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Aids, educazione sessuale e affettiva entra in classe con ‘Back to school’ di Anlaids
Sempre mi commuove la generosità con cui mucchi di associazioni si dedicano alla felice “educazione sessuale ed affettiva” dei giovani. Il primo quesito che si affaccia alla mia mente davanti a questa generosa offerta è: Da dove traggono risorse economiche queste associazioni? Vengono in realtà sovvenzionate con i soldi dei contribuenti italiani ed europei? O quali altri enti fanno fluire ingenti sovvenzioni nelle casse di queste associazioni?
Il “modello CSE – Comprehensive sexuality education (educazione sessuale estensiva o olistica)” dell’ONU ovvero le “raccomandazioni internazionali”di OMS e di UNESCO e del BZgA Bundeszentrale fur Gesundheitliche Aufklarung Centro federale per l’Educazione alla Salute https://whocc.bioeg.de/fileadmin/user_upload/Dokumente/BZgA_GuidanceImplementation_Italian.pdf riportano: “gioco del dottore” per i bambini più piccoli, “prime esperienze sessuali e contraccezione” per età 9-12 anni, con solerti spiegazioni riguardo ad “età per il consenso legalmente valido ai rapporti sessuali, fare esperienze sessuali protette e gratificanti; procurarsi e utilizzare correttamente preservativi e contraccettivi i” per età 12-15 anni;, immancabilmente “gravidanza (anche nelle relazioni omosessuali) ed infertilità, aborto, contraccezione, contraccezione d’emergenza, fallimento della contraccezione” per età 15 anni e successivi. In altri termini si promuove la sessualizzazione precoce, che espone bambini ed adolescenti a grooming (adescamento) e ad ogni altra esperienza negativa.
Il documento non reca nomi e qualifiche dei 20 autori (15 donne e 5 uomini) che figurano in una fotografia), riporta però la fattiva ed estesa partecipazione di IPPF International Planned Parenthood Federation: Planned Parenthood, organizzazione privata attiva nel diffondere contraccezione, ma soprattutto nel praticare aborti e nel promuovere il cosiddetto “cambio di sesso” (impossibile biologicamente), dai quali ottiene proventi miliardari. Nel settembre 2021 Grégor Puppinck e Kouis-Marie Bonneau hanno pubblicato un rapporto dal titolo “Il finanziamento degli esperti dell’ONU in seno alle procedure speciali del Consiglio per i diritti umani” dell’ONU (UNHRC). Finanziamenti giungono dalla Ford Foundation, dalla Susan Thompson Buffet Foundation, dalla Open Society Foundation di Soros, che intreccia i suoi interessi con il Center for Women’s Global Leadership, e selezionano esperti legati agli interessi di tali Foundations.
Ogni intervento di sanità pubblica richiede inoltre la verifica della sua efficacia. I programmi di “educazione sessuale” scolastica, avviati fin dagli anni Cinquanta del XX secolo presso Stati come Svezia, Regno Unito, Francia, hanno fallito negli scopi dichiarati di evitare comportamenti asociali, gravidanze indesiderate, procurato aborto, malattie infettive sessualmente trasmesse: tale fallimento è noto da tempo immemorabile, ma viene opportunamente occultato. I programmi vengono invece accreditati spesso col solo intento di veicolare contenuti ideologici sulla contraccezione, sull’aborto, sull’omosessualità, sulla transessualità, sul nomadismo sessuale. In Svezia programmi di educazione sessuale scolastica sono stati imposti (sottolineo: imposti, il contrario della decantata democrazie) fin dal 1952: risulta forse che la Svezia abbia poi ottenuto gli idilliaci risultati derivanti dall’«iniziare presto»?. In Francia, altra patria dell’educazione sessuale scolastica, il procurato aborto è libero da 50 anni con questi brillanti risultati: 223.300 aborti nel 2021; 234.300 nel 2022; 243.623 nel 202; con un tasso di abortività di 16,8/mille donne in età fertile (nella diseducata Italia il tasso di abortività, anch’esso drammatico, è però meno di un terzo: 5,4/mille donne in età fertile).
Riguardo alla prevenzione della violenza la realtà sperimentata è questa. La Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. Questi dati possono essere ottenuti on-line persino da siti femministi come Cosmopolitan. I tassi di violenza sulle donne più alti si registrano nei Paesi cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali spetta alla avanzatissima Emilia Romagna. Messi di fronte al fallimento della “educazione sessuale” scolastica politici, sociologi, psicologi hanno inventato il Paradosso Nordico. In altri termini il mito della “educazione sessuale” scolastica deve rimanere intatto, mentre la realtà si ribella a questi “apprendisti stregoni”. https://www.ilmessaggero.it/editoriali/primopiano/stupri_violenze_di_genere_primato_nord_numero_luca_ricolfi-7604501.html
Si tratta quindi di un “Paradosso” oppure è la diretta conseguenza della sessualizzazione precoce, indotta dalla martellante pubblicità riguardo alla componente sessuata della personalità? La logica impone di considerare valida la seconda ipotesi interpretativa.
Alle famiglie in primo luogo e quindi ad ogni altro adulto responsabile, che interagisca con bambini e con adolescenti, spetta il compito di insegnare il rispetto per sé stessi e per gli altri in ogni sua manifestazione. Soltanto questa corretta educazione favorisce veramente “scelte autonome, informate e responsabili in materia di sessualità, intesa come esperienza affettiva e relazionale”, ed in ogni altra interazione con le altre persone.
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
http://www.prolifeinsieme.it