Come ogni anno Bolzano e il Trentino offriranno l’albero , il pino per Natale.
Ed è incoraggiante apprendere che quest’anno a Natale il Vaticano si farà portatore del suo messaggio principale ossia LA VITA, attraverso l’esposizione di un presepio che ne esalta il valore.
Vedrà al suo interno una Madonna inedita:
la Vergine santa gravida e poi, dopo la nascita di Gesù, la madre in adorazione del figlio/Dio.
Protagonista di questa grande festa cristiana, seconda solo alla Pasqua è finalmente la vita nascente.
Purtroppo negli ultimi anni ciò è stato messo in
secondo piano per dare risalto ad altri contenuti come il problema migranti, il cambiamento climatico, la custodia del creato, la pace nel mondo ecc.
Non che questi non siano temi che meritino rispetto, al contrario, devono poter trovare uno spazio di riflessione vista la portata dei messaggi che veicolano.
Ma Natale non è solo questo.
Natale è soprattutto la nascita del principe della pace: GESÙ IL CRISTO annunciato dai profeti (Isaia 9,6…)
Per i cattolici Cristo è il salvatore del mondo.
Attraverso di Lui passa la salvezza, una salvezza che si manifesta portando messaggi di pace, di rispetto del creato, di difesa verso i più deboli, di accettazione del diverso ma soprattutto con la salvaguardia della vita dal concepimento alla morte naturale.
Santa Teresa di Calcutta ci ricorda che «Il più grande distruttore della pace oggi è l’aborto”.
“SE UNA MADRE PUO’ UCCIDERE SUO FIGLIO, CHI IMPEDISCE AGLI UOMINI DI UCCIDERSI TRA DI LORO?”
( santa Teresa di Calcutta)
Se non si ha rispetto per la vita nascente non si può avere rispetto del creato, dei migranti, dei deboli!
Immensa l’idea di proporre la Vergine Santa gravida, in attesa del figlio concepito per opera dello Spirito Santo.
La Madonna in trepidante attesa, come tutte le madri che custodiscono nel ventre il più grande dei miracoli, raffigura la speranza.
Cosa ci può essere di più grande della nascita di un uomo?
La vita nascente è il primo segno di speranza la quale è il motore di tutto.
È la luce che illumina una umanità confusa, idolatra, perduta, per offrirle una prospettiva diversa.
Soprattutto adesso dove la vita nascente è maltrattata, considerata niente, questo messaggio deve passare forte e chiaro.
Troppe sono le voci che gridano per fare credere che un feto può essere eliminato in nome del diritto dell’ autodeterminazione.
Troppe sono le bugie che vengono fatte passare per verità.
Troppe sono le verità taciute, le parole non dette, omertose.
La Chiesa ha il dovere di combattere questa cultura dello scarto perché questa è la sua priorità: difendere la vita senza se e senza ma dall’inizio alla sua fine naturale e di urlare questa verità anche se è di inciampo per qualcuno.
È questo il senso del Natale.
È questo che la chiesa, attraverso i Suoi ministri deve gridare al mondo.
Si faccia imitatrice del Battista “una voce che grida nel deserto”.
Abbiamo bisogno della luce del Natale, quella vera, quella di Cristo.
Siamo stanchi di discorsi filantropici, vogliamo l’essenza e l’ essenza è Gesù non quello che fa comodo, quello che salva.
Angela D’Alessandro. Bolzano
Prolife insieme