Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente di poter replicare all’articolo pubblicato sulla sua testata
https://www.lastampa.it/asti/2025/01/05/news/aborto_fondi_centro_vita_astigiano_sperperano_risorse_sanita-14919988/
Sempre con maggior frequenza e preoccupazione si sente parlare di inverno demografico e dell’impatto della curva negativa della natalità in termini sociali ed economici, ma tale consapevolezza, purtroppo, non spinge la nostra classe politica ad adottare misure adeguate ad invertire il trend.
In questo campo le azioni della politica sono sempre molto “timide”, sia per la mancanza di fondi con cui finanziare eventuali provvedimenti, sia perché la natalità è indissolubilmente legata alla famiglia che, in questo momento storico, è considerata come una condizione sociale “retrò” da cui emanciparsi e per altri versi uno specchio, che rivela le incongruenze della artificiosità della fluidità sessuale promossa come normalità.
Inoltre, la politica, in tema di denatalità, pare non vedere l’elefante nella stanza rappresentato dall’aborto che, ogni anno, impedisce la nascita di migliaia di bambini; infatti, se solo si adottassero azioni disincentivanti il ricorso all’aborto, si risolverebbe parzialmente il problema della denatalità e si salverebbero vite umane.
Aiuto alla vita nascente visto come smantellamento della 194 da alcuni politici
Ma è proprio l’aiuto alla vita nascente che scatena le polemiche più acerbe, soprattutto in seno ad una certa parte politica, che è pronta ad alzare barricate non appena si accenna al sostegno delle gravidanze indesiderate o delle famiglie in difficoltà economica, in quanto leggono qualsiasi aiuto alle future mamme come lo smantellamento della legge 194.
L’ultimo esempio in ordine di tempo è il finanziamento della Regione Piemonte in favore delle associazioni prolife e in particolare dei CAV, che ha suscitato la reazione dei movimenti di sinistra che hanno definito tali finanziamenti come sperpero di denaro pubblico ai fini di una ideologia politica.
Da questi episodi si ricava che il problema della denatalità, prima di essere un problema economico, è un problema di natura e cultura politica, da cui la destra si sta in parte emancipando, ma a sinistra c’è ancora piena adesione alla conquista di certi diritti considerati inalienabili, come l’aborto, che sono difesi anche contro ogni evidenza di criticità, fino al corto circuito di porsi il problema dell’inverno demografico ma di rifiutare qualsiasi aiuto materiale o psicologico alle donne in difficoltà per una gravidanza indesiderata.
Per questo si accoglie con favore la notizia dell’iniziativa di alcuni esponenti politici cattolici, dello schieramento di sinistra, intenzionati a contare di più all’interno dei partiti di appartenenza con l’obiettivo, secondo Graziano Delrio, uno dei promotori insieme a Romano Prodi, di colmare il vuoto di cultura all’interno della politica. Ricordando che Delrio è padre di nove figli, confidiamo che tra i vari aspetti culturali promuova anche la cultura della vita e possa contribuire a smorzare qualche insensata asprezza verso l’aiuto alla vita nascente, che alcune componenti politiche e una parte della società civile cerca di realizzare.
Mara Colonello
Per Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it