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Educazione sessuale: i giovani preferiscono parlarne a scuola
Trovo commovente il generoso interessamento della Durex, industria di preservativi, ai fini della cosiddetta “educazione sessuale e all’affettività“, tanto generoso addirittura da sostenere un Osservatorio “Giovani e Sessualità”.
Qualsiasi osservatore non è mai un osservatore del tutto imparziale e distaccato. Chiunque sia addentro ai sistemi delle “indagini conoscitive” sa bene che coloro che le organizzano possono facilmente indirizzare le risposte nel senso voluto. Qui ovviamente l’ Osservatorio “Giovani e Sessualità”, pagato dall’industria di preservativi Durex, doveva avallare una tesi favorevole allo sponsor: tanta educazione all’uso dei preservativi! In realtà addestramento ad un contraccettivo meccanico più o meno efficace o inefficace, anche rispetto alla possibilità di trasmissione di infezioni virali come l’HIV dell’AIDS, e mercificazione meccanica del sesso.
E’ noto a tutti coloro che non chiudano gli occhi e non si tappino gli orecchi: la cosiddetta “educazione sessuale e all’affettività“ è nella realtà pubblicità manifesta ad intraprendere rapporti sessuali disinvolti, un’opera di sessualizzazione precoce rivolta a plagiare giovani menti in formazione. I giovani vengono così distolti dal vero scopo affettivo del rapporto con la persona dell’altro sesso e quindi dalla responsabilità sia verso l’altra persona sia per la natura procreativa dell’unione fisica sessuale cioè per la possibilità che da tale unione nasca una nuova vita, un bambino. La sessualità viene così ridotta, mercificata a preservativi e a pillole anticoncezionali o del giorno dopo o dei cinque giorni dopo, con tutte le conseguenze nefaste del ricorso a preparati ormonali esogeni.
Nel lunghissimo, farraginoso Standard per l’Educazione Sessuale in Europa, redatto dall’ Ufficio Regionale per l’Europa dell’OMS e BZgA Bundeszentrale fur Gesundheitliche Aufklarung Centro federale per l’Educazione alla Salute, effettivamente si leggono affermazioni che sembrano avallare il “gioco del dottore” per i bambini più piccoli (p.23), “prime esperienze sessuali e contraccezione” per età 9-12 anni (p.45), con solerti spiegazioni riguardo ad “età per il consenso legalmente valido ai rapporti sessuali, fare esperienze sessuali protette e gratificanti, procurarsi e utilizzare correttamente preservativi e contraccettivi i” per età 12-15 anni (p.47), immancabilmente “gravidanza (anche nelle relazioni omosessuali) ed infertilità, aborto, contraccezione, contraccezione d’emergenza, fallimento della contraccezione” per età 15 anni e successivi (p.48). Questi sarebbero “gli standard internazionali definiti dall’Organizzazione Mondiale della Sanità”!
Degli esperti che hanno redatto queste preziose linee guida non è peraltro dato conoscere nomi e qualifiche: sarebbe logico e doveroso che il Lettore fosse reso partecipe che gli esperti siano effettivamente qualificati ad esprimere importanti consigli a noi poveri profani. Nel testo figura soltanto una fotografia di gruppo, che mostra 15 donne e 5 uomini. Ma viene riportata la fattiva ed estesa partecipazione di IPPF International Planned Parenthood Federation: Planned Parenthood è una organizzazione privata attiva nel diffondere contraccezione, ma soprattutto nel praticare aborti, dai quali ottiene proventi miliardari. Si può tranquillamente immaginare quanto sia disinteressata la partecipazione di Planned Parenthood a queste iniziative di “educazione sessuale”.
Come si vede industrie come la IPPF International e la Durex che hanno interesse a diffondere pratiche sessuali, dalle quali derivano cospicui introiti, promuovono una “educazione sessuale e all’affettività“ a loro uso e consumo. E’ manifesto il conflitto d’interessi tra queste industrie e le famiglie, che dovrebbero invece essere sensibilizzate al dialogo con i propri figli, come specificatamente indicato dalla Costituzione art.30: “E` dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.” Le famiglie hanno interesse ad una vita serena ed alla vera educazione dei figli, che deve quindi svolgersi nella calda intimità domestica.
Chi senza verifiche accorda fiducia all’indagine condotta dall’Osservatorio “Giovani e Sessualità”, pagato dall’industria di preservativi Durex, potrebbe analogamente accordare fiducia a ghepardi che tengano corsi rivolti alle gazzelle, a scassinatori che illustrino sistemi antifurto alle banche.
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme