https://allevents.in/padova/aborto-libero-presentazione-guida-ivg/200028218296620
Non si finirà mai di strumentalizzare il diritto all’interruzione di gravidanza sancito dalla legge 194 del 78.
Non si finirà mai di fornire un’idea distorta di questo diritto che ormai è diventato un controllo delle nascite.
Si sta trasformando la legge 194, nata per evitare disastri su donne gravide da parte di mammane senza scrupoli, in una sorta di passaporto che liberalizza un omicidio legalizzato.
Senza rispetto o meglio con un falso rispetto tradotto in termini di diritti accompagnati da slogan come ” il corpo è mio” e altro ancora.
Si pensa al corpo di una donna gravida non come al custode della vita. Non ci si pone il minimo dubbio su quello per cui si lotta con una ferocia spesso esagerata.
Se questo bambino ti sarà di ostacolo è giusto che te ne liberi e non importa se per farlo dovrai sradicare una vita attaccata saldamente al ventre di sua madre e che ce la sta mettendo tutta per crescere e nascere.
L’obiettivo della 194 non era questo.
La 194 non è stata scritta per favorire l’ivg ma per impedire conseguenze che sarebbero potute diventare fatali.
La 194 parla chiaro “La legge 194/1978, nota anche come legge sull’interruzione volontaria di gravidanza (IVG), ha due articoli chiave che stabiliscono i principi fondamentali: l’articolo 1 e l’articolo 2. L’articolo 1 riconosce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, garantisce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana sin dal suo inizio, specificando che l’IVG non è un mezzo per il controllo delle nascite. L’articolo 2 si concentra sui servizi di assistenza socio-sanitaria e sulla promozione della procreazione responsabile, garantendo alla donna il diritto di scegliere liberamente, anche se non è ancora in corso una gravidanza” (cit dal web)
Inoltre questa legge, pur garantendo l’aborto legale fino al primo trimestre, vuole anche tutelare i medici e gli operatori sanitari che non si sentono di mettere fine ad una vita.
Un medico obiettore di coscienza non sta facendo i capricci. Se considera l’aborto un omicidio va rispettato sempre e comunque. Nessuna legge deve imporre una simile scelta.
Femministe urlanti diritti sanciti dalla legge devono per forza fare i conti con tutte queste variabili perché i diritti per essere tali devono poter tutelare tutti.
Quindi aborto libero per legge? Sī…ma fino ad un certo punto.
E quel punto che segna il confine tra lecito ed illecito è già troppo.
Quindi basta inventare ritornelli che non rendono giustizia alla realtà in quanto sono veicolanti falsi messaggi.
Angela D’Alessandro
Prolife insieme
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