Il femminismo ha distrutto la figura maschile (ma anche quella femminile)

Egregio direttore
Condivido ogni virgola del suo scritto https://www.ariannaeditrice.it/articoli/al-tempo-in-cui-la-legge-rende-tutti-gli-uomini-dei-potenziali-stupratori
e, da donna, compiango l’uomo dei nostri tempi. Assistiamo impotenti alla distruzione della femminilità, sicuramente iniziata dalla cosiddetta rivoluzione femminista del ‘68 e, successivamente, rinsaldata dalla legge 194 del 1978, dalla legge 40 del 2004, dal cosiddetto reato di femminicidio, alla proposta di legge sul rapporto sessuale con consenso ( grazie a Dio sospesa, almeno per ora). E questo soltanto per quanto riguarda le proposte di legge che conosco io, ma c’è altro che è stato fatto per dare il colpo di grazia alla figura della  donna.

Contraccezione e aborto strumenti di distruzione della donna

Pensiamo alla diffusione della contraccezione, considerata come momento di liberazione dalla schiavitù della gravidanza mentre essa ha semplicemente cancellato, nell’immaginario collettivo, il potere gravidico della donna, che è quanto di più naturale si possa immaginare. A ciò si aggiunga la diffusione dell’aborto attraverso la pillola del giorno dopo e dei cinque giorni dopo (non si dica che sono contraccettivi perché invece possono avere effetto abortivo) ma, soprattutto, con la RU486, nota anche come “Kill Pill“, che permette alla donna di abortire in totale solitudine. La narrazione ormai dominante ha operato per cancellare la figura del bambino, presente però, vivo e vitale, a partire dal concepimento, come riconosce la quasi unanimità dei biologi mondiali. Ormai sono ben più di 6 milioni i piccoli che non hanno visto la luce a causa di una legge che ha anche scaricato sulla madre la licenza di uccidere il proprio figlio, escludendo dalla decisione il padre con il quale pure il bimbo è stato concepito: sono gli effetti nefasti dell’articolo 5 della legge 194, che consente alla donna, e a lei sola, di eliminare il piccolo permettendo all’uomo di esprimere il proprio parere solo se la donna lo consente.
Ultimo atto di questa follia contro la donna è la diffusione della possibilità di congelare gli ovuli, quasi a voler sospendere la fertilità a proprio piacimento per posticiparla in base a criteri, evidentemente prioritari, quali la carriera, il successo, l’interesse personale.

Il patriarcato non esiste

E ancora qualcuno si ostina a parlare di patriarcato? Dobbiamo invece chiederci dove sia l’uomo, quell’uomo che è capace di accogliere la vita quando si presenta inaspettata; quell’uomo pronto a prendere per mano la propria compagna in difficoltà per trovare insieme soluzioni di bene per la coppia e per la loro famiglia; quell’uomo capace di raccogliere i cocci anche di una interruzione di gravidanza, che lascia sempre una traccia di dolore incolmabile nella donna; quell’uomo che riconosce ed esalta il “genio femminile“, come scriveva San Giovanni Paolo II. Altro che quote rosa per affermare se stesse! Un’umiliazione che solo delle donne poco accorte possono desiderare.
Possiamo sperare in una rinascita della figura maschile? Possiamo archiviare come preistorica la stagione del femminismo e aprirne una nuova, nella quale non ci siano ostilità, rivalità, contrapposizione, tra uomo e donna, ma si recuperi la complementarietà che è loro naturale?
La battaglia culturale del nostro comitato “Prolife insieme“ ha proprio questo obiettivo.

Prof. Vittoria Criscuolo
Vicepresidente Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it