https://www.gazzettasarda.com/contenuto/0/12/649652/legge-194-di-nolfo-garantire-linterruzione-volontaria-di-gravidanza-e-un-dovere-etico
Anche la Sardegna, come di recente la Sicilia, si alza in piedi per proteggere e garantire alle donne sarde il diritto all’ivg. Il consigliere regionale Valdo di Nolfo di Uniti per Todde ha intenzione di vederci chiaro e chiede lumi sulla l 194 del ‘78 la quale garantisce l’interruzione di gravidanza sia chirurgica che chimica entro i termini stabiliti dal legislatore.
Ne fa una questione etica il consigliere. A questo punto la domanda sorge legittima:”DA QUANDO UCCIDERE È CONSIDERATO ETICO?”
La parola etica ha più sinonimi:
morale
virtuoso
retto..
Mi dica consigliere quale dei sinonimi dunque sceglierebbe per dare un nome all’omicidio di un bambino?
Vorrei ricordare al rappresentante della regione Sardegna che un feto ha un cuore che batte già al diciottesimo giorno, un DNA formato e diverso da qualsiasi altro essere umano, un sistema cardiocircolatorio che funziona, quindi la storiella del grumo di cellule cade inesorabilmente.
La vita ha inizio dal concepimento e questo è scientificamente dimostrato. Quando un embrione si impianta nell’utero della mamma ha inizio la vita, tra la mamma ed il bambino inizia uno scambio di elementi che gli permettono di crescere. Quello che avviene nella vita intrauterina a partire dal concepimento è tutto uno scambio di contatti, di moltiplicazioni e tutto questo è ben spiegato nel libro “I primi 1000 giorni d’oro” del prof. Carlo Bellieni, primario di neonatologia a Siena.
Tra mamma e bambino è tutto un susseguirsi di scambi di ormoni i quali servono per fare crescere il piccolo embrione e a farlo riconoscere dal sistema immunitario in modo che questo non lo consideri “corpo estraneo ” e così non lo distrugga.
Ma non finisce qui, secondo ricerche pubblicate sul National Library of Medicine è stato dimostrato che le cellule fetali del figlio restano anche per decenni all’interno del corpo della madre, partecipando alla riparazione dei tessuti materni.
A questo punto direi che è chiaro senza dubbio che non si possa parlare di cellule senza vita.
La l 194 in ogni caso non è stata pensata per essere controllo delle nascite ma per evitare alle donne di ricorrere ad aborti clandestini pericolosi.
Questa legge, oltre ad evidenziare che la vita va tutelata e che bisogna fare di tutto affinché l’ aborto venga evitato, tiene conto anche della coscienza dei medici che dovrebbero intervenire per interrompere la gravidanza.
L’obiezione di coscienza è quindi per questi professionisti “diritto inalienabile”. Nessuno può costringere un professionista, la cui scelta lavorativa è quella di salvare vite, a mettere fine alla vita di un bambino.
Come si può permettere un legislatore anche solo di pensare di rendere la scelta dell’obiezione di coscienza un impedimento da parte delle aziende sanitarie all’assunzione di un medico.
Se la 194 garantisce la Ivg alle donne garantisce altresì la scelta di un medico di non prestarsi a questo orrore.
Anche l’orda dei famigerati pro-life , portati nei consultori da questo governo di destra, per ripetere le parole del consigliere, è prevista già nella legge 194. Quindi niente di nuovo sotto il sole …
Cosa vorrebbe quindi Di Nolfo quando chiede l’accesso agli atti per fare luce sulla 194? Quale emendamento vorrebbe apportate ai commi, soprattutto a quello che parla dell’obiezione di coscienza? Vorrebbe forse abolirlo obbligando un professionista a fare una cosa di cui egli è perfettamente a conoscenza, ossia di uccidere un bambino?
Se parliamo di etica, di morale, di rettitudine, di virtù è bene tenere conto del punto di vista di tutti. Altrimenti diventa dittatura.
E sono convinta che, nemmeno nel pensiero del consigliere, questa parola orribile sia contemplata.
Angela D’Alessandro
Prolife insieme