Scuola e ed.sessuale: criteri psicologici rigorosi uniti all’etica

Gent. Direttore,

mi consenta di replicare all’articolo apparso sul suo giornale nel quale viene riportata la notizia di una mobilitazione contro l’operato dell’Associazione Teen Star promossa da due deputate venete del PD.

https://www.lapiazzaweb.it/news/attualita/394897/educazione-affettiva-e-sessuale-nelle-scuole-il-caso-teen-star-al-centro-del-dibattito-politico.html

Il problema sollevato starebbe nel fatto che l’Associazione, essendo di matrice cattolica, presenta un approccio spirituale alla sessualità e i corsi si baserebbero “su proposte di castità e sulla “Teologia del corpo” di San Giovanni Paolo II, e per questo motivo le due deputate avrebbero presentato un’interrogazione parlamentare e una regionale perché, a dir loro, genitori, insegnanti e opinione pubblica chiedono maggior trasparenza essendo preoccupati  che non siano rispettati i princìpi relativi all’inclusività, scientificità e tutela dei minori.

Si chiede anche che le scuole siano luoghi di apprendimento sicuri e inclusivi e che l’attività educativa rispetti rigorosi criteri scientifici e psicologici. È nostro dovere vigilare affinché le scuole siano luoghi di crescita e rispetto, e non di divisione o disagio”, ha concluso la deputata Rachele Scarpa, sottolineando la necessità di un’educazione che non crei disagi.

Alla luce di tante affermazioni viene spontanea una domanda: perché genitori e insegnanti, ma soprattutto personaggi politici, si mobilitano per un’attività che, essendo basata sulla dottrina cattolica, promuove il rispetto della persona, l’importanza di valorizzare e proteggere il corpo da comportamenti che possono svilire la dignità dell’individuo, invita ad evitare l’uso del corpo femminile come oggetto, ed altre virtù oggi dimenticate, mentre in altri casi accettano con “simpatia” e segno di modernità il far entrare nelle scuole, anche quelle dell’infanzia, le drag queen, la teoria gender che confonde i bambini, il materiale didattico di stampo pornografico e tante altre pericolosità per una crescita sana, equilibrata e socialmente positiva?

Temono forse che un’educazione spirituale della sessualità possa far cadere l’impianto creato a favore di contraccezione e aborto, che alimentano immensi interessi politici ed economici? Temono forse che il ritorno a una sessualità responsabile possa smascherare un’ideologia impegnata a distruggere un tipo di famiglia e di relazioni troppo tradizionali perché a favore della vita?

Inclusione non è buonismo che giustifica tutto pur di ottenere consensi, è rispetto dell’altro in quanto persona, dal concepito all’anziano, con tutte le sue fragilità e imperfezioni. Il rispetto è rispetto per chiunque, prima di tutto della verità. E la verità è che questa concezione del valore della persona in corpo e anima non può che nascere dalle nostre radici cristiane.

Perché dunque temere un’associazione che all’interno di un programma di educazione all’affettività e alla sessualità invita i giovani alla cura e il rispetto del proprio corpo, del corpo dell’altro attraverso la castità che è educazione al saper controllare e finalizzare i propri istinti, e riscoprendone il prezioso valore? Che insegna che il rapporto sessuale non è qualcosa di cui disporre a piacimento o un diritto da esercitare persino con la violenza, ma un atto di amore vero, libero, pulito?

Nelle battaglie portate avanti dalla sinistra spicca la mancanza di imparzialità nel pretendere con argomentazioni sempre a senso unico (atteggiamento di per sé già poco democratico) il rispetto per ciò che soltanto alla loro visione appare meritevole. Basti vedere le sfilate dei gay pride, da loro volute e sostenutecon arroganza, dove si irride e si offende pesantemente la fede della maggior parte degli italiani, dove è realmente posta a rischio la salute psicoaffettiva dei bambini messi di fronte a personaggi in abbigliamenti e atteggiamenti volgari, dove manca totalmente il senso del pudore, della vergogna e il limite alla decenza. Su queste basi si fonderebbe il loro concetto di educazione affettivo sessuale, di tutela dei minori da inserire nella scuola?

Ben vengano dunque le indicazioni di San Giovanni Paolo II, che amava davvero i bambini e che con gli insegnamenti che ci ha lasciato può realmente indicare loro la strada della vera felicità, raggiungibile solo attraverso un’educazione che non escluda ipocritamente la coscienza che per arrivarci occorrano anche rinunce, sacrifici e dono di . E spieghiamolo anche ai genitori.

Per Prolife Insieme

Diana Barigelletti

http://www.prolifeinsieme.it