Modena, politici censurano temi legati alla donna in gravidanza

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L’interrogazione  presentata a Modena dai consiglieri Bignardi e Giordano sul tema dei cartelloni prolife, non è altro che un evidente tentativo di avviare una censura vera e propria su tutti i temi che non vanno nella direzione desiderata.
Non ci sono diritti lesi, non ci sono offese, non ci sono ingiurie. Sono solo le testimonianze di donne che raccontano il loro dolore per cercare sollievo nella condivisione ed evitare lo stesso errore ad altre donne.
Perché vorremmo ricordare che la legge è passata come ripiego all’insegna
dell’ emergenza e dell’impossibilità di fare diversamente ma che non istituisce un diritto come si può evincere chiaramente dalla seguente citazione tratta da un discorso di Enrico Berlinguer:
“Noi non lottiamo per la libertà di abortire,non riteniamo l’aborto una conquista civile, né tantomeno un fatto positivo. Noi non siamo abortisti, l’aborto resta per noi un male.
La legge per la prima volta mette in essere un’opera di prevenzione e rivolta al superamento dell’aborto” (26 aprile 1981, congresso del PD).
Come potrebbe d’altronde costituire un diritto il fatto di sopprimere una vita solo perché è all’inizio?
Il diritto positivo nasce per difendere gli anelli più deboli della catena sociale dal momento che chi è forte è già in grado di difendersi da solo . Molte volte le mamme ci hanno ripetuto “Se vi avessi incontrato prima, non avrei commesso questo errore!” perché è ovvio che una mamma va sostenuta non spaventata, soccorsa non penalizzata quando nella sua vita si affaccia una gravidanza. Tutto dobbiamo saper essere di sostegno, in primis proprio lo stato.

Prof. Mariasole Martucci
Maranello
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it

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