Egregio direttore,
Chiedo di poter replicare all’articolo
“Maria libera perché ha saputo obbedire, ditelo alle femministe”, polemiche sull’omelia di monsignor Laterza
Baritoday@citynews.it
Cos’è che vi scandalizza tanto nel fatto che un vescovo della Chiesa cattolica annunci la Parola di Dio?
Maria, Madre di Gesù, guida la chiesa con il suo esempio di umiltà ed obbedienza.
Maria è evidentemente tutto il contrario di una femminista moderna, chiusa in sé stessa nel proprio narcisismo cosmico che la porta a fare scelte puramente individualiste oggi chiamate autodeterminazione ma che in realtà costituiscono la sua stessa autodistruzione.
Perché quindi Monsignor Laterza dovrebbe scusarsi?
Maria è il modello per tutte quelle donne che scelgono di mettere Dio prima del proprio io.
Quelle donne che non si vantano di presunti diritti riproduttivi che prevedono la scelta di eliminare il proprio figlio solo perché si trovano ad affrontare una gravidanza inaspettata.
Quelle donne che vogliono assumersi la responsabilità di essere madri.
Maria seppur nella sua purezza, accettando la volontà di Dio, si è ritrovata incinta ma senza un marito, rischiando la lapidazione per adulterio.
Giuseppe infatti fu tentato di ripudiarla, ma poi seguendo la voce dell’Angelo, non è fuggito e non ha abbandonato Maria – come diremmo oggi nel rispetto della sua autodeteminazione in materia di diritti riproduttivi – ma ha creduto nella loro famiglia proteggendola fino alla morte.
Entrambi quindi Maria e Giuseppe sono dei ‘sottomessi a Dio’, obbedienti e fedeli alla responsabilità di essere genitori anche in situazioni difficili.
Ciascun cristiano sa che per accedere alla Grazia è necessario essere umili, pentiti e sottomessi a Gesù.
Solo così il fiume della Vita può scorrere nelle nostre vene riempiendo di gioia i nostri animi perché dà un senso alla nostra stessa esistenza.
Come Prolife Insieme desideriamo invitare i media a cambiare prospettiva verso i ministri di Dio, perché non sono né influencer né personaggi pubblici costretti ad essere per forza politicamente corretti.
La nostra società falsamente inclusiva deve imparare ad accettare che i credenti abbiano la possibilità di fare sentire la propria voce per portare non tanto idee personali, ma la Parola di Dio che è eterna ed immutabile.
Vano sarà qualsiasi tentativo del giornalismo moderno impregnato dalle ideologie, nel cercare di cambiarla.
Sarebbe davvero profittevole invece che i media denunciassero in maniera unanime e categorica le offese al Presepe che purtroppo vengono spesso anche da parte di figure politiche presenti nelle amministrazioni comunali e i sempre più numerosi atti vandalici nelle strade e nelle chiese di tante città italiane ed europee.
Possibile che non riusciamo a comprendere che distruggendo il presepe disprezziamo la nostra umanità?
Il Presepe infatti rappresenta la storia di ciascuno di noi, non necessariamente genitore, ma sempre e comunque figlio.
Chi uccide il presepe, odia la famiglia e vuole plasmare un mondo di singoli individui e quindi più deboli e facili da manipolare.
Le nuove generazioni hanno bisogno di respirare una cultura di vita nella quale la famiglia è amata ed onorata, non disprezzata e combattuta.
Accendiamo le luci su ciò che conta davvero, non fermiamoci a semplici giochi-di-parole ma andiamo più a fondo: chi ama davvero la vita sa obbedire e sacrificarsi anche rischiando tutto, proprio come Maria.
Nessuna battaglia femminista è più grande del sacrificio totale di Maria nella sua obbedienza al piano di Dio.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme
www.prolifeinsieme.it
