L’obiettivo del nostro comitato è duplice, di carattere culturale e di aggregazione dei pro-life in Italia: ci proponiamo di contribuire a ricostruire l’immagine del bimbo non nato, della donna, dell’uomo, della coppia, della famiglia, in una realtà che ha distrutto il nucleo fondante della società.
- A) La nostra attività sarà prevalentemente di diffusione, sensibilizzazione, valorizzazione di messaggi e informazioni volti a contrastare l’aborto procurato, il problema vero e unico al quale vogliamo opporci, ma dal quale derivano tutti i mali. Il tono sarà sempre pacato, costruttivo, deciso ma rispettoso, mai polemico. L’esperienza sul campo di coloro tra noi che operano a favore della vita conferma che la donna che resta incinta, qualunque sarà l’esito della gravidanza, è già madre, quindi, dopo l’aborto, soffre per sempre per aver perso la vita che portava in grembo.
- B) Per quanto riguarda l’obiettivo di aggregazione: servono le forze di chi opera nel campo del volontariato pro-life, di chi è attivo sul proprio territorio per la difesa del bimbo non nato, di tutti coloro che, pur senza far parte di associazioni, gruppi, movimenti, vogliono rappresentare il “ popolo della vita” che è vivo e numerosissimo nel nostro Paese. L’unione fa la forza, dispersi e disuniti non si ottiene molto.
Senza appartenenze partitiche, laici nel vero senso del termine, sotto l’ispirazione e la guida del Magistero della Chiesa cattolica ma aperti a tutti, credenti e non credenti, disponibili al dialogo e al confronto con chi condivide l’idea di fondo: l’aborto è un male radicale, il bambino merita, una volta concepito, di nascere e di essere accolto con amore.
Perché ciò accada va cambiato innanzitutto il linguaggio comunemente utilizzato dai media e va chiarito che:
1) non si può parlare di diritto all’aborto ma di diritto a nascere;
2) bisogna usare verità, perché tutti capiscano che l’aborto è la soppressione di un essere vivente appartenente alla specie umana, il che è dato scientifico inoppugnabile ( non verità di fede);
3) no ai diritti di chi può prevaricare sul più debole, solo perché già nato; no al “ diritto del più forte”;
4) No all’antagonismo tra uomo e donna, alla presunta supremazia dell’uno sull’altra ;
5) Sì al ruolo centrale del bimbo concepito;
6) sì alla valorizzazione della maternità, privilegio esclusivo della donna;
7) sì alla valorizzazione dell’uomo, del suo ruolo forte di sostegno e accompagnamento della donna in difficoltà per la gravidanza;
8) sì al ruolo centrale della coppia e della famiglia.
Per saperne di più si può consultare il sito www.prolifeinsieme.it
Si può aderire al comitato scrivendo una mail a info@prolifeinsieme.it .