Sicilia: ed.sessuale, Psiche, Eros… la confusione regna sovrana

Egregio direttore,
Chiedo cortesemente di poter commentare l’articolo

https://etnanews24.it/paterno-lezione-di-educazione-sessuale-per-gli-studenti/

Sarà che, pur avendo passato i cinquanta da un pezzo, non posso fare a meno di una visione poetica.

Sarà che non mi sono mai piaciute le cose belle e impiattate, funzionali al “bene comune”.

Sarà che mi appartiene la riflessione di Bobin, che “la vita parla quando le si è proibito di parlare, sconvolgendo previsioni e pensieri”.

Sarà che, da quasi vecchio avvocato, il dogma del consenso non mi persuade.

E, quindi, mi chiedo: a scuola, la tanto osannata/avversata educazione sessuale, o quella analoga diavoleria che alcuni chiamano educazione sessuo- affettiva, praticamente, in che cosa consiste ?

Risposte possibili, stando all’esperienza entusiasticamente riportata nell’articolo sulla lezione svolta in una scuola di Paternò:

1) L’educazione sessuale consiste in una informazione di tipo igienico-sanitario finalizzata a prevenire effetti indesiderati, come malattie, gravidanze, ecc.. Bene, la solita visione scientista occidentale: tutto va bene, basta che c’è la salute;
2) Oppure consiste in un “manuale di istruzioni” (Ah, che imbarazzo, quante circonlocuzioni o nomi paramedici per indicare ciò che anche per i più timidi, nell’intimità vera, ha i nomi più teneri e divertenti !). Il modo migliore per rovinare tutto: il grande mistero del sesso (quello per cui il bell’Antonio, a un tiro di schioppo da Paternò, si struggeva giorno e notte), tristemente ridotto a ginnastica;
3) Oppure consiste in un approfondimento giuridico su validità e limiti del consenso (su questo circolano già battutacce sulla presenza di testimoni o sulla necessità di una modulistica) o, per i più bravi, psicologico: ma i nostri nonni  con la quinta elementare sapevano distinguere un no che vuol dire no da un no che significa, insistendo garbatamente, un più appassionato sì; i nostri figli, invece, grazie alla nostra confusione educativa e al rincitrullimento da cellulare, non sempre, per quanto emotivamente ovvio. Occorre quindi una psicologa –mamma- fatina che provi a spiegare la cosa senza mettere a disagio nessuno;
4) L’educazione sessuale serve a dare alle ragazze consapevolezza della scelta: cioè quella che le nostre bisnonne avevano chiara fin dalla nascita.
Non sarà che poi, dopo tutto questo parlare di sesso, organi, gentilezza e consenso, nessuno avrà più voglia di scoprire, da sé e per come gli aggrada, l’esperienza umana più complicata e paradossale, quella che ti proietta nella creazione e che scende (o ascende) alla sfera più personale di ciascuno: quella per la quale Psiche, pretendendo incautamente, come oggi si vorrebbe, di vedere il volto di Eros, finì per cacciarsi in una serie infinita di guai.

Avv. Marilia Peritore. Licata. Agrigento
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it