Pride? Orgoglio sì, ma di essere nella Verità

PRIDE? NO GRAZIE.
Egregio Direttore,
Scrivo in quanto nata a Savona in riferimento all’articolo pubblicato sulla sua testata https://www.ilsecoloxix.it/savona/2025/06/01/news/pride_savona_corteo_4_mila_persone-15172505/

Ogni volta che sento o leggo la parola Pride, magari con un simpatico hashtag davanti, percepisco una sensazione di forte disagio.
Pride significa orgoglio, fierezza, autostima, ego.
Ma che succede se diventiamo schiavi del nostro ego?
Innanzitutto saremo costantemente spinti a mettere sempre al primo posto il nostro personale interesse e questo rappresenta la base della nostra infelicità.
La verità è che noi non siamo stati creati per compiacere noi stessi, le nostre mutevoli passioni, le nostre idee che cambiano come il vento, bensì per donarci agli altri. E più il dono sarà profondo, più la nostra realizzazione sarà completa.
Non c’è vita senza relazione.
Un neonato è completamente dipendente dalla madre, se nessuno si prenderà cura di lui, morirà.
Dal Pride deriva il concetto di autodeterminazione. Quante volte ho sentito ripetere a scuola, in TV e nei cinema: “metti al primo posto il tuo sogno, il tuo obbiettivo e cerca di raggiungerlo a tutti i costi”.
Non veniva posta  alcuna domanda sul fatto che questo desiderio personale e soggettivo fosse legittimo, perché era dettato da un istinto totalmente autoreferenziale, cioè puro individualismo.
Il frutto di questa “cultura” di autodeterminazione si vede nella società attuale, dove ogni giorno spunta un nuovo diritto, come un fungo dopo la pioggia.
Diritti riproduttivi quali utero in affitto e donazione di sperma, diritto all’aborto, diritti di genere come il cambio sesso, diritto di omogenitorialità, diritto di eutanasia,  e persino diritto alla felicità.(Bolzano,gay pride:i diritti dei bambini vengono prima di quelli degli adulti / Studenti educati alla castità invece che indottrinati con ideologia )
Ma può esistere un diritto alla felicità?
Posso essere felice per forza? Sono davvero libero di fare tutto ciò che voglio senza limiti pur di soddisfare un mio desiderio?
L’idolatria della libertà nasconde un grande inganno, ovvero la schiavitù.
Come possiamo utilizzare la nostra libertà senza diventarne schiavi? Saremo davvero liberi solo quando accetteremo di STARE nella Verità, anche quando è dura, scomoda, ci fa soffrire, comporta sacrifici e attese.
Non sono quello che voglio ma sono quello che sono. Quando faremo pace con noi stessi potremo davvero essere liberi.
La felicità non può essere un diritto ma un dono che si raccoglie nel tempo, lasciando spazio all’altro.
Come parte del Comitato “Prolife Insieme”, vorrei esprimere il mio appoggio a tutte le persone che credono nella esistenza della Verità, che comprendono che nella vita non è tutto relativo e che accettano di essere parte di un progetto più grande di noi.
Che il nostro “Pride”, orgoglio e vanto, sia SOLO in questo piano DALL’ALTO, unico garante della nostra completa e vera felicità, al quale TUTTI siamo chiamati a  partecipare.

Manuela Ferraro
Per Comitato Prolife Insieme

http://www.prolifeinsieme.it