Intervista a Radio Maria con la grande scrittrice Susanna Tamaro. Titolo del suo ultimo libro: La via del cuore. Per ritrovare il senso nella vita
( https://radiomaria.it/puntata/tavolo-pro-life-17-11-2025/per ascoltare la puntata)
La letteratura come strumento privilegiato per contemplare la bellezza, acquisire il senso del rispetto dell’altro. Tutto ciò serve per contribuire a ricostruire la dimensione culturale del valore della vita, la consapevolezza della preziosità della persona, alla luce del trascendente. Questo l’obiettivo del Comitato “ Pro-life insieme “ e della nostra trasmissione “ Tavolo Pro-life “.
Il cuore è il protagonista dei romanzi e degli scritti di Susanna Tamaro, ma non si pensi al cuore inteso in modo mieloso o sentimentalistico: lo spiega bene uno dei titoli di un suo romanzo, “Un cuore pensante“.
1) In che senso il cuore si può intendere non solo come un muscolo e non solo come la sede dei sentimenti?
Il cuore, fin dal concepimento dell’embrione, ci parla del mistero che è nascosto nel cuore, perchè tutte le creature, incominciano ad avere il cuore che pulsa, anche le stelle pulsano, tutto l’universo pulsa, pulsare è sintomo di un dialogo in qualche modo del vivente. E anche di ciò che c’è all’origine del vivente. Forse è per questo che il cuore ha sempre fatto tanta paura. In effetti negli ultimi secoli si è fatta una specie di ridicolizza lizzazione del cuore trasformato in qualcosa di sentimentale e privo di intelligenza. In realtà, l’intelligenza del cuore è la più alta intelligenza il cervello rispetto al cuore si posiziona su un livello un po’ più basso.
2) Il pessimismo
l’ultimo romanzo “La via del cuore“ ha come sottotitolo “per ritrovare il senso nella vita”. Quando ho iniziato a leggerlo, ho pensato che l’analisi impietosa che la nostra ospite fa della società nella quale viviamo oggi, fosse implacabilmente intrisa di pessimismo. Leggo a pagina 7: “anche se tutti parlano di felicità e di realizzazione, quello che spira sui nostri giorni è un vento di smarrimento e di disperazione, un vento che ci fa aggrappare a qualsiasi cosa pur di sfuggire al gorgo nero che ci portiamo dentro“. Poi ancora a pagina 10: “contro cosa lottiamo? Principalmente contro la cellulite, il colesterolo e il dilatarsi dei nostri corpi sotto la duplice perversa, pressione della forza di gravità e del tempo“. Vuole commentare queste sue affermazioni?
il tempo è cambiato, mentre nel passato l’uomo si relaziona in rapporto alla virtù e alle cose belle, adesso l’ignoranza del cuore ci ha portato a coltivare altre cose, e precisamente la perfezione.ma si tratta di una perfezione puramente estetica, cioè dobbiamo tutti aderire ad un canone che è quello stabilito dalle leggi della comunicazione. Fanno molte impressioni queste povere ragazze che vengono aggredite e uccise dai loro compagni perché sono tutte uguali, stesse labbra, stessi capelli, stessi denti. E questo mutamento è avvenuto già negli anni 50, 60 con il mettere a posto i denti. Abbiamo iniziato a livellare i volti che significa togliere l’identità della persona. È quello contro cui lottiamo adesso è avere l’identità cancellata da un potere che non è nostro ma esterno a noi. e infatti è terribile, perché le dittature avevano un obiettivo, quello di vedere tutte le persone uguali tra di loro. Il cuore è un ribelle ma quando si fa tacere la ragione del cuore, diventiamo fragili.
3) La cultura
una delle preoccupazioni che ho notato nel libro “la via del cuore“ è legata alla cultura, o anzi alla non cultura che caratterizza i nostri tempi. La cultura è stata sostituita dalla tecnica e dalle indiscutibili capacità che i nostri bambini hanno acquisito fin da piccoli di gestire gli strumenti di comunicazione. Con quali esiti?” leggo a pagina 13: “l’abitudine allo Zapping frantuma la capacità di seguire un filo logico, dunque annulla la possibilità di apprendere“. Da docente confermo il declino delle capacità di apprendimento e cognitive che ho potuto verificare nel corso degli anni negli studenti che ho incontrato. leggo a pagina 39: “la luce artificiale, con la sua possibilità di sottrarre spazi attivi alle incombenze e ai ritmi della vita naturale, ha permesso all’essere umano di sviluppare la cultura, quell’energia insaziabile racchiusa in lui fin dalle origini che, come diceva già Plotino, lo costringe sempre e comunque ad andare avanti, a superarsi. “ Mentre a pagina 71: “la cultura si è trasformata in saper fare“. Vogliamo approfondire questa tematica?
è una cosa abbastanza preoccupante, io non sono contro il progresso naturalmente ma il progresso va governato, deve essere al nostro servizio e non noi al servizio del progresso. Questa impossibilità del cervello di svilupparsi secondo i tempi previsti dalla natura è molto preoccupante, perché se il cervello non si sviluppa in un determinato modo e nel determinato tempo , poi non si svilupperà più. Per quanto riguarda i bambini, si tratta di una aggravante il pensare agli spettacoli ai quali vengono “costretti“ quando non sono in grado di selezionare essi stessi. Si rischia di diventare degli insetti, anzi delle api (io sono un’esperta in merito) che comunicano tra di loro toccandosi per comunicare quello che serve. Ma si tratta di necessità concrete, e la tecnologia ci aiuta in questo ma per tutta la parte che non è concreta, la tecnologia non ci aiuta a sviluppare le nostre potenzialità. Addirittura ci porta a pensare che non esista in noi una parte più complessa che è quella che si sviluppa grazie alla cultura. E che ci rende consapevoli del pensiero critico.
4)La guerra
la preoccupazione della guerra. Siamo veramente preoccupati della guerra? La sentiamo come vicina o come lontana? O la vediamo come una minaccia virtuale? Il nostro Paese ha conosciuto due grandi guerre e i nostri nonni e i nostri padri hanno saputo reagire alle due grandi guerre. Si può dire che non abbiamo dimenticato?
noi, che abbiamo avuto la testimonianza dei nostri genitori e dei nostri nonni, abbiamo sentito parlare della guerra e sappiamo cosa vuol dire avere paura della morte, sentimenti devastanti, terrore, noi abbiamo presente che cos’è la guerra. Invece le generazioni successive, che hanno perso le narrazioni degli antenati, vivono di una descrizione visiva della guerra, nei videogiochi, nel telegiornale, sono tutte relegate a un video, a un monitor, quindi penso che non ci sia la consapevolezza reale di che cosa sia veramente la guerra. Per fortuna dei giovani, però è anche un po’ una perdita della consapevolezza dell’umano. La guerra c’è, ci sarà sempre.
5)La speranza
fin qui diciamo che siamo immersi nella negatività ma, come sempre accade nei romanzi di Susanna Tamaro, anche in questo che non è un romanzo ma è un saggio, arriva la “catastrofe“ (nel senso etimologico del termine), il “ ribaltamento” che offre lo spiraglio di speranza. Leggo a pagina 29 e 30: “se la lucidità avesse preso il sopravvento, sarebbe stato relativamente facile comprendere che, distruggendo, si crea soltanto nuova distruzione, come anche capire che la natura non ama il vuoto e che un Cielo sgombrato del suo legittimo proprietario si popola rapidamente di una miriade di chiassosi abitanti abusivi“. il Cielo di cui parla la nostra scrittrice è scritto con la lettera maiuscola ed è qui la chiave risolutiva. La nostra unica salvezza è il Decalogo.
Una delle grandi distruzioni dell’umano è stata togliere ai bambini che esiste una parte misteriosa: il mondo sarebbe frutto del caso, la scienza controllerebbe tutto, noi controlleremo tutto. I bambini vengono quindi privati della loro fonte originaria di stupore, e quindi diaprire la loro interiorità al mistero della vita. Poi per quanto riguarda il decalogo, il decalogo è la via maestra per educare il cuore, è la via dell’umano che ci permette di sviluppare ciò che ci rende veramente umani. Senza decalogo c’è il deserto totale..Infatti oggi c’è chi crede che esista un ordine nel mondo e chi invece vuole distruggere questo ordine del mondo.
6) La pazienza
proseguendo nella lettura de “La Via del cuore“ ritrovo sottolineature legate a determinati termini che io amo molto, sono parole cosiddette pregnanti, dense di significato. Partirei dalla parola “pazienza”. A pagina 32: “affidarsi al decalogo, in questa notte priva di stelle, significa risanare il nostro tempo, offrendolo a quella virtù straordinaria e antica che è la pazienza”.
la pazienza, è proprio una caratteristica dell’essere umano. Noi siamo tutti fragili, abbiamo bisogno della pazienza per comprenderci, per comprendere, per andare avanti in una vita che è fatta di continue cadute e rialzate, senza la pazienza non possiamo fare nulla. È la capacità di attendere, che i pastori imparano dal ritmo della natura mentre noi viviamo in un mondo nel quale si preme un pulsante e si ottiene tutto. L’uomo impaziente è un uomo disperato perché è un uomo che non arriverà mai al cuore di se stesso. La pazienza significa lentezza, saper guardare, saper aspettare, l’essere consapevoli che uno mette un seme e poi forse germoglierà o non germoglierà , forse non vivrà abbastanza per vederlo germogliare, però quel seme lo ha messo.
7) La Sapienza
un’altra parola chiave: la “Sapienza”. Leggo a pagina 48: “per essere grati, dobbiamo imparare a purificare il nostro cuore da tutte le sozzure, da tutti gli idoli, liberarlo dall’ego onnipresente perché al suo posto si possa accasare la sapienza.“ e a pagina 50 poi invece ritroviamo la parola saggezza. Troviamo citato a pagina 51 Eugenio Borgna, con il suo scritto intitolato appunto “saggezza“: la saggezza ha come punto di partenza la conoscenza di sé, la conoscenza dei pensieri e delle emozioni, delle passioni e delle inquietudini del cuore, dell’ignoto e dell’infinito che sono in noi“. Vogliamo distinguere sapienza e saggezza?
la sapienza, dovrebbe venire a fare il nido sotto le nostre case, nella nostra casa. La saggezza è qualcosa che c’è sempre stata nelle persone e che di solito si acquisiva invecchiando. Una persona faceva delle esperienze, sbagliava, acquisiva saggezza col passare del tempo, acquisendo una visione equilibrata sulle cose. Invece la Sapienza è un dono dello Spirito Santo, uno può essere sapiente a 10 anni, a vent’anni, quando permette allo Spirito Santo di irrompere dentro di sé, allora la sapienza è la visione lucida e assoluta dell’invisibile. Che è quella che però sostiene il mondo.
8) Il ‘68 percolato tossico
l’analisi spietata di cui parlavo all’inizio origina dal ‘68, che lei definisce con un’espressione decisamente unica e terribilmente efficace come il “percolato tossico”. Non credo che piacerà molto questa definizione alle belle menti che la leggeranno o che la sentiranno, vogliamo spiegarla?
Il percolato tossico, sono tutti i liquami che arrivano dalle cose terrene, perché ogni epoca storica, lascia una traccia per il tempo futuro. Penso agli anni 60 70 nei quali sono cresciuta io, a quell’epoca apparentemente libertaria , col senno di poi mi rendo conto che era percolato tossico. però, in realtà il più grave si trova alle spalle del 68, agli inizi del novecento e mi riferisco alle due grandi dittature, comunismo e nazismo. è stato proprio nel nazismo che si è considerato cosa buona non far nascere persone con dei problemi.questo percolato tossico ha invaso la società attuale nella quale quotidianamente si pratica l’eugenetica. Tutto ciò ha portato anche a non considerare più l’uomo prezioso, ma materiale da riciclare.
Il comunismo, ha portato un’idea che lo Stato debba intervenire nei rapporti sociali, debba porre un conflitto tra l’uomo e la donna.
9) Saggio religioso
mi sento di dire che “La via del cuore“ è un saggio, dedicato ai giovani, di carattere religioso. Non so se la mia interpretazione sia corretta. Religioso anche qui in senso etimologico, che crea un legame tra il contingente e il trascendente e che indica ai giovani come superare la banalità di oggi. mi dica se è corretta la mia interpretazione
sì, è corretta, io ho molto a cuore i giovani oggi e le tante domande che hanno nel cuore a cui nessuno purtroppo si sforza di rispondere, purtroppo talvolta la chiesa risulta quasi un po’ svaporata ed è difficile trovare dei padri spirituali. Però quest’ansia il loro c’è, io parlo con molte persone e vivo in una zona di pellegrinaggi, sento questa profonda esigenza nel cuore dei giovani. Mancano le parole, manca la via per giungere al cuore, e questo mio libro proprio ha lo scopo di mostrare ai giovani la negatività del mondo perché riescano a sconfiggerla cercando la positività. C’è un altro mio libro che si chiama la tigre e l’acrobata che è proprio un cammino iniziatico, spirituale per bambini e ragazzi. Molti Sacerdoti lo considerano la mia opera più straordinaria.
10) un cavallo di battaglia di noi Prolife è la valorizzazione della “persona”, sostituita oggi da individuo. Come lei dice giustamente a pagina 74 “la persona non esiste più, al suo posto è sorto l’individuo”. Come possiamo recuperare la persona?
Leggere e studiare e pregare è la via per riscoprire il valore della persona.
11) Tolleranza
altra parola chiave: “tolleranza”. Veramente devo dire che mi ha squarciato un velo: mi sono sempre chiesta se essere tolleranti fosse segno di generosità e mitezza e lei invece dimostra che essere tolleranti è il contrario: pagina 80: “in genere si tollera qualcosa riguardo al comportamento di qualcun altro da una posizione di potere, di superiorità. Superiorità e potere che si decide-temporaneamente e per ragioni personali-di non usare“. Quindi chi è tollerante è? Superbo? Presuntuoso?
faccio l’esempio dei cagnolini che ho in casa, se un cane è anziano entra in casa e sporca io tollero perché è anziano. Se entrano in casa altri cani che non hanno problemi e sporcano, io li butto fuori quindi io tollero perché c’è una situazione di difficoltà, altrimenti non posso tollerare. la tolleranza è un termine molto ambiguo anche se viene citata come sentimento umanitario. La chiesa dice “sopportare i pazientemente le persone moleste“. Questa si che è una cosa cristiana mentre nel Vangelo non si dice da nessuna parte che bisogna tollerare. Accogliente, umano, sì, ma la tolleranza non dice niente dellumano.
12) Scimpanzuomo
leggendo “ La via del cuore”, l’ultimo saggio della scrittrice Susanna Tamaro, che mi ha appassionato moltissimo tanto da divorarlo in due giornate, il momento di terrore l’ho attraversato nel capitolo 11, quando ha parlato dello “scimpanzuomo“. Terrore che mi è rimasto fino alla fine del capitolo quando poi si è risolto tutto, devo dire grazie a Dio.vogliamo spiegare?
c’era uno scienziato, un assistente di Pavlov, quello che ha torturato i cani, che voleva fare carriera e curava la fecondazione dei cavalli dello zar. Arrivato il comunismo, per fare carriera, si era messo in mente che avrebbe potuto ottenere un ibrido fecondando scimpanzé e ed esseri umani e per questo aveva deciso di portare un grande carico di scimpanzé femmina per fecondarle. Tutte le scimpanzé femmine morirono nel trasporto e allora decise di fare il contrario: scelse degli scimpanzé maschi che avrebbero fecondato, nei suoi folli pensieri, delle donne disponibili che non riesce, però a trovare. Tornato in Russia, dopo tutti questi insuccessi, trova una donna che decide di immolarsi per amore del comunismo e di farsi fecondare da uno scimpanzé maschio. ma, siccome la provvidenza esiste, anche questo scimpanzé muore prima che possa accadere l’irreparabile. Tutto finisce così ma questo ci dice molto delle tentazioni della scienza di superare le barriere imposte dalla natura.
13) Il cuore
e arriviamo finalmente al cuore. La scrittrice Susanna Tamaro diventata famosissima in tutto il mondo per il romanzo “Va dove ti porta il cuore“, tradotto in non so quante lingue, dice di essere rimasta meravigliata a suo tempo quando lo pubblicò, perché il semplice titolo aveva scatenato insulti e derisioni nella cosiddetta parte più colta e illuminata del paese. Perché è successo questo, chiediamo a Susanna? Qual è il problema con l’organo “cuore”?
Perché il cuore contiene la luce e anche l’ombra e non ci piace contemplare questo naturalmente. Bisognerebbe lottare perché la luce prenda tutto lo spazio dell’ombra, invece cerchiamo di ridicolizzarlo. Il cuore ha una grande saggezza e nelle ultime pagine del mio libro c’è un’invocazione allo spirito Santo, questa è la ragione per la quale il libro ha avuto una grande forza in tutto il mondo, perché parlava dell’importanza di illuminare il cuore, dice infatti: “sta fermo, in silenzio, ascolta il tuo cuore e vai dove lui ti porta“. Suggerisce quindi di seguire la luce interiore che guida.
14) Messaggio di Speranza
potremmo continuare a lungo ma il tempo non ce lo concede. Mi sento quindi di chiedere a Susanna Tamaro qual è il messaggio di Speranza che vogliamo lasciare agli ascoltatori di Radio Maria e che sicuramente attraversa tutto il saggio appena pubblicato, “ La via del cuore”?
il messaggio di Speranza è: parliamo ai bambini, prendiamoci cura di loro, guardiamoli negli occhi, non abbiamo paura mai di dire la verità, in un mondo e in un momento che ci costringe sempre a dire mezze menzogne. Questa è la via del cuore, dedicata proprio ai bambini che sono in un momento terribile e di disperazione. Restituiamo L’anima ai bambini, le realtà misteriose, l’angelo custode che sta intorno e la luce tornerà nei loro occhi.
Prof. Vittoria Criscuolo
Comitato “ Pro-life insieme “

