Sono una semplice volontaria del “Centro di aiuto alla vita” di Busto Arsizio. Con mio marito Enrico, un gruppo di amici di “ProLife insieme” e il nostro presidente Don Francesco Giordano, sabato 10 maggio, abbiamo partecipato a Roma alla manifestazione “Scegliamo la vita”.
L’indomani eravamo in piazza S. Pietro per il Regina Coeli di papa Leone XIV.
Solo qualche giorno dopo la morte di papa Francesco, alcuni di noi hanno deciso di rimanere nella capitale anche la giornata successiva alla manifestazione, con la speranza di vedere il futuro Papa. Non era scontato che i Cardinali facessero così in fretta a eleggere un nuovo successore di Pietro; invece dopo solo tre fumate nere, con l’aiuto dello Spirito Santo, hanno scelto il Papa giusto per questo momento storico così difficile e delicato, dilaniato da odio e guerre che non hanno fine.
Prolungare di un giorno il nostro soggiorno a Roma è stato lungimirante; anche se la fatica fisica si è fatta sentire, già sabato, dopo la manifestazione.
Alla mattina, infatti ci eravamo svegliati molto presto per arrivareil prima possibile a Roma e unirci agli amici provenienti da altre città.
A mezzogiorno eravamo già alla Basilica di Santa Maria Maggiore per il Giubileo. Abbiamo visitato anche la tomba di papa Francesco e successivamente ci siamo diretti a Piazza Repubblica dove, alle 14.00 circa, è partita la manifestazione. Durante la marcia, un gruppo di femministe, srotolando uno striscione con scritto “prima o poi abortiamo pure voi”, ci ha urlato contro. Questi insulti ci hanno ferito; ma molti partecipanti, come reazione, hanno iniziato a pregare per riparare il male ricevuto.
Il nostro corteo era pacifico, fatto da famiglie con bambini, sacerdoti, suore e tutto il popolo della vita che era lì con buone intenzioni.
Arrivati in Via dei Fori Imperiali, sul palco si sono susseguite testimonianze in difesa della vita dal concepimento alla morte naturale e chi conduceva la manifestazione ha ribadito il valore della maternità e il ruolo “insostituibile” della famiglia fondata “sull’unione tra un uomo e una donna”.
Maria Rachele, portavoce della Manifestazione, ha dichiarato che l’aborto è sempre la soppressione di una vita innocente e non può mai essere considerato una conquista di civiltà. Ha sottolineatoinoltre l’importanza del sostegno alle realtà, come i Centri di aiuto alla vita, che ogni giorno salvano due vite, quella della madre e quella del figlio.
Come gli anni passati siamo stati contenti di aver partecipato alla manifestazione perché, anche questa volta, ci siamo convinti che è fondamentale costruire la cultura della vita anche con questa modalità.
Molte persone che hanno partecipato alla manifestazione di sabato si sono ritrovate domenica mattina, in piazza San Pietro. Noi già alle 9.00 eravamo lì ad aspettare il Papa che a mezzogiorno si è affacciato per il Regina Coeli. È stata un’emozione indescrivibile, soprattutto quando ha salutato i partecipanti della manifestazione “Scegliamo la vita”. Ci siamo sentiti accolti, sorretti e confermati nella nostra missione in difesa dei bambini che vogliono e hanno diritto a nascere.
Per finire in bellezza, siamo andati alla S. Messa delle 12.30 nella Chiesa di Santo Spirito in Sassia a noi tanto cara perché ci ricorda San Giovanni Paolo II e poi in processione, abbiamo varcato la Porta Santa della Basilica di San Pietro. Abbiamo pregato per familiari, amici e per Papa Leone XIV perché il Signore gli dia la forza e la sapienza per edificare la Chiesa e il mondo intero.
È stata un’esperienza indimenticabile. Speriamo di ritornare di nuovo a Roma, in questo anno Santo per rivedere il Papa da vicino e di partecipare ancora l’anno prossimo alla “manifestazione della vita”.
Mi auguro che nel 2026, a tale evento, possano aderire più associazioni, perché ci possa essere un Popolo della vita ancora più numeroso per dare una maggiore risonanza alla “difesa della vita”.
Una società ha futuro quando difende i bambini nel grembo materno e le loro mamme.
Eleonora Granata
Comitato “ProLife insieme”