Egregio Direttore,
In qualità di pediatra chiedo cortesemente di replicare https://www.forlitoday.it/dossier/sanita/ho-provato-abortire-consultorio-forli-interruzione-gravidanza.html
In Italia il persistente ricorso al procurato aborto smentisce le false premesse della 194/1978 “Norme per la tutela sociale della maternità” che “riconosce il valore sociale della maternità e tutela la vita umana dal suo inizio” e relegherebbe a casi estremi l’IVG. Se questo fosse vero ed applicato, i consultori dovrebbero vantare ampie casistiche di aborti evitati e di neonati felici.
Lamentare una “difficoltà di accesso” all’aborto sottintende una volontà abortista, contraria alla Legge citata e persino all’affermazione di Enrico Berlinguer : «Noi non lottiamo per la libertà di abortire, non riteniamo l’aborto una conquista civile né tantomeno un fatto positivo. Noi non siamo abortisti, l’aborto resta per noi un male».”
L’offerta commerciale, confermata dal numero di punti IVG prevalenti rispetto ai punti nascita, è quella di: aborto praticamente libero e gratuito, o mascherato da contraccezione di emergenza, sostanze abortive a portata di mano e senza alcun controllo neppure per la salute della madre.
L’eufemismo IVG nasconde la realtà sia della soppressione del bambino concepito, sia degli effetti devastanti sulla madre. Coloro che sono responsabili della procedura, rispettano gli estremi di legge? espongono veramente a madri minorenni e maggiorenni rischi e sequele per ottenere il consenso informato?
Ogni donna ha il diritto di ricevere ampie informazioni sia riguardo al fatto che si presta ad uccidere un suo figlio, sia riguardo agli effetti avversi che il procurato aborto può avere sul suo corpo e sulla sua psiche nell’immediato e a distanza di tempo: emorragie, danni anatomici a carico dell’utero, successivi aborti spontanei e parti pretermine, malattia infiammatoria pelvica, infertilità, gravidanze ectopiche, ansia e depressione, rimpianto, disturbo post-traumatico da stress.
Se non venga messa al corrente di queste informazioni la donna nella realtà non è in grado di fornire un vero consenso informato. In Cina e in India le donne, cavie della diffusione del procurato aborto, hanno presentato incidenza catastrofica di carcinoma mammario a dimostrazione del link ABC rapporto causale tra Abortion e Breast Cancer: statistiche scomode che vengono occultate.
Dott. Luciano Leone. Pediatra. Pesaro
Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it