Moltissimi embrioni in freezer, pochissimi bimbi in braccio

Replica all’articolo di NAPOLI TODAY del 21.01.2025
Alla Federico II inaugurato il Centro Internazionale di Medicina Riproduttiva.

https://www.napolitoday.it/benessere/salute/federico-ii-centro-medicina-riproduttiva.html

https://www.ansa.it/campania/notizie/2025/01/21/la-federico-ii-apre-centro-internazionale-medicina-riproduttiva_d742d1b6-5378-4d64-8711-f450cac2da0f.html

https://www.ilroma.net/news/cronaca/845574/medicina-riproduttiva-la-federico-ii-inaugura-hub-internazionale-per-la-formazione.html

Ben vengano le ricerche e gli studi anche a livello accademico perché possano essere affrontate e superate le cause che determinano l’incremento della sterilità e dell’infertilità di coppia nella nostra società, avvolta nel gelo demografico. Ma la Scienza medica, quella a servizio della vita e della salute dell’uomo e della donna, pone questioni bioetiche fondamentali che il “biotecnologismo”, anche quello che si avvale delle conoscenze tecniche più approfondite e di grandi investimenti economici, tende invece a sottovalutare, se non ad ignorare, per perseguire altri interessi.
Alla luce dei dati riportati nelle Relazioni annuali del Ministero della Salute al Parlamento italiano sulla applicazione della L.40/2004 che regolamenta la Procreazione Medicalmente Assistita (PMA) in Italia (https://aigoc.it/2024/01/12/urge-fare-il-tagliando-alla-legge-40-2004-2/), si possono evidenziare aspetti tecnici, clinici e bioetici che meriterebbero essere posti all’attenzione dei docenti e dei discenti del nascente Centro di “Medically Assisted Reproduction” nella “Federico II” di Napoli.
Il numero crescente di embrioni che vengono crioconservati (61,4% dei “trasferibili” in utero nel 2021) e lasciati nei freezer (dal 2005 al 2021 sono più di 168mila solo per la FIVET omologa!) è conseguenza di una massiva iperstimolazione ovarica finalizzata al prelievo di un numero di ovociti sempre maggiore, ma con conseguenze serie per la salute delle donne per la sindrome da iperstimolazione ovarica (OHSS). Quindi, viene prodotto un numero sempre maggiore di embrioni che per grandissima parte non vengono trasferiti nell’utero materno; tanto più che quasi la totalità dei trasferimenti avviene ormai per 1 o 2 embrioni per volta.
La scarsa efficacia delle tecniche nel corrispondere al desiderio del “figlio in braccio”, sia nella PMA omologa (11,26%) che nella eterologa (21,5%), si accompagna ad un altissimo numero di embrioni “sacrificati” (sia prima che dopo trasferimento nell’utero): nel 2021 sono nati vivi soltanto il 2,83% di tutti gli embrioni prodotti in FIVET/ICSI omologa e soltanto il 4,55% di tutti quelli prodotti/scongelati nella forma eterologa.
Se la vita umana, di ogni essere umano – fino a prova contraria – si genera con il concepimento naturale o da fertilizzazione in vitro, allora la Scienza medica è tenuta a rispettarla, evitando manipolazioni non finalizzate alla sua salvaguardia. L’art.1 della L. 40/2004 merita ancora rispetto (…assicura i diritti di tutti i soggetti coinvolti, compreso il concepito)!

Dott. Alberto Virgolino
Presidente Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici
Comitato “ Pro-life insieme “