https://www.tpi.it/politica/aborto-gilda-sportiello-intervista-202503211171899/#
Gilda Sportiello, deputato del M5S non si dà pace e lo rivela attraverso l’intervista rilasciata a TPI sulle ingiustizie e il mancato rispetto dei diritti a cui la nostra politica farebbe “orecchie da mercante”.
Tenetevi pure le mimose e dateci i consultori, il diritto all’aborto, gli asili nido, il lavoro, i ruoli che ci spettano, l’educazione affettiva e sessuale nelle scuole….questo è il ritornello che ultimamente Sportiello ripete un po’ ovunque.Lo ha rimarcato con forza nei giorni scorsi alla Camera in occasione della discussione per l’ otto marzo.
“Potevi pensarci prima. E altri giudizi non richiesti sui nostri corpi” è il titolo del suo libro edito da Rizzoli in cui la deputata M5S racconta dell’ aborto del figlio da lei deciso anni fa e di tante altre esperienze di donne che avrebbero visto violati i propri diritti, subendo violenze verbali nel momento in cui avrebbero deciso di abortire.
Sportiello rivendica quindi diritti negati quali il diritto all’aborto e altri che vorrei passare in rassegna per capire dove si possa davvero parlare di violazione di diritto.
Il Diritto all’ aborto esiste ed è regolamentato dalla legge 194/78 che prevede l’interruzione volontaria di gravidanza nel primo trimestre.
Cosa vorrebbe Sportiello, che l’ ivg si protraesse oltre? Quando il feto, che già al 18 giorno di gestazione ha un cuore pulsante e organi abbozzati avesse magari un corpo completamente formato? Si spieghi meglio perché non è chiaro.
Vorrebbe forse che l’ivg venisse imposta a medici obiettori? Vorrebbe fare valere diritti calpestandone altri?
Un medico sa benissimo che se si presenta da lui una donna gravida, anche al primo trimestre con problemi di salute, le persone da valutare diventano due e non più una, quindi non si può imporre ad un professionista di fare una cosa da lui ritenuta omicidio. Sportiello lamenta poi di asili nido come di istituzioni mancanti o insufficienti per coprire i bisogni delle madri che lavorano.
Non so a quale realtà esattamente la deputata si riferisca, vero è che nella maggior parte delle città italiane sono previsti asili nido sia pubblici che privati e che le famiglie che hanno questa esigenza possono godere di bonus per affrontare le spese che questo tipo di soluzione comporta.
Poi la deputata continua la litania dei diritti mancati parlando di educazione affettiva e sessuale nelle scuole inesistente.
Anche qui però non si pone il problema di come eventualmente verrebbe affrontato questo tema, ne rivendica solo il diritto senza porsi troppi interrogativi come del resto ha fatto quando rivendicava il diritto ad abortire.
Come ha proposto il ministro Valditara, la scuola potrà affrontare il tema affettività/sessualità previo consenso informato dei genitori, i quali dovranno sapere in che termini verrà spiegato l’argomento ai propri figli.
Non riesco allora a capire di cosa si stia parlando.
Negli ultimi anni, soprattutto tra gli esponenti di politiche di sinistra, si fa un gran parlare di diritti negati, di disparità di genere, di omofobia. C’è un crescente dibattito e sensibilizzazione attorno a questi temi. Ma la legge che condanna la violenza, l’istigazione alla violenza, c’è. L ‘articolo 604 del codice penale dice che ” è vietata ogni organizzazione, associazione, movimento o gruppo avente tra i propri scopi l’incitamento alla discriminazione o alla violenza per motivi razziali, etnici, nazionali o religiosi”.
Quindi in base a questo articolo chiunque fosse esecutore di tali violenze verrebbe punito dalla legge.
Ho sempre più la certezza che messaggi come quelli di Sportiello, veicolino solo propaganda ideologica. Tutto questo gran parlare di diritti mancati, violati, ha come obiettivo il voler sminuire se non annullare valori importanti come la sacralità della vita dal concepimento alla morte naturale, della famiglia intesa come unione di uomo e donna. Si ragiona solo in termini di diritti ma si perde di vista il rispetto di chi ha una visone diversa verso certe scelte, impedendo a queste persone persino di esprimere le proprie convinzioni.
Il rispetto è uno dei pilastri fondamentali delle relazioni umane.
Significa ascoltare senza giudizio, comprendere senza imporre la propria visione del mondo e agire con empatia e sensibilità. I vari movimenti per la vita come “Pro-life insieme” non vogliono imporre le loro idee ma solo provare a cercare soluzioni insieme sempre nel rispetto dell’altro.
Certe ideologie invece guardano solo in un’ unica direzione.
Angela D’Alessandro
Comitato “Pro-life insieme”
http://www.prolifeinsieme.it