Egregio Direttore,
Le chiedo cortesemente la possibilità di replicare all’articolo della sua testata
https://rbe.it/2024/11/14/a-moncalieri-via-alla-prima-edizione-del-festival-dei-diritti/
L’esperienza giuridica plurimillenaria ci insegna che i diritti sono legati alla giustizia e che per compiersi la giustizia si devono costruire almeno tre pilastri.
Il primo è ovviamente la verità, perchè non ci può essere alcuna giustizia ( o diritto) fondata sulla menzogna: infatti la menzogna unita alla lesione di un valore costituzionalmente garantito generalmente trasforma un fatto in crimine fraudolento.
Il secondo pilastro consiste nel “principio di non maleficenza ” il quale è senz’altro necessario per poter attribuire il terzo pilastro, cioè “ a ciascuno il suo” (” tribuere unicuique suum”) in quanto un’offesa violenta ad un valore costituzionale diventa un reato . Ora, l’ organizzazione del festival parla in maniera impropria di “famiglia arcobaleno” od omogenitorialita’ anziche’ di formazioni sociali ( che sono tutelate dal nostro ordinamento almeno dalla promulgazione della Costituzione): la famiglia è un’istituto naturale che precede lo stato ed e’ “finalizzata” alla procreazione e quindi consente che la vita, a cui è legata la speranza di un mondo migliore, vada avanti mentre non ci può essere questa dimensione sessuale procreativa nei rapporti omossessuali che terminano due discendenze .
L’aborto (che in realta’ è omicidio di un bambino concepito) è palesemente un danno terribile per la vita (soffocata) e per il gruppo sociale, procurando la morte di un essere umano ed enormi danni psicofisici alle madri.
Come da ultimo, ma non di minor gravità, sconcerta l’asserita “menzogna eutanasica” con la quale si vuol giustificare- con il pretesto della compassione per il dolore- l’uccisione di malati piu’ o meno gravi, uccisione che spesso in altre parti del mondo “questa nostra generazione malvagia” utilizza per ripugnanti affari economici sulla morte. Impariamo a mettere i termini giusti quando si promuovono iniziative: in questo caso è un “festival dei desideri che portano morte” .
Per Pro-life insieme
Dott. Ruggero Valori
Giurista cattolico
Ecco la risposta della redazione alla quale avevo inviato la replica
Egregio Dott. Valori,
grazie per la sua comunicazione e la richiesta che, tuttavia, non possiamo esaudire, trattandosi di un evento culturale organizzato dal Comune di Moncalieri con programma ormai definito.
Abbiamo riascoltato l’intervista a Di Mauro (1 minuti e 50 secondi) che è una semplice presentazione di tale incontro e spiega come è nato l’evento con il Comune di Moncalieri. L’intervento è illustrativo e non contiene appelli propagandistici o valutazioni dispregiative nei confronti di nessuno (se non la formulazione, in termini leciti, di valutazioni personali su alcune iniziative della politica nazionale e regionale) e rientra dunque nella mera cronaca locale.
Cordiali saluti