Pornografia, flagello del nostro tempo

https://mediakey.it/news/hackerare-il-porno-per-sensibilizzare-sul-bisogno-di-educazione-sessuale-nelle-scuole-al-via-la-campagna-di-loveby/

” Credo sia importantissimo comprendere che la pornografia non è qualcosa di sbagliato…” dichiarazione rilasciata dal sessuologo Livio Ricciardi a patto che, aggiunge, “si possiedano i mezzi necessari per interpretarla come uno strumento “!
E qui ci starebbe bene la faccina con gli occhi sgranati. Sì, perché questa affermazione fa davvero arrabbiare.
Quali sono i mezzi necessari per interpretare la pornografia come uno strumento?
L’età, l’esperienza, la condizione sociale?
Cosa vuol dire hackerare il porno così da ” renderlo efficace per spiegare agli adolescenti l’educazione sessuale?”
La pornografia è un vero flagello che provoca dipendenza, rovina famiglie e distrugge l’autostima.
Non la si può considerare in nessun modo strumento. La pornografia è la punta dell’iceberg della miseria umana.

DANNI DELLA PORNOGRAFIA

È un demone che non ha niente a che fare con la sessualità.
Le immagini pornografiche sono dannose in quanto stimolano il cervello facendo rilasciare ormoni i quali sollecitano piacevolmente la persona per un breve periodo però, dopo un brutale crollo del benessere, la portano a cercare livelli di eccitazione più alti. Come accade con tutte le dipendenze soprattutto nei soggetti più fragili, che vedono nel porno un palliativo, una consolazione  (momentanea) alle loro ferite.
Molte sono le testimonianze di terapeuti e confessori che concordano con questa dimensione di dipendenza.
Svariati sono stati i pontefici che hanno approfondito il tema “pornografia” e le ricadute negative nella società. I collegamenti ad esempio con la prostituzione, con giri d’affari “sporchi”, con la pedopornografia ecc.

LA VISIONE DELLA CHIESA

Papa Francesco, Paolo VI, paragonavano la pornografia ad una “droga nefasta” i cui effetti colpiscono la collettività.
Usare il porno e promuoverlo come “libertà di espressione che rispecchia una qualche verità sulla sessualità” è uno dei più grandi inganni dei nostri tempi. Come spiegò Giovanni Paolo II” il corpo umano è fatto per il dono reciproco” e la pornografia rifiuta questa verità.
La prima educazione alla sessualità deve avvenire in famiglia, adattata all’età dei figli e impostata su sani principi. Non si può negare che adesso, rispetto agli anni passati, le immagini che sortiscono un certo “imbarazzo” siano molto più esplicite di un tempo. Se prima bastava una donna con i seni nudi a scandalizzare, adesso il tutto è molto meno formale.
Si è abbassato  il “livello di ciò che è scandaloso” e la pornografia sta diventando quindi una cosa normale.
La conferma ci arriva dal mondo della moda, della pubblicità, della musica, del cinema dove il sexy spesso è il filo conduttore.
Non si rende giustizia alla sessualità attraverso un visone pornografica della coppia e delle relazioni. Questa, portata a degli adolescenti, diventa una vera e propria aggressione al loro sviluppo, una violazione del rispetto dei loro tempi.

IL PORNO VA BANDITO

Il porno va bandito, non usato con il pretesto di farlo diventare strumento di educazione.
La pornografia è un allarme per la salute pubblica considerato tale anche dal Governo del Regno Unito e da alcuni Stati Usa.
Il sesso spinto non è solo  argomento messo al bando da “bigotti cattolici”, è dimostrato infatti avere gravi effetti sulla salute mentale in termini di dipendenza, ansia, depressione.
Può distorcere la visione della realtà in quanto crea aspettative non vere su sesso e relazioni.
Può portare a situazioni di sfruttamento ed abuso soprattutto su persone vulnerabili.
Non si censura l’educazione sessuale nelle scuole se proposta con il consenso informato delle famiglie e, soprattutto, se non usata come “strumento subdolo” per fare passare un tipo di messaggio ideologizzato.
Plutarco, ma anche Sant’Agostino, Maria Montessori ed altri famosi pedagogisti sostenevano che “la mente non è un vaso da riempire ma un fuoco da accendere”. Non è fornendo dati, informazioni passive che si attiva l’ apprendimento ma coltivando motivazioni atte a fare emergere potenzialità.
Non è facendo vedere scene hard anche se hackerate ( chissà poi cosa si intende) che si forniscono le conoscenze per una sana sessualità, la quale deve passare prima di tutto per la consapevolezza che sessualità è soprattutto rispetto, donazione di sé in pienezza. E tutto questo ha bisogno di tempo per poter maturare, tempo  che non è uguale per tutti.
Non si può confondere la pornografia con la sessualità.
La pornografia non possiede nessun potenziale di apprendimento, è solo feccia.

Angela D’Alessandro
Prolife insieme
www.prolifeinsieme.it