Nel dare notizia della morte di Étienne-Émile Baulieu, inventore della pillola abortiva RU 486, la moglie, Simone Harari Baulieu ha dichiarato: «La sua ricerca è stata guidata dal suo impegno per il progresso reso possibile dalla scienza, dal suo impegno per la libertà delle donne e dal suo desiderio di consentire a tutti di vivere una vita migliore e più lunga».
Certamente i bambini abortiti per mezzo delle RU 486 non hanno potuto vivere una vita migliore e più lunga. Ma anche molte donne, che hanno voluto utilizzare il progresso reso possibile da Baulieu e quella che hanno creduto la loro libertà, hanno sperimentato sulla loro psiche e sul loro corpo gli effetti avversi del procurato aborto: emorragie, sepsi, danni anatomici a carico dell’utero, successivi aborti spontanei e parti pretermine, malattia infiammatoria pelvica, infertilità, gravidanze ectopiche, ansia e depressione, rimpianto, disturbo post-traumatico da stress, etc. Effetti avversi cui va aggiunto il drammatico incremento di cancro della mammella a causa del Link ABC cioè il rapporto causale tra Abortion e Breast Cancer.
Giorgio Pardi, professore di ostetricia-ginecologia presso la Clinica Mangiagalli di Milano, insieme con Giovanbattista Candiani, fu il primo ad eseguire un’interruzione di gravidanza in Italia dopo l’introduzione della 194/1978. Rilasciava tuttavia questa dichiarazione: «Sono ateo, l’ho già detto? Io non credo in Dio, non ho la grazia della fede, che vuole che le dica? Quindi scriva scriva scriva che il dottor Pardi Giorgio è ateo o, se preferisce, è un laico. E aggiunga anche che per ritenere l’aborto un omicidio non serve la fede. Basta l’osservazione. Quello è un bambino. L’aborto è un omicidio. Difendo ancora la 194, ma è soprattutto nella parte a tutela della vita che andrebbe applicata. Perché l’interruzione di gravidanza è una ferita che non si cicatrizza».
C’è qualcosa che grandemente confligge contro la logica e la morale se procurato aborto chirurgico o chimico viene chiamato progresso e libertà…
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
Per approfondire :
RU486,somministrazione a tappeto non in ospedale:un pericolo per la donna
RU-486, la pillola del dolore per la donna
Aborto a domicilio: il dolore più grande è eliminare il proprio figlio