Complimenti sinceri alla professoressa Eugenia Carfora, dirigente scolastica da lungo tempo a Caivano, ora alla guida dell’istituto superiore “F. Morano”.
Complimenti perché, in un ambiente ostico come quello in cui opera, dove la dispersione scolastica è tutt’altro che superata, non si lascia intimidire.
Lotta con coraggio affinché i ragazzi possano avere l’istruzione che spetta loro di diritto recandosi, laddove si rendesse necessario, anche nelle case di chi non frequenta le lezioni.
Lo fa per sensibilizzare le famiglie, lei ha capito che è lì che si trova la chiave giusta per arrivare al cuore del problema.
Una donna coraggiosa, che ama il proprio lavoro e crede nella forza dell’istituzione scolastica.
È convinta che, per togliere i ragazzi del “parco verde” dalla strada e dare loro dignità, sia necessario che essi si istruiscano, che frequentino le lezioni, che crescano insomma rispettando le tappe dell’età evolutiva.
Questa impavida dirigente, oltre che con la dispersione scolastica, deve fare i conti anche con la criminalità organizzata presente sul territorio e che la scuola cerca di contrastare.
Con la povertà che rende difficile ai ragazzi frequentare le lezioni quotidianamente perché impegnati ad aiutare le famiglie a sbarcare il lunario.
DALLA REALTÀ ALLA FINZIONE
Da questa realtà di riscatto sociale è stata tratta una serie TV, presentata il 20 ottobre in anteprima alla Festa del Cinema di Roma 2025 intitolata “La preside” ed interpretata dall’attrice Luisa Ranieri.
Il ritratto che ne uscirà sarà quello di una donna pronta ad affrontare le sfide che l’ambiente difficile in cui opera le mette davanti ogni giorno.
Una professionista consapevole del fatto che sia indispensabile coinvolgere le famiglie per poter affrontare problemi tanto complessi e tentare di arrivare a soluzioni.
Quale è invece il quesito principale che si pone Luisa Ranieri, interprete della preside nella finzione parlando ai giornalisti?
“L’educazione sessuale alla scuola media”.
Questo, dopo l’approvazione dell’ emendamento al ddl Valditara il quale prevede l’educazione sessuale solo a partire dalla scuola superiore e previo consenso informato delle famiglie, sembra essere diventato il dubbio amletico che toglie la pace a parecchie persone.
“Io penso che l’educazione sessuale dovrebbe iniziare alle medie invece che alle superiori perché è troppo tardi” (Luisa Ranieri Corriereuniv)
Secondo l’attrice, l’approccio dei ragazzi alla sessualità avviene molto presto, già in prima media. Lo testimonierebbe la sua esperienza con figli adolescenti.
Ranieri denuncia il pericolo del web quale divulgatore di volgarità e di violenza, soprattutto sulle donne.
Aggiunge che, per evitare che i ragazzi vadano alla ricerca di notizie inerenti al sesso in rete, sarebbe meglio che fosse la scuola ad anticipare l’argomento.
LA SCUOLA COME GARANTE DI UNA SESSUALITÀ CONSAPEVOLE?
La scuola dunque, dopo aver svolto il proprio compito principale che è quello di insegnare materie specifiche, al fine di evitare che gli alunni ricerchino informazioni in rete, dovrebbe assumersi la responsabilità che spetta di diritto/dovere alle famiglie.
Sono i genitori infatti che dovrebbero parlare con i figli di argomenti tanto intimi e delicati.
Se questi ultimi non avessero i requisiti necessari per affrontare tali temi o si sentissero in imbarazzo, vanno aiutati e sostenuti, non scavalcati.
Permettere che sia una ” persona esperta” esterna a trattare questi argomenti può diventare pericoloso.
Il rischio infatti di correre nell’ indottrinamento ideologico è tutt’altro che remoto.
Non è un segreto che adesso l’orientamento, a cui molti si ispirano, sia quello della libertà.
Libertà sessuale, libertà di scegliere a quelle sesso appartenere, libertà della scoperta dei piaceri del sesso, libertà di avere rapporti sessuali fin da giovanissimi, libertà di abortire se fosse necessario, libertà di assumere anticoncezionali anche senza controllo medico e via così e il pericolo che questo possa essere trasmesso ai ragazzi, facendolo passare per verità unica ed assoluta, esiste.
DOVE INIZIA IL RISPETTO
Non tutti condividono però questo modo di intendere la sessualità.
Siamo in tanti a credere che per parlare di rispetto non sia necessario fare lezioni di sesso. Sono svariati gli argomenti che si possono introdurre per raggiungere questo obiettivo.
Per rispetto si intende soprattutto agire in modo coerente, affidabile, mostrando verso gli altri empatia e umiltà, avendo conoscenza di quelli che sono i valori in cui si crede.
Imparando ad essere riconoscenti, ammettendo i propri errori.
Chiedendo scusa se necessario.
È apprezzabile che la signora Ranieri si sia immedesimata in modo così totale nel personaggio tanto da sentirlo parte di sé, ma che si senta realmente una “preside” tanto da dare consigli su come la scuola dovrebbe orientare i propri insegnamenti, mi sembra un tantino azzardato.
Un conto è seguire un copione un conto è essere in trincea tutti i giorni.
LA FAMIGLIA IN PRIMA LINEA
Il contributo della famiglia, l’esempio che i genitori danno ai loro figli è insostituibile.
Sensibilizzare in tal senso diventa quindi fondamentale e questo la “preside”, quella vera, lo sa.
La famiglia è il nucleo centrale di tutto e trascorrere tempo di qualità con i figli non solo rafforza i legami affettivi e costruisce rapporti di fiducia, ma impedisce loro di andare a cercare risposte in rete alle loro curiosità.
Sollevando così anche la scuola, che già lavora in emergenza, da argomentazioni che potrebbero essere contaminate dall’ideologia.
La forzata uscita di Ranieri rispetto a questo tema mi appare allora come il giusto epilogo di una società fortemente influenzata dal pensiero unico dominante, dal solito “politicamente corretto”.
Vorrei ricordare che dietro all’ esercito di coloro che ritengono l’educazione sessuale tanto importante così da essere inserita tra le discipline scolastiche, ce n’è un altro, altrettanto motivato, che ritiene che questa sia solo una decisone ideologica che mira alla formazione di una società allineata verso l’unico fronte.
C’è ancora però, per fortuna, chi crede in un mondo formato da teste pensanti originali e non fotocopiate, e lì ripone le proprie speranze.
Angela D’Alessandro
Prolife insieme
www.prolifeinsieme.it
( è possibile leggere molti articoli sul tema dell’educazione sessuale sul sito del Comitato)
