Porno: l’ultima bugia è tentare di renderlo moralmente accettabile.

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L’ultima invenzione per sdoganare la pornografia è quella di darle un connotato etico, moralmente accettabile!
Verrebbe da sorridere solo al pensiero se l’argomento in questione non fosse molto serio e pericoloso.
L’obiettivo della pornografia è sempre stato principalmente quello di eccitare il fruitore attraverso immagini, spettacoli, scritti ed altro ancora.
La parola porno deriva dal greco (porne) e significa “prostituta” e
prostituta è una persona che offre servizi sessuali in cambio di denaro.
Questo basterebbe già per capire quanto il binomio porno ed etico non possa sussistere.
La mercificazione del corpo non ha di sicuro niente di etico.
Il senso etico, nello specifico del termine, tende a favorire comportamenti indirizzati al proprio benessere e a quello degli altri che risultino però essere coerenti con i valori umani di base i quali sono necessariamente principi  sani che guidano il comportamento di una persona e le permettono di distinguere il bene dal male.
Includono il rispetto, l’onestà, la giustizia, il coraggio, la pietà ecc. …
Alla luce di tutto ciò è evidente che la parola “porno-etico” si annulli da sola.

È anche una legge matematica:

“due numeri si annullano se sono opposti”
e niente risulta più “opposto” del porno e dell’etica.
Affermare che “discutere di pornografia sia fondamentale per capire desiderio, consenso e libertà” è semplicemente fuorviante.
Cercare di arrivare al “porno etico ” ripulendolo della negatività attribuitagli dalle convenzioni sociali è come buttare immondizia dalla porta per farla poi entrare dalla finestra.
La pornografia è sempre stata e sempre sarà un approccio scandaloso al sesso.
La convinzione che le visioni pornografiche possano liberare le persone da pregiudizi per aprirle ad esperienze gratificanti è ingannevole e come non bastasse crea dipendenza.
Immerge chi ne fa uso nell’illusione di una realtà che non esiste.
Lo catapulta nel “paese dei balocchi” per usare la metafora di Collodi, facendogli credere che lì troverà la ricetta della felicità o anche solo del divertimento.
La diffusione di materiale pornografico dovrebbe invece essere vietata dalla legge in quanto lede gravemente la dignità di chi vi si presta, siano essi attori, commercianti o pubblico che ne fa uso.
Il messaggio che si vuole fare passare invece adesso è che il porno in sé non sia un male, non sia un mostro capace di portare alla depressione fino anche al suicidio.

Suicidi delle pornostar specchio del loro disagio morale – Rassegna Stampa Cattolica https://share.google/GfFSDQsduSOnuajRn

Una piaga sociale

In realtà il mondo del porno rappresenta una piaga sociale e piattaforme come Onlyfans, più che libera espressione degli istinti di chi le propone, sono in realtà molto più vicine alla prostituzione.
Definire la “pornografia etica” un modo sano per approcciarsi al porno è voler ad ogni costo chiudere gli occhi su quello che il sesso esposto, mercificato e abusato rappresenta.
È volere definire bene ciò che bene non è dandogli dei connotati falsi.
Il nuovo volto che si tenta di dare al porno con questa rivoluzione sessuale non ha nulla a che fare né con l’amore né con il piacere e il dono di sé, ma produce solo frutti avvelenati e lo testimoniano le molte storie di vite ingannate e distrutte da questo vizio.
Perché il porno è sostanzialmente un vizio, una droga, una perdita del reale  e che imbruttisce.

Lo stupratore in terapia: «Io, rovinato dalla pornografia, poi convinto da mia figlia» – Corriere della Sera – CIPM https://share.google/QUuA7wubDQwVVtLBp

Come si possa affermare che ci sia una pornografia che promuova la dignità, il consenso e il rispetto delle persone coinvolte non si spiega: è il lupo travestito da agnello.

Se la matematica non è un’opinione

Secondo i sostenitori della pornografia etica questa ideologia affonderebbe le proprie radici negli anni 80 quando il porno diventava virale grazie al sistema VHS che ne consentiva la visione non solo nelle sale cinematografiche ma anche tra le mura domestiche.
L’obiettivo con questa nuova “visione illuminata” sarebbe quello di “porre al centro della sessualità (pornografica) valori di consenso, inclusività, rispetto… insomma un porno-etico attento ai diritti.
Una sorta di sindacato del porno, mi viene da pensare!
Una piattaforma con contenuti creati legalmente rispettando i diritti e le esigenze dei sexi impiegati.
Ho l’impressione che qualcosa sia sfuggito alla mente del creatore del progetto di questa “new age” dello scandalo ed è una semplice regola matematica:
“Cambiando l’ordine dei fattori il prodotto non cambia”!
Chi ha orecchi per intendere…intenda.

Angela D’Alessandro

Comitato “Prolife insieme”
http://www.prolifeinsieme.it