La responsabilità del femminismo per la scomparsa della figura maschile

Egregio Direttore, scrivo in merito all’articolo https://www.lafionda.com/uomini-pilastro-invisibile/
Sono d’accordo con quanto rilevato dall’autore e confermo che la responsabilità di questa marginalizzazione dell’uomo ha un nome e un cognome: la cosiddetta rivoluzione femminista del 68, che invece di operare in maniera costruttiva per equilibrare ruoli ha creato uno sbilanciamento di proporzioni gigantesche. L’uomo è visto come un nemico e in quanto tale va disarmato, privato di quelle che in realtà sono le sue prerogative naturali. Questo bombardamento che ormai continua da mezzo secolo con la complicità di quasi tutti i media ha portato alla scomparsa di uno dei due pilastri (come giustamente definito nel titolo del vostro articolo) della società. A dare il colpo di grazia, però, a mio avviso, è stata la legge 194/78, per l’interruzione volontaria di gravidanza, dove all’articolo 5 si sancisce “l’eliminazione” della figura maschile, cosicché l’evento abortivo risulta essere nelle mani esclusive della donna, mentre all’uomo sarebbe concesso diritto di parola “qualora la donna lo consenta“. In questo modo non soltanto alla donna è stato trasmesso quel ruolo che nella Roma pagana era prerogativa maschile, lo “ius vitae necisque“il diritto di vita o di morte, sul bimbo concepito da due persone, ma è stato cancellato il riconoscimento dell’uomo come padre, altra figura della quale si sente abbondantemente la mancanza nella nostra società.
Lo stile aggressivo e violento delle femministe non consente di costruire nulla di buono. Sembra, di conseguenza, quasi, che l’uomo abbia deciso di “vaporizzarsi” per evitare scontri.
Da donna invece io penso che debba riapparire il “Vir“ di antica memoria, quell’uomo dotato di “Virtus” e capace di prendere per mano la propria compagna, anche nei momenti di grande difficoltà, per affrontare insieme le turbolenze della vita.
Urge una rivoluzione copernicana, culturale naturalmente, che rimetta al centro la famiglia formata da uomo e donna e riproponga un modello di coppia che trasudi serenità e forza morale. Lo dobbiamo alle nuove generazioni, lo dobbiamo anche ai 6 milioni di bambini che non hanno visto la luce a causa della legge 194.

Prof. Vittoria Criscuolo
Vicepresidente Comitato Pro-life insieme
http://www.prolifeinsieme.it

Questa l’intervista che conferma la replica: https://youtu.be/jzQrNAzGQpk?si=tW78lhSqPzMFtBao