https://www.ceciliadelia.it/sito/2025/07/02/tar-piemonte-decide-per-chiusura-stanza-anti-aborto-al-santanna-una-buona-notizia/
“TAR Piemonte decide per chiusura stanza anti aborto al Sant’Anna, una buona notizia”
Una stanza di ascolto dove si aiutano le donne a non abortire rientra nelle prerogative di supporto alla donna esplicitamente previste dalla stessa legge 194: ma allora perché mai la chiusura di centro di aiuto alla vita dovrebbe essere considerata una buona notizia? Questa decisione illogica del Tar porta con sé la diminuzione di opportunità di nascere per molti bambin e il tradimento stesso della legge 194. E allora mi chiedo: quale è il vero scopo degli attivisti pro-aborto, portare ad un numero sempre crescente di aborti?
Proviamo ad usare la logica: gioire perché viene tolta alle donne una opportunità in più di tenere il loro bambino significa agire contro la donna! Come si può esercitare la libertà di scelta senza una valida alternativa?
È ora di abbandonare l’ideologia e parlare con chiarezza. L’aborto non è una prestazione da dover continuamente incrementare per difendere la cosidetta emancipazione della donna, ma una tragedia non solo per il piccolo feto ucciso e per la sua mamma, ma per la società intera.
Noi del Comitato “Prolife Insieme” così come tutta la rete di associazioni in difesa della vita, siamo e saremo sempre pronti a offrire nuove occasioni di speranza. Sì, perché solo scegliendo la vita, avremo giovani pieni di speranza nel futuro.
La testimonianza dolorosa di una donna che nonostante le difficoltà sceglierà comunque di permettere a suo figlio di nascere costituisce senza dubbio il miglior insegnamento che una società che si definisce civile può dare alle giovani generazioni.
Non parole vuote, ma fatti.
Quale maggiore fuoco viene acceso negli animi dei giovani in cerca di alti ideali se non il sacrificio di un essere umano per difendere la vita di colui che ama.
La chiusura forzata della stanza dell’ascolto a Torino è in realtà un grande fallimento per la nostra Italia, così impregnata di ideologie fuorvianti da non riuscire più nemmeno a riconoscere la realtà, ovvero che per aiutare le donne dobbiamo aiutare i loro figli. Invece la attuale cultura di morte mette le donne contro i loro figli.
Il corpo è mio! Urlano le guerriere della libertà sessuale, ma non si accorgono che vivono in una mezza verità, ovvero in una menzogna. Infatti non è il loro corpo ad essere soppresso durante l’ aborto ma quello del loro figlio nel proprio grembo, proprio sotto al loro cuore.
Come “Prolife Insieme” constatiamo ogni giorno che di aborto si può parlare solo con adorazione e riverenza, come se fosse una sorta di idolatria verso chissà quale strano rito di morte. Molti esorcisti infatti parlano proprio di sacrifici satanici, come quelli alla divinità di Moloch, ne avrete senz’altro sentito parlare. Quando Satana si fa sistema: l’aborto rituale tra realtà e fiction
Una donna incinta infatti non può scegliere se diventare madre perché di fatto è già la madre del figlio che porta in grembo e questo non si può cancellare.
Nonostante tutto, noi di “Prolife Insieme” siamo totalmente sicuri che questa triste decisione ideologica del Tar Piemonte non sarà affatto motivo di scoraggiamento per tutti i movimenti per la vita che, al contrario, saranno ancora più saldi nella determinazione di difendere le creature più innocenti e fragili, i bimbi non nati, poiché animati dalla forza soprannaturale dello Spirito di Vita che unisce tutti coloro che desiderano combattere la buona battaglia.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Prolife Insieme