https://www.dire.it/04-09-2025/1177270-il-4-settembre-dedicato-alla-giustizia-sessuale/
Il 4 settembre è la giornata della “giustizia sessuale”.
Istituendo questa ricorrenza si vuole evidenziare l’importanza della sessualità nell’uomo (e nella donna) sottolineando l’opportunità che diventi diritto per tutti.
Un diritto quindi come l’uguaglianza, la libertà, la dignità e la sicurezza personale, il diritto alla vita, all’istruzione, al lavoro e alla protezione sociale, nonché la libertà di pensiero, espressione ecc…
Insomma l’Oms, insieme all’Hrp (Human Reproduction Programme) stanno lavorando affinché si possa “garantire a tutti una sana vita sessuale, che tutti ne possano godere e nessuno resti indietro”.
E qui davvero faccio proprio fatica a capire in che modo l’OMS e l’hrp intendano intervenire per garantire a tutti “una sana sessualità”.
Non mi stupirei se queste due organizzazioni iniziassero le loro campagne informative mettendo alla gogna tutto ciò che parla del sesso come di un atto riservato. Ripulendolo dai tabù e dai divieti che da sempre fanno parte di questo argomento.
E ne fanno parte non a caso! Il sesso, la bellezza della sessualità in una coppia, sta nella capacità di approfondire il legame emotivo rafforzandone l’intimità e trasformando la relazione in qualcosa di molto più appagante.
Ciò si realizza attraverso l’amore reciproco, l’accudimento, il quale va oltre al rapporto fisico e permette alla coppia di sentirsi più vicina.
Il sesso va anche aldilà del puro desiderio.
È un modo per costruire un’intimità che duri nel tempo, solida.
Più che lavorare sul “sesso per tutti” queste organizzazioni dovrebbero intervenire ponendo l’attenzione al dilagare della prostituzione nei social che vede coinvolte sempre più persone.
Le piattaforme del sesso sono un mercato redditizio e “solleticano” l’interesse di tanti giovani i quali sono affascinanti dai molti soldi che si possono guadagnare, ma anche di adulti alla ricerca di “emozioni forti”!
Con queste politiche di liberalizzazione, il rischio di banalizzare l’eros non percependolo più come “una cosa intima e misteriosa” ma come un semplice atto di consumo è reale e c’è il pericolo inoltre che perda la sua capacità affettiva. Va da se che questo argomento va trattato con la delicatezza che merita. La dottrina cattolica è forse l’unica a portare questo messaggio esaltandone il valore attraverso gli insegnamenti e i documenti scaturiti dalla riflessione di alcuni pontefici.
Paolo VI con l’enciclica Humanae Vitae parla di sessualità e procreazione, Pio XI con la sua Casti Connubii esalta la castità e l’amore coniugale, papa Francesco con l’esortazione apostolica Amoris Laetitia, affronta il tema della sessualità nell’ambito della famiglia, della vita e della relazione.
Tutto fatto con il rispetto ed il garbo che questo delicato tema merita.
Vero è che il sesso, inteso come puro consumo, rischia di perdere attrattiva e di diventare una cosa normale come mangiare, dormire ecc ..e smarrire cosi l’alone di mistero che lo rende attraente.
Inoltre la banalizzazione del sesso potrebbe portare a vedere il partner solo come un mero oggetto di piacere.
Più che di giustizia sessuale parlerei di EQUILIBRIO SESSUALE riportando questo argomento dentro i giusti confini violati da una rivoluzione sessuale che ne ha perso il controllo. Rimettendo quindi quei giusti paletti che non sono da vedersi come proibizioni ma come strumenti atti a preservarne la bellezza e la delicatezza.
Angela D’Alessandro
Comitato Prolife insieme
http://www.prolifeinsieme.it