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Il 58% dei ragazzi milanesi ha rapporti sessuali tra gli 11 e i 16 anni
La Durex, fabbrica di preservativi, in collaborazione con Skuola.net generosamente promuove l’ottava edizione dell’Osservatorio “Giovani e Sessualità” ed il programma di educazione affettiva e sessuale “A Luci Accese”. Ne sono entusiasti Laura Savarese di Reckitt Benckiser Healthcare, titolare appunto di Durex, ed Elisabetta Todaro, Psicologa, Psicoterapeuta, Sessuologa clinica, nonché responsabile scientifica delle lezioni nelle scuole medie per il progetto “A Luci Accese”. Ho l’impressione che tutto questo sia autoreferenziale e viziato da profondi conflitti di interesse.
I programmi di “educazione sessuale” scolastica, avviati fin dagli anni Cinquanta del XX secolo presso Stati come Svezia, Regno Unito, Francia, hanno fallito negli scopi dichiarati di evitare comportamenti asociali, gravidanze indesiderate, procurato aborto, malattie infettive sessualmente trasmesse: tale fallimento è noto da tempo immemorabile, ma viene opportunamente occultato.
Questi programmi al contrario espongono i bambini a sessualizzazione precoce, li inducono ad interessarsi alla pornografia, alla quale purtroppo internet offre facile accesso con conseguenze perniciose a qualsiasi età. Pornografia, prostituzione, droga sono poi strettamente collegate: il mercato della pornografia attira e sfrutta, con enormi introiti, giovani uomini e giovani donne che si prostituiscono, anche per accedere alla droga: tanti di questi infelici chiudono la loro triste esistenza col suicidio.
E’ il cosiddetto Paradosso Nordico: la Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. Questi dati poissono essere ottenuti on-line anche da siti femministi come Cosmopolitan. I tassi di violenza sulle donne più alti si riscontrino nei Paesi (considerati) cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali spetta proprio alla avanzatissima Emilia Romagna. (1) (2) (3)
Si fa pubblicità alla doppia contraccezione: la femminuccia deve assumere la pillola anticoncezionale e pretendere che il ragazzo usi il preservativo. Non soltanto si riduce la cosiddetta educazione sessuale non alla costruzione responsabile di rapporti rispettosi di sé e dell’altra persona, bensì alla disinvolta fruizione di rapporti sessuali anche in età precoci o precocissime, cosicché più facilmente si verificano nell’animo degli adolescenti sentimenti di insufficienza e di disorientamento, si spingono cioè questi adolescenti verso la disforia di genere. Ha ragione Laura Savarese: “Intervenire precocemente è una necessità” per plagiare tanti bambini ed adolescenti.
Si aggiunga che i profilattici o almeno numerosi di essi risultano permeabili ai virus, cosicché non costituiscono reale protezione rispetto a malattie virali sessualmente trasmesse, AIDS compreso, neppure quando siano perfettamente integri. La somministrazione di ormoni contenuti negli anticoncezionali femminili è tutt’altro che scevra di rischi, in primis quelli cardiovascolari, e può anche interferire con il normale sviluppo puberale.
Se proprio oggi si assiste all’incremento di varie forme di violenza (dalla predazione sessuale sui minori alla violenza sessuale sino allo stupro, dal bullismo al cyberbullismo, dal mobbing alla induzione al suicidio), la conseguenza logica è che la violenza deriva ed è incentivata proprio dalla continua, reiterata insistenza su questi temi, che veniva affrontati nell’ambito delle relazioni familiari, che costituivano la normale educazione in una società ben ordinata e responsabile, che non sentiva e non aveva nessuna necessità di corsi specifici e di psicologi.
I giovani vengono così distolti dal vero scopo affettivo del rapporto con l’altro sesso e quindi dalla responsabilità sia verso l’altra persona sia per la natura procreativa dell’unione fisica sessuale cioè per la possibilità che da tale unione nasca una nuova vita, un bambino. La sessualità viene così ridotta, mercificata a preservativi e a pillole anticoncezionali o del giorno dopo o dei cinque giorni dopo, con tutte le conseguenze nefaste del ricorso a preparati ormonali esogeni. Forse il progetto “A Luci Accese” potrebbe essere più opportunamente denominato “A Luci Rosse”.
Il medico che si reca ad un convegno, tra le varie carte cui rispondere per ottenere gli ECM, trova anche il quesito se abbia riscontrato “conflitti di interesse” tra organizzatori, relatori, ditte farmaceutiche o di presidi sanitari. Ovviamente sondaggi, di cui qui si riportano dati non suscettibili di verifica da parte del lettore, vengono facilmente influenzati e pilotati da coloro che li promuovono e da coloro che li attuano al fine di dimostrare quanto desiderato. Sembra abbastanza ovvio che una industria di preservativi abbia interesse ad aumentare la sua clientela e a diffondere il consumo attraverso generosamente e disinteressatamente sovvenzionando corsi di “educazione sessuale”. Affidereste ai ghepardi corsi di educazione per le gazzelle, agli scassinatori corsi di educazione per impiegati di banca?
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
1) Luca Ricolfi: Il primato del Nord. Cosa dicono i numeri sulla violenza di genere. 01.09.2023 https://www.ilmessaggero.it/editoriali/primopiano/stupri_violenze_di_genere_primato_nord_numero_luca_ricolfi-7604501.html
2) Domenico Bonvegna: Nella “tollerante” Svezia il triste record di femminicidi e stupri. 28.11.2023 https://www.destra.it/home/nella-tollerante-svezia-il-triste-record-di-femminicidi-e-stupri/
3) Family Watch: The World Health Organization Exposed: Abortion, Sexual Rights and CSE. Aprile 2020