Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente di poter replicare all’articolo https://www.ilrestodelcarlino.it/pesaro/cronaca/urbino-diventa-un-faro-per-7fdd354c del Resto del Carlino Pesaro
**Urbino diventa un “faro“ per l’aborto in Italia**
Vorrei partire da questa citazione del vostro articolo
“Attualmente, al Santa Maria della Misericordia, tra i 9 medici del reparto di Ginecologia e Ostetricia c’è un solo obiettore, dato che pone la struttura ai vertici, a livello regionale, dove ci sono pure ospedali con il 100% di obiettori”
Il nome dell’ ospedale è intitolato a Santa Maria della Misericordia: quale Misericordia per questi bambini condannati a morte nel grembo delle loro madri? Quale vanto può farsi un medico e un intero ospedale nel praticare un sempre maggiore numero di aborti definendosi come un “faro”, ma di quale “luce” si parla?
Le tenebre in cui soffrono i feti abortiti, i figli, o quelle in cui cadono le donne, madri di figli mai nati?
Mi domando come si possa fare un documentario su una cosa così devastante per la donna, banalizzando un tema così delicato e complesso.
La stessa legge 194 tutela la maternità e proibisce l’aborto come mezzo di controllo delle nascite.
Inoltre, l’aborto farmacologico, sempre più promosso dai centri ospedaliari, mostra il vero volto della società, che abbandona la donna nel momento più doloroso e critico, non solo per gli altissimi rischi fisiologici di complicazioni ma anche per la solitudine che si abbatte sulla psiche delle madri.
L’obiettivo di questo documentario sembra proprio quello di combattere la vita, di svuotarla del suo mistero, del suo valore e della sua sacralità.
Invito tutte le persone che hanno a cuore il valore e il rispetto della vita umana a dimostrare la loro disapprovazione verso questa iniziativa, che dovrebbe scandalizzare non solo i movimenti pro-life ma la società intera, sempre che sia ancora interessata a garantire il futuro della nostra nazione.
Manuela Ferraro
www.prolifeinsieme.it