https://www.dire.it/17-11-2025/1196520-littizzetto-e-la-letterina-a-valditara-leducazione-sessuale-a-scuola-e-lunico-modo-per-non-trovare-lennesima-vittima-a-terra/
Littizzetto e la letterina a Valditara: “L’educazione sessuale a scuola è l’unico modo per non trovare l’ennesima vittima a terra”
Luciana Littizzetto conferma la sua vena comica (anche se a me almeno non piace affatto). Ha infatti riscritto la Costituzione della Repubblica, che all’art.30 recita: : “È dovere e diritto dei genitori mantenere, istruire ed educare i figli, anche se nati fuori del matrimonio.” Ha voluto anche riproporre una visione statalista staliniana della scuola che nella sua visione non deve essere sussidiaria alle famiglie per insegnare agli alunni, bensì deve rappresentare il palcoscenico da cui indottrinare le giovani menti: non più Pionieri dell’URSS o Balilla fascisti, bensì piccoli LGBTQ+ gender-dipendenti.
Poiché ogni persona ha competenza per alcuni argomenti e non per tutti, Luciana Littizzetto dovrebbe documentarsi meglio prima di fare affermazioni suscettibili di pesanti critiche. Forse avrebbe potuto consultare Luciana Castellina, fondatrice del comunistissimo Manifesto, la quale si è dichiarata contraria all’educazione sessuale scolastica! https://www.tempi.it/castellina-contraria-educazione-sessuale-scuola/
Persino Skuola.net, ripresa da rai news e da tgcom 24, si è accorta che “l’educazione sessuale (da sola) non riduce la violenza di genere: il “paradosso nordico”, ecco cos’è” https://www.skuola.net/news/inchiesta/educazione-sessuale-non-riduce-violenza-paradosso-nordico.html
L’educazione sessuale scolastica “modello CSE – Comprehensive sexuality education (educazione sessuale estensiva o olistica)” dell’ONU ovvero le “raccomandazioni internazionali”di OMS e di UNESCO e del BZgA Bundeszentrale fur Gesundheitliche Aufklarung Centro federale per l’Educazione alla Salute https://whocc.bioeg.de/fileadmin/user_upload/Dokumente/BZgA_GuidanceImplementation_Italian.pdf riportano: “gioco del dottore” per i bambini più piccoli, “prime esperienze sessuali e contraccezione” per età 9-12 anni, con solerti spiegazioni riguardo ad “età per il consenso legalmente valido ai rapporti sessuali, fare esperienze sessuali protette e gratificanti; procurarsi e utilizzare correttamente preservativi e contraccettivi i” per età 12-15 anni;, immancabilmente “gravidanza (anche nelle relazioni omosessuali) ed infertilità, aborto, contraccezione, contraccezione d’emergenza, fallimento della contraccezione” per età 15 anni e successivi. In altri termini si promuove la sessualizzazione precoce, che espone bambini ed adolescenti a grooming (adescamento) e ad ogni altra esperienza negativa.
Degli esperti che hanno redatto queste preziose linee guida non è peraltro dato conoscere nomi e qualifiche: sarebbe logico e doveroso che il Lettore fosse reso partecipe che gli esperti siano effettivamente qualificati ad esprimere importanti consigli a noi poveri profani. Nel testo figura soltanto una fotografia di gruppo, che mostra 15 donne e 5 uomini. Ma viene riportata la fattiva ed estesa partecipazione di IPPF International Planned Parenthood Federation: Planned Parenthood è una organizzazione privata attiva nel diffondere contraccezione, ma soprattutto nel praticare aborti, dai quali ottiene proventi miliardari. Si può tranquillamente immaginare quanto sia disinteressata la partecipazione di Planned Parenthood a queste iniziative di “educazione sessuale”.
La IPPF International così come la Durex dei preservativi hanno interesse a diffondere pratiche sessuali, dalle quali derivano cospicui introiti, promuovono una “educazione sessuale e all’affettività“ a loro uso e consumo. E’ manifesto il conflitto d’interessi tra queste industrie e le famiglie, che dovrebbero invece essere sensibilizzate al dialogo con i propri figli. Le famiglie hanno interesse ad una vita serena ed alla vera educazione dei figli, che deve quindi svolgersi nella calda intimità domestica. Organizzazioni e categorie di ogni tipo, invece, lucrano soldi sottratti alle famiglie per inventarsi “esperti” di educazione sessuale.
Il fallimento della “educazione sessuale e all’affettività” scolastica si può toccare con mano osservando la realtà sperimentata presso i Paesi dove essa è stata imposta da più di 70 anni. Essa espone i bambini a sessualizzazione precoce, li induce ad interessarsi alla pornografia, alla quale purtroppo internet offre facile accesso con conseguenze perniciose a qualsiasi età. Pornografia, prostituzione, droga sono poi strettamente collegate: il mercato della pornografia attira e sfrutta, con enormi introiti, giovani uomini e giovani donne che si prostituiscono, anche per accedere alla droga: tanti di questi infelici chiudono la loro triste esistenza col suicidio. Psicologi e pedagogisti e persino ditte fabbricanti preservativi che invocano e promuovono questa nuova materia scolastica, agiscono manifestamente per i loro peculiari interessi, non certo per il bene degli alunni.
Il CSE, la cosiddetta educazione sessuale scolastica non hanno effetto preventivo, bensì incentivano malattie sessualmente trasmesse, procurato aborto.
Il tasso di abortività in Svezia è tra i più alti in Europa, spesso superiore al 20%. Questo significa che circa il 20% delle donne svedesi tra i 15 e i 44 anni intraprendono un’interruzione di gravidanza.
In Francia, altra patria dell’educazione sessuale scolastica, il procurato aborto è libero da 50 anni con questi brillanti risultati: 223.300 aborti nel 2021; 234.300 nel 2022; 243.623 nel 2023; con un tasso di abortività di 16,8/mille donne in età fertile (nella diseducata Italia il tasso di abortività, anch’esso drammatico, è però meno di un terzo: 5,4/mille donne in età fertile).
Svezia e Francia da 70 anni “democraticamente impongono” l’educazione sessuale nelle scuole. La Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. I tassi di violenza sulle donne più alti si registrano nei Paesi cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali spetta alla avanzatissima Emilia Romagna. Messi di fronte al fallimento della “educazione sessuale” scolastica politici, sociologi, psicologi hanno inventato il Paradosso Nordico. In altri termini il mito della “educazione sessuale” scolastica deve rimanere intatto, mentre la realtà si ribella a questi “apprendisti stregoni”. (1) (2) (3) (4)
Non si tratta quindi di un “Paradosso”, bensì è la diretta conseguenza della sessualizzazione precoce, indotta dalla martellante pubblicità riguardo alla componente sessuata della personalità, pubblicità che si intende estendere all’interno della scuola.
I dati Eures riportano che i femminicidi di donne non italiane sono passati da 17 nel 2023 a 24 nel 2024 (+ 24%) senza che le femministe si indignassero. E’ parimenti noto che le violenze sessuali perpetrate da stranieri presenti in Italia coprono oltre il 30% dell’increscioso totale, pur essendo gli stranieri circa 6milioni. Spesso, al capodanno a Milano ed al concertone di Roma adesso, questi stupri sono organizzati in base allo schema della taharrush gamea: il gruppo degli stupratori circonda ed isola la vittima. Ma anche qui dalle femministe si ode un silenzio di tomba.
La scuola afferma il suo valore formativo se concentra la sua attività su alcuni pochi punti chiave: corretto insegnamento della lingua italiana, della storia, della geografia, della matematica e delle scienze,delle materie curriculari delle scuole superiori. Si assiste invece alla dispersione in mille rivoli di interventi estranei e dispersivi. Conseguentemente gli allievi vengono incentivati al nulla ed escono sufficientemente ignoranti e privi di capacità critiche nei riguardi di afferenze (internet, chat, influencer, media, IA) disturbanti e addirittura patologiche. Il valore formativo della scuola consiste dunque nello sviluppare le capacità critiche degli alunni, i quali saranno poi in grado di compiere scelte ragionevoli e conformi ai loro ideali, sempre nel rispetto dei loro interlocutori. Forse Luciana Littizzetto potrebbe trarne insegnamento.
Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it
1) Luca Ricolfi: Il primato del Nord. Cosa dicono i numeri sulla violenza di genere. 01.09.2023 https://www.ilmessaggero.it/editoriali/primopiano/stupri_violenze_di_genere_primato_nord_numero_luca_ricolfi-7604501.html
2) Domenico Bonvegna: Nella “tollerante” Svezia il triste record di femminicidi e stupri. 28.11.2023 https://www.destra.it/home/nella-tollerante-svezia-il-triste-record-di-femminicidi-e-stupri/
3) Family Watch: The World Health Organization Exposed: Abortion, Sexual Rights and CSE. Aprile 2020
4) Sessualizzazione precoce e grooming o ed.sessuale? 11.02.2025 https://prolifeinsieme.it/?s=Sessualizzazione+precoce+e+grooming+o+ed.sessuale%3F%28prima+parte%29&et_pb_searchform_submit=et_search_proccess&et_pb_include_posts=yes&et_pb_include_pages=yes
