La contraccezione “d’emergenza” e il “mistero” dei criptoaborti.
Su diverse testate si cerca di negarne l’evidenza scientifica che invece va conosciuta, per rendere onore alla verità.
E’ innanzitutto necessario chiarire sul piano scientifico da dove nasce il vero “mistero”.
A fronte di una pur consolidata e universamente riconosciuta definizione embriologica sull’inizio della vita umana, ossia la singamia dei due gameti (ovocita e spermatozoo) nel processo della fecondazione o concepimento, l’American College of Obtetricians and Gynecologists (ACOG) introdusse nel primo Terminology Bulletin (Bollettino di terminologia), pubblicato nel 1965, questa nuova definizione: “Il concepimento è l’annidamento di un ovulo fecondato”. E nel 1972 l’ACOG ha aggiornato la definizione dicendo: “Il concepimento è l’impianto della blastociti nell’utero. Non è sinonimo di fecondazione”. Dunque, con questa operazione semantica, priva di qualunque base scientifica, venne così annullata l’esistenza della vita umana nei suoi primi 6-8 giorni dal suo vero inizio, la fecondazione o concepimento. Questo rendeva ammissibile sul piano etico, da un lato, la contraccezione in ogni sua forma, anche se il suo meccanismo d’azione non si limitava ad impedire l’incontro tra ovocita e spermatozoo, ma impediva l’annidamento dell’embrione nell’utero; dall’altro, ne giovavano i primi tentativi di fecondazione extracorporea umana, in provetta.
Ma fu proprio R.G. Edwards, pioniere della FIVET e premio Nobel per la Medicina nel 2010, nel 1981 a riconoscere chi sia il concepito: “Il microscopico essere umano nelle primissime fasi del suo sviluppo” (R.G. Edwards – P.G. Steptoe, A matter of life, London, 1981, pag.101). E lo stesso autore, già nel 1980, aveva dato la sua definizione al concepimento: “La fertilizzazione è l’ultimo atto di un lungo processo. Riconosciuto lo spermatozoo, segue in esso la reazione acrosomica; raggiunta la membrana dell’ovocita vi penetra: si stabilisce il genotipo di un nuovo individuo” (R.G. Edwards, Conception in the Human Female, Accademic Press, 1980, pag. 610 fig. 8.14d).
Evidentemente l’OMS e le altre Comunità scientifiche nazionali ed internazionali hanno invece recepito questa moderna ridefinizione di concepimento o di inizio di gravidanza, non certo su evidenze scientifiche che possano confutare le conoscenze biologiche dell’embriologia classica. E sulla scorta di questa mistificazione sono state introdotte, in forma sempre più massiva (cioè di massa, intesa come popolazione) tutte le sostanze, ormonali e non, (Levonorgestrel LNG, Ulipristal acetato UPA) che agiscono in buona parte anche sull’endometrio e sulla fase di annidamento, ostacolando la prosecuzione della gravidanza, iniziata effettivamente dal concepimento nella tuba materna. Una fase inizialissima in cui non è eseguibile il test della beta-hcg; viene quindi a determinarsi un aborto “nascosto” o “criptoaborto”. La letteratura scientifica su cui si fonda questa considerazione è ampiamente riportata nel 3° Rapporto OPA, a cui rimanda anche la nota 28 di pag.41. Osservatorio Permanente sull’Aborto:intervista al Presidente,Prof. Rocchi
La stima quantitativa dell’azione antinidatoria, e quindi abortiva precoce, di queste sostanze si fonda proprio sui dati rilevati da studi controllati sull’efficacia delle rispettive sostanze, LNG e UPA, variabile in base ai tempi del ciclo ovulatorio della donna nei quali possono essere assunte, secondo i relativi lavori scientifici.
Dispiace pertanto che alcuni esponenti della comunità scientifica, definiscano questi dati “bizzarri” e “fantomatici” i criptoaborti. Una lettura più attenta e meno prevenuta della letteratura da cui sono tratti, permetterebbe forse una più corretta valutazione. Si riconosce certamente che la quantificazione di una stima possa essere discussa, giustamente. Ma per onestà, bisognerebbe riconoscere, d’altra parte, l’errore pregiudiziale di fondo, supportato fatalmente dalle Organizzazioni e Comunità scientifiche più autorevoli politicamente e nel campo mediatico,consistente nella negazione della fase iniziale della vita umana dal concepimento correttamente inteso, tanto che per questi Enti addirittura la spirale (IUD) , inserita alcuni giorni dopo il rapporto sessuale, è un mezzo di contraccezione d’emergenza. Questo sì, che produce confusione nella popolazione e inganna la coscienza delle donne e degli uomini per le loro scelte sessuali e riproduttive. Senza considerare le tristi e gravi conseguenze per la società, la quale, ridotta a considerare il bambino abortito alla stregua di una appendicectomia, diviene sempre più avara e disamorata nei confronti della vita umana.
Per “ Pro-life insieme “
Dott. Alberto Virgolino
Presidente Associazione Italiana Ginecologi Ostetrici Cattolici
www.prolifeinsieme.it