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*Dialoghi di Pistoia. Sociologa in lotta per i diritti. Il riconoscimento a Saraceno*
Chiara Saraceno, femminista, laica di sinistra, attivista del ’68 risulta essere la destinataria del cosiddetto “Premio Internazionale Dialoghi” di Pistoia 2025.
Ma quali sono esattamente i dialoghi per i quali la Saraceno viene premiata? L’aborto libero? Il divorzio veloce? Il diritto al figlio? L’eutanasia risolutiva?
Certo se questi punti costituiscono il fulcro della “rivoluzione” culturale portata avanti anche grazie a filosofi e sociologi come la Saraceno, non c’è da meravigliarsi del vuoto sociale nel quale le nuove generazioni sono immerse.
Premi a parte, chi è intellettualmente onesto sarà sicuramente d’accordo con me che oggi su certi temi un dialogo costruttivo tra fazioni opposte è letteralmente impossibile. Ciò è dovuto in gran parte alla diffusione massiccia di queste ideologie transfemministe che di fatto proibiscono di raccontare la realtà.
Dell’aborto non si può raccontare la realtà di ciò che avviene durante la procedura di interruzione volontaria di gravidanza, ovvero che il feto, il piccolo essere umano nella fase iniziale del suo sviluppo, viene soppresso. Questo racconto sarebbe violenza sulla donna, ma è purtroppo la dura verità. Per la Saraceno infatti affermare che l’aborto è un omicidio, è inaccettabile. Quale dialogo sociale si potrà instaurare se si nega l’evidenza dei fatti?
E che dire del dialogo sul fine vita? La Saraceno ritiene ingiusto e crudele che una persona che vuole suicidarsi debba andare all’estero e pagare molti soldi per poterlo fare, ma non è ben più crudele non aiutare questa persona a vivere invece di incoraggiarla a morire? Proporre il suicidio assistito come soluzione equivarrebbe a dire che la vita di questa persona non avesse più valore solo perché oppressa dalla sofferenza. L’essere umano resta un individuo unico ed irripetibile e la sua dignità va difesa fino all’ ultimo istante della sua esistenza.
Per noi di “Prolife Insieme” una società davvero “civile” dovrebbe sostenere chi soffre offrendo gli aiuti necessari alle famiglie affinché riescano a prendersi cura del malato fino alla fine del cammino.Chi infatti può prendersi cura di te meglio di chi ti ama gratuitamente?
Infine, con riferimento al dialogo sul tema della famiglia, concordo con la Saraceno che la famiglia non è solo quella biologica, ma il mondo delle adozioni non deve trasformarsi in una compravendita di bambini a catalogo, come di fatto tragicamente già accade in molti paesi, utilizzando metodi quali l’utero in affitto o la donazione di sperma, che trasformano il bambino in un oggetto di consumo da ottenere a qualsiasi costo. Il dono di un figlio viene distorto e deviato in un diritto assoluto ad avere un figlio senza limiti etici e morali, unici garanti della dignità del più fragile e indifeso, il bimbo non nato.
Desideriamo ricordare che il nostro Comitato è sempre aperto a dialoghi costruttivi su questi temi con filosofi e sociologi moderni, quali Chiara Saraceno, per cercare insieme di capire come riportare la cultura “progressista” alla realtà dei fatti: solo in questo modo potremo davvero favorire la creazione di un terreno sociale fertile per le nuove generazioni.
Manuela Ferraro. Poggibonsi. Siena
Per Prolife Insieme
http://www.prolifeinsieme.it