UE sembra troppo spesso farsi garante solo di ideologie per avere maggiori consensi.
Il nostro appello come Comitato “Prolife Insieme” è rivolto a tutti i politici intellettualmente onesti, affinché restino connessi alla realtà e ribadiscano il concetto fondamentale che “la mia libertà termina dove lede quella di un altro essere vivente”, il feto è un essere umano Vivente con un cuore che batte già a poche settimane dal concepimento.
Il cosidetto “diritto all’ aborto” infatti, non lede solo la libertà di nascere del feto che viene soppresso in quanto non voluto – ma che comunque resta un figlio per sempre – bensì anche la stessa donna che, come riportato in ampia letteratura scientifica ormai da decenni -subisce gravi danni derivanti dalla sua stessa scelta. Ma di questa sofferenza non si può parlare….
Ringrazio l’ autore di questo articolo per lo spunto di riflessione e auspico che la nostra replica sia pubblicata proprio per garantire la possibilità di dialogo su temi così cruciali, in un’ottica di crescita sociale e magari, perché no, anche di quella demografica, considerando l’età media avanzata del nostro splendido Paese.
Manuela Ferraro
Comitato “ Pro-life insieme “
http://www.prolifeinsieme.it