Egeregio Direttore,
Chiedo cortesemente diritto di Replica https://www.pisatoday.it/cronaca/sciopero-8-marzo-2025-pisa-striscioni-contestazione-leonardo-corteo.html
**Sciopero per l’8 marzo di Non una di meno Pisa: striscioni, contestazione alla Leonardo spa e corteo**
Sono due le cose che stonano in questo articolo.
La prima è che le attiviste di “Non una di meno” manifestino a volto coperto. Il fatto di non “metterci la faccia” di solito lascia intendere qualcosa di non trasparente, ambiguo che potrebbe addirittura sfociare anche in una azione fuorilegge.
Insomma, per quanto io ami il colore rosa shocking dei passamontagna, veder sfilare in un corteo queste donne a volto coperto a me sinceramente suscita una certa titubanza. Ma non escludo che, considerando i toni spesso aggressivi del mondo transfemminista, sia proprio questo l’obbiettivo.
L’altro sentimento che provo guardando queste donne a volto coperto è la tristezza.
Sappiamo molto bene infatti che il volto coperto è anche simbolo di sottomissione della donna in molti paesi arabi, pertanto trovo un po’ incoerente da parte delle attiviste di “Non una di meno” definirsi dalla parte delle cit. “sorelle in Palestina, Kurdistan e Siria del Nord est che resistono ai tentativi fascisti di porre fine alla loro identità” e poi, loro stesse, indossare una specie di “burka”.
La seconda cosa che sinceramente mi fa rabbrividire è l’utilizzo della parola “patriarcato” come una sorta di jolly per attirare i consensi, anche in maniera assolutamente fuori contesto.
Per esempio le attiviste di NUDM dicono di essere contro la guerra e la definiscono come la massima espressione della violenza patriarcale, ma la guerra è la guerra di tutti: uomini, donne, bambini, giovani, anziani.
Qualsiasi sia stata la struttura sociale nella storia, la guerra è sempre stata un flagello per l’umanità.
Non è pertanto la ” lotta alla patriarcato ” che garantirà l’assenza di guerra, bensì la ricerca della pace sociale che avviene anche attraverso una armonia tra i sessi e non una continua battaglia di rivendicazioni.
Smettiamola di fare le prime donne e METTIAMOCI LA FACCIA, e non solo nella festa della donna ma ogni giorno, per creare dialogo e rendere il tessuto sociale più coeso.
Solo così saremo costruttori di pace.
Manuela Ferraro
Poggibonsi (SI)
Comitato “ Pro-life insieme “
http://www.prolifeinsieme.it