https://www.vanityfair.it/article/simone-marchetti-leditoriale-anche-soltanto
Marchetti apre l’articolo con questa affermazione “sfruttare l’assassinio dell’attivista americano Charles Kirk per sottolineare ideali di libertà. Ma di libero e giusto c’è ben poco”
Mi domando, ma Marchetti ha mai seguito i dibattiti nelle università che da anni Kirk faceva di persona in mezzo agli studenti, dando la parola a chiunque volesse fare un dibatto con lui?
“Dimostrami che sbaglio” questo era il titolo della sua campagna tra i giovani perché voleva spingere i ragazzi a usare il ragionamento socratico per argomentare le proprie tesi. Non slogan vuoti ma pensiero critico.
Anche a quelli che vengono definiti dai media come i “nemici” di Kirk in realtà veniva dato il microfono, ma non per essere pubblicamente ridicolizzati (come spesso accade nei nostri talk TV…) ma per ragionare insieme.
Solo attraverso la relazione con gli altri possiamo costruire pace, solo attraverso il dialogo si può avere la possibilità di coltivare una relazione.
Quelli che i media definiscono con delle etichette trans, neri, satanisti, islamici, verdi, woke, immigrati, femministe, per Kirk erano tutte persone di pari dignità.
Non voleva convincere nessuno, ma diceva la verità, perché la sincerità è la base di ogni sana relazione sociale.
Smentire con la logica l’ideologia dominante trattando temi come l’aborto per lui accettabile solo in caso di pericolo di morte per la madre, anche nel caso terribile di uno stupro infatti una giovane donna incoraggiata ad abortire riverserebbe la violenza subita sul suo stesso figlio innocente e diventerebbe così vittima due volte.
Kirk parlava del ruolo centrale della famiglia naturale nella società e metteva in crisi la teoria gender traballante di fronte alla biologia stessa.
Quanto alla necessità di garantire solo una immigrazione legale, invito i lettori alla visione del film Sound of Freedom che narra la storia vera di Timothy Ballard, un ex agente governativo che lotta contro il traffico di esseri umani minorenni in Colombia, giusto per farsi un’idea della realtà di ciò che si combatte.
Lui trattava tutti questi temi, oggi definiti “divisivi” solo perché ti costringono a riflettere e ad usare la tua coscienza, perché dire la verità è un atto di carità verso il prossimo.
Certo perché Kirk voleva essere ricordato per il suo coraggio (di dire la verità) e la sua fede (in Gesù Cristo), la politica era solo uno strumento, una piccola parte in un programma molto più ampio iniziato molti anni prima nel quale Kirk si sentiva chiamato a NON GIUDICARE MA AIUTARE I GIOVANI a essere veramente liberi.
E questo può accadere solo smascherando le ideologie moderne che ci confondono e ci dividono.
La storia ci insegna che un essere umano diviso in se stesso e un popolo senza identità sono facile preda del potere.
Ed è proprio al potere che un uomo come Kirk dava molto fastidio.
Lui temeva Dio e non temeva gli uomini.
Il ricatto su un uomo così non funziona.
Testimonianze tra amici di Kirk parlano di possibili divergenze acuitesi nell’ estate scorsa in merito alle sue critiche sull’influenza di Israele sul governo statunitense. Queste divergenze avevano suscitato in Kirk la sensazione che la sua vita fosse in pericolo. Ma Kirk è andato avanti invitando nel suo programma radio ospiti di ogni “fazione” per aprirsi al dialogo e perseverando nella sua missione pubblica tra gli studenti, fino al 10 settembre scorso sul palco della Utah Valley University dove è stato assassinato con un unico colpo di fucile diretto alla GOLA (simbolo della libertà di parola), sparato da circa 200 metri, una mira da cecchino non vi pare?
Concludo, facendo notare a Marchetti che il vittimismo è quello condotto dal “politicamente corretto” e non di certo da chi condanna l’omicio di un giovane che parla ai giovani e testimonia, con la sua grande dialettica, che fede e ragione sono buone compagne e non antagoniste, come chi promuove certe ideologie vuole farci credere.
Marchetti dipinge Putin e Netanyahu come i veri mostri da perseguire, ma siamo sicuri che il vero mostro da combattere non sia dentro ciascuno di noi? Orgoglio (PRIDE) o Perdono?
Erika, la vedova di Kirk, rimasta sola con due figli a causa di questo brutale assassinio, davanti ad una folla di 200.000 persone e milioni di spettatori da tutto il mondo pronuncia queste parole riferendosi all’assassino del marito “I FORGIVE HIM”, “LO PERDONO”.
Dov’è il vittimismo? Dov’è l’incitamento all’odio? Dov’è l’intolleranza?
Forse a chi crede solo nell’uomo-dio può sembrare “estremismo” vedere migliaia di persone che pregano Gesù sicuri che Kirk sia con Lui in Paradiso.
Ma Kirk non cercava consensi ma Anime da salvare. E la scia di Luce che ha lasciato dietro a sé con la sua morte ne sta attirando moltissime.
Chissà se, conoscendo il vero Kirk, non capiti anche a giornalisti come Marchetti di essere travolti da questa scia? Beh io glielo auguro.
Il Comitato Prolife Insieme rinnova il suo grazie di cuore a Charlie Kirk e si impegna a portare avanti anche qui in Italia la sua battaglia culturale per la difesa della sacralità della Vita e la dignità di ogni essere umano.
Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme
http://www.prolifeinsieme.it