Gravidanza e lavoro: la donna in attesa va rispettata e protetta

https://www.open.online/2025/07/28/asia-cogliandro-pallavolo-perugia-incinta-licenziamento/

Solidarietà a questa ragazza, Asia Cogliandro, pallavolista perugina che si è vista letteralmente “cacciata” dagli amministratori della squadra per la quale giocava, dietro evidentemente un compenso, in quanto in attesa di un figlio.
Una tale notizia  non solo fa arrabbiare anzi, schiumare di rabbia ma, probabilmente, potrebbe anche essere impugnata.
“La tutela della lavoratrice gravida in Italia è garantita da diverse disposizioni legislative, tra cui il Testo Unico sulla Maternità (D.Lgs. 151/2001), che prevede una serie di diritti e tutele per le lavoratrici durante la gravidanza, il puerperio e l’allattamento”.
Si potrebbe pensare che nel contratto ci fosse scritto qualcosa legato ad una futura eventuale gravidanza dell’atleta e alla possibilità della società in questo caso di escluderla dal rapporto di lavoro, sollevandosi così da ogni responsabilità. Non è chiaro di come fossero i termini contrattuali ma anche ci fosse qualche semi invisibile clausola legata alla possibilità di allontanamento della gravida dalla squadra, dato il suo stato, sarebbe davvero inaccettabile.
Una donna in attesa, visto il momento particolare che sta vivendo, va soprattutto protetta.
Se le mansioni svolte fino ad ora potrebbero diventare per lei, in questa fase delicata della vita un pericolo, esse vanno ridimensionate offrendole incarichi più consoni allo stato attuale.
Quello che è stato fatto a questa ragazza è una vergognosa mancanza di rispetto verso la donna ledendone la dignità.
Una donna incinta rappresenta la vita che va avanti, è speranza per il futuro, è rispetto della società e molto altro ancora.
Le madri che con coraggio danno la vita vanno premiate non punite. Le giovani coppie che mettono al mondo bambini vanno sostenute con aiuti economici dallo stato, vanno incoraggiate e non lasciate sole.
La tutela della maternità è un diritto fondamentale sancito anche dalla Costituzione italiana che mira a garantire il benessere della donna e del bambino durante e dopo la gravidanza.
Rispettare una donna non è solo allestire i giardini con panchine rosse o riempire sagrati e piazze con scarpette rosse.
Non è solo “stracciandosi” le vesti attraverso conferenze, salotti televisivi ecc. che si esprime solidarietà e riguardo verso la donna.
Violenza è anche non riconoscere la grande importanza che una madre che dà la vita ha nei confronti della società.
Chi colpisce una donna in un momento così delicato, oltre che andare contro la legge, commette un vero atto di violenza di portata elevatissima  verso una madre, verso un futuro uomo e verso la società.
In questa fase delicata rispettare una futura mamma significa trattarla con cura, delicatezza riconoscendone la condizione unica e speciale, offrendole comprensione e aiuto concreto.
Non si può voltare le spalle mai alla vita nascente soprattutto quando c’è la concreta possibilità che venga soppressa ancora prima di vedere la luce.
È il messaggio che il comitato “Prolife insieme”, con determinazione ma anche con fatica sta cercando di portare avanti, remando contro corrente in quanto crede nella vita, nella dignità delle persone anche se ciò non è capito e viene letto solo come ostacolo alla emancipazione femminile.
Siamo solidali con Asia così come lo siamo con tutte le donne che hanno il coraggio di dire SÌ ALLA VITA.
La maternità è la vita ed affonda le proprie radici nella notte dei tempi ed è al di sopra di tutto, talmente importante da essere condivisa dal Creatore stesso della vita, CRISTO SIGNORE.

Angela D’Alessandro
Comitato “Prolife insieme”
http://www.prolifeinsieme.it