La sessualità è un dono prezioso da gestire con rispetto

Suscita non poche perplessità il video rilasciato da Don Alberto Ravagnani, sacerdote della diocesi lombarda intitolato “domande scomode“. https://www.instagram.com/reel/DPlEBznjNB6/?igsh=MTZhaTVwdmUza2N0ZQ==

Se è vero che ai preti, soprattutto giovani, vengono posti riflessioni e dubbi in merito alla sessualità, è anche vero che sarebbe importante che la linea del Magistero fosse chiara a chi ha il prezioso compito di rispondere, per non incrementare incertezze nei ragazzi già abitualmente bombardati da messaggi ambigui, e spesso sbagliati, su tematiche così importanti che coinvolgono la persona umana nella sua interezza.

Tralasciando le affermazioni di don Alberto riferite all’onnipotenza di Dio, sulle quali sarebbe meglio si pronunciasse un teologo, voglio soffermarmi sulla risposta data dal giovane sacerdote in merito alla masturbazione, visto che sono insegnante del metodo naturale Bilings e operatrice nel campo dell’educazione alla sessualità ormai da trent’anni.

Don Alberto afferma:

🔴  «La masturbazione per un adolescente non è proibita o peccato, serve a scoprire la sessualità»

Basterebbe consultare online i testi del magistero legati a questa tematica per trovare dei chiarimenti in merito e per scoprire che l’affermazione di Don Alberto si configura come un errore morale grave.

Questa frase contraddice la legge naturale, la Sacra Scrittura e l’insegnamento costante del Magistero.
La masturbazione è sempre un disordine intrinseco, indipendentemente dall’età, anche se la responsabilità soggettiva può variare.
La sessualità umana è ordinata alla comunione d’amore tra uomo e donna nel matrimonio, non alla scoperta egoistica del proprio corpo.

* Catechismo della Chiesa Cattolica (CCC) n. 2352:

“Per masturbazione si deve intendere l’eccitazione volontaria degli organi genitali, al fine di trarne un piacere venereo. […]

In qualunque modo sia motivata, la masturbazione è un atto intrinsecamente e gravemente disordinato.”
“La ragione è che l’uso deliberato della facoltà sessuale, al di fuori dei rapporti coniugali normali, contraddice al fine stesso della sessualità.”

* Sacra Congregazione per la Dottrina della Fede, Dichiarazione “Persona Humana” (29 dicembre 1975), n. 9

“Si afferma talvolta che la masturbazione è necessaria per conoscere se stessi o per raggiungere una maturità sessuale. Questa opinione contrasta apertamente con la dottrina e la tradizione morale della Chiesa.”
“La psicologia non può mutare i principi morali, e non si può confondere la diminuzione della colpevolezza soggettiva con la giustificazione morale dell’atto.”
• San Paolo, nella Prima Lettera ai Tessalonicesi (4,3–5):
“Questa è la volontà di Dio: la vostra santificazione; che vi asteniate dalla fornicazione; che ciascuno sappia mantenere il proprio corpo in santità e onore, non abbandonandosi alle passioni disordinate.”

* La verità dell’amore

Quando noi insegnanti dei metodi naturali incontriamo le persone, singoli o coppie, cerchiamo di proporre una visione della sessualità come bellezza e espressione della verità dell’amore. Sembra talvolta un obiettivo lontano e quasi irraggiungibile, ma realizzare nella coppia l’incontro profondo tra uomo e donna è sicuramente alla portata di tutti, sapendo che si tratta di un percorso che progressivamente può portare alla completezza.
Ce lo spiega benissimo San Paolo VI nella enciclica Humanae Vitae, quando tratteggia le caratteristiche dell’amore coniugale: “umano, totale, fedele, fecondo“. La profondità di questa definizione, chiamiamola così, meriterebbe sicuramente una lunga disamina, ma basterebbero questi quattro aggettivi anche così semplicemente, per far capire che è soltanto nell’incontro tra uomo e donna che si può realizzare la verità dell’amore.

Pensare che la masturbazione possa essere annoverata tra le forme accettabili per la conoscenza di sé, significa non aver chiaro che si propone e si avalla una visione egocentrata, tutto sommato immatura, che non fa bene alla percezione di sé che il giovane può acquisire.

* La persona è quanto di più nobile esista nell’universo

Bisognerebbe partire, a mio avviso, dalla definizione di persona che San Tommaso dice essere “quanto di più nobile c’è nell’universo”(Summa theologiæ, I, q. 29, a. 3, resp.).

Le componenti della persona sono spiritualità, corporeità e anche sessualità dotata di genitalità: queste sono caratteristiche intrinseche e la persona è chiamata all’amore nella sua totalità unificata, cioè ad amare corpo e anima, non solo corpo, non solo genitali. Ecco perché non si può pensare di considerare la genitalità come un fatto isolato a sé stante, oppure una semplice attività di carattere ludico.

Le persone, i giovani in particolare, quando commettono questi tipi di peccati non si rendono conto delle vere conseguenze perché, in fondo, cercano un bene apparente, che credono sia la felicità, ma non è la felicità, non si può trovare la felicità in un piacere così limitato, perché la felicità va aldilà. La fede cattolica ci fa capire, come anche ogni ragionevole Filosofia farebbe capire, che il nostro fine è Dio.

Possiamo riconoscere che siamo fatti per cose grandissime, e che il nostro modo di amare è talmente alto che non può ridursi a una piccola espressione di sé?

Occorre anche avere il coraggio di fare proposte sicuramente anacronistiche come l’invito alla castità, la capacità di “signoria su se stessi” che contribuisce al rafforzamento della volontà e alla crescita interiore della persona. Viene in tal caso valorizzata la virtù della temperanza che può diventare modello ispiratore per tutta la vita, anche nel rapporto con gli altri. Educare all’autocontrollo (non solo nella genitalità ma in generale) significa davvero offrire un modello valoriale del quale i giovani hanno bisogno.

È tipico degli adolescenti non avere una “sessualità integrata“: difficile per un giovane riuscire a coniugare le pulsioni genitali con quelle affettive. Si spiega forse così la tendenza alla masturbazione che è proprio una esperienza non integrata nel contesto della vita e della relazionalità dell’io. Possiamo quindi affermare che si tratti di una tappa per così dire della crescita, ma non si può pensare di sostenerla e promuoverla, invece di offrire al giovane la visione chiara di che cosa significhi davvero amare.

Adolescenti e sessualità, dubbi sugli esiti del sondaggio

Credo che Don Alberto abbia il grande dono della capacità comunicativa, mi chiedo per quale motivo non abbia comunicato, in questo caso, una Verità di Fede.

Prof. Vittoria Criscuolo

Vicepresidente Comitato “ Pro-life insieme “

http://www.prolifeinsieme.it