Re Baldovino del Belgio (7.9.1930 – 31.7.1993)
L’ Annuncio da parte di Vatican News circa l’avvio della causa di beatificazione di Re Baldovino del Belgio ci fa riflettere sulla figura del re Baldovino, che ebbe il coraggio di dimettersi temporaneamente da monarca per non dover apporre la propria firma alla nuova legge del Parlamento che depenalizzava l’interruzione volontaria di gravidanza entro le prime dodici settimane dal concepimento.
Era il 4 aprile 1990, si trattò di una presa di una posizione squisitamente etica, una decisione dettata dalla propria coscienza e contemporaneamente una risposta alla politica del suo Paese, da credente. Una risposta forte, un comportamento privo di ambiguità, incertezze, ed in coerenza assoluta con le proprie convinzioni morali e religiose.
Essere re e uomo di fede
Nel momento di scegliere la sposa, non avendo particolari amicizie femminili, si era rivolto ad alcuni religiosi, amici nella fede, affinché lo aiutassero nella ricerca di una donna adatta a lui, al suo carattere, ai suoi gusti e ideali e, naturalmente, che fosse di nobili origini. Fu così che l’8 luglio 1960 Baldovino e Fabiola de Mora y Aragon si incontrarono per la prima volta a Lourdes e un anno dopo, il 15 dicembre del 1961 si sposarono. Entrambi i coniugi aderirono al movimento religioso del Rinnovamento carismatico.
Purtroppo i sovrani non riuscirono ad avere figli e sicuramente anche questa personale mancata naturale paternità lo avrà influenzato nella sua scelta contro l’aborto legale. Ma la fede illumina anche in questo caso la sua visione degli eventi, al punto di fargli dire “Ci siamo interrogati sul senso della nostra sofferenza e, a poco a poco, abbiamo capito che il nostro cuore era più libero per amare tutti i bambini, assolutamente tutti i bambini».
La coscienza
L’obiezione di coscienza di re Baldovino ci porta a riflettere sul richiamo e l’importanza della coscienza nella vita dell’uomo. Cosa significa coscienza? La consapevolezza del presente, di se stessi e delle proprie convinzioni e valori. Nell’attuale società si è perso il senso della morale. L’importante oggi è “agire” sempre più velocemente e senza tregua, senza troppo riflettere. Dice Mons. Delpini nel suo discorso del 7 dicembre 2024, alla vigilia di San Ambrogio: “Il Giubileo segna il tempo e invita a una pausa nel nostro “fare” che è come costretto da un ingranaggio fatale.” L’importante è quindi agire e “consumare”, senza più desideri da realizzare. Mons. Delpini spiega che ciò avviene perché la vita si è appiattita sulle cose materiali e che perfino i corpi degli uomini sono visti come oggetti di consumo.
La questione etica
Non c’è dunque più nulla di oggettivo? Esiste una morale oggettiva, naturale? Si può ancora distinguere tra il bene e il male? Cosa succede in tal senso nel mondo? Negli Stati Uniti e in Inghilterra l’etica è morta; sono infatti i giudici a stabilire chi deve decidere sulla vita e sulla morte. Il discorso etico si sposta infatti sempre di più dalla scelta tra il bene e il male alla scelta tra “di diritto” e “non di diritto” (vedi qui il caso di Terry Schiavo). Ma cos’è un essere umano, una persona umana? Qual’è lo spazio della libertà umana?
A queste domande possiamo rispondere chiarendo che l‘essere umano si manifesta in tre dimensioni: spirituale, psicologica e fisica. Essere personale è essere corporeo. Il corpo infatti è persona, è soggetto e non oggetto. Lo spirituale invece è la dimensione in cui si esercita la libertà e la volontà. Infine, la dimensione psicologica si esplicita in una personalità con un temperamento e un carattere e il cui suo sviluppo è legato all’epigenetica (vedi psicologia epigenetica:https://www.stateofmind.it/2018/10/psicologia-epigenetica/).
Nei suoi studi sul rapporto tra mente e corpo, il filosofo illuminista Immanuel Kant dice “Il danno fatto al mio corpo è fatto alla mia persona.” Se c’è il corpo, c’è anche la persona che si evolve in unprogramma impresso nel suo DNA e che reagirà nella crescita all’ambiente circostante. Perciò, ogni bambino, fin dal suo concepimento è persona, anche se è Down, o se presenta una qualche patologia. Similmente, se invecchio e l’Alzheimer mi trascina con sé, io resto persona con tutti i miei diritti di inviolabilità della vita, di cura e di attenzione.
Re Baldovino era un uomo credente che aveva cercato di regolare il proprio comportamento in base ai valori cristiani, fin da giovane; egli prediligeva uno stile di vita autentico e moderato e, proprio secondo questo stile, visse in semplicità, nonostante il proprio ruolo di sovrano, vincolante per moltissimi aspetti che regolano la vita pubblica e privata.
Ciò che colpisce nella sua persona è il supremo desiderio di rimanere fedele a se stesso, al valore della vita di ogni essere umano, di ogni creatura che viene concepita. L’uomo che, non potendo amare un figlio proprio, amò tutti i bambini del mondo!
Dott.ssa Susanna Primavera
Psicologa