Giuramento di Ippocrate e libertà di sopprimere i bimbi non nati

Egregio Direttore,
Ci permetta di scrivere in risposta all’articolo riportato sulla Sua testata https://www.vanityfair.it/article/aborto-anna-pompili-relazione-ministero-dati-consultori-interruzione-volontaria-gravidanza

Cara Alessia Arcolaci di Vanity Fair e Stimata Collega Pompili,

gioverà a noi tutti e ai Lettori di Vanity Fair ricordare che i Consultori familiari non esistono per l’aborto/IVG ma per l’esatto contrario.

La legge che li istituì nel 1975 infatti contempla tra gli obiettivi:
“la  tutela  della  salute  della  donna  e  del  prodotto del concepimento”.

Quando poi è arrivata la legge 194 nel 1978, ai Consultori è stato affidato il compito specifico di rimuovere le cause che inducono la donna a chiedere di abortire.

Mai la legge che pure dedica tanto spazio ai Consultori familiari, li cita tra i luoghi dove effettuare materialmente l’aborto, quindi la famigerata circolare del Ministro Speranza è a ben vedere illegittima.

Chiarito questo a noi stessi e ai Lettori, sarà bene ricordare che sempre la legge prevede che si possa abortire solo per serio pericolo della salute della donna, ma sappiamo benissimo tutti che di fatto si abortisce a richiesta anche godendo di perfetta salute.

Questo è uno dei motivi per cui tanti medici e altri operatori sanitari fanno obiezione di coscienza, oltre al fatto che vale sempre il principio di non uccidere l’innocente, e chi è più innocente del figlio in grembo?

Come non ricordare il forte monito di Papa Francesco verso i medici “sicari”!Sull’aborto noi stiamo con Papa Francesco! Comunicato stampa

Quindi se alcuni medici, rinnegando il Giuramento di Ippocrate, pensano di essere più moderni e vogliono continuare la mattanza di figli innocenti, per ora ne hanno facoltà, ma non se la prendano con chi invece preferisce non macchiare mani e coscienza con sangue innocente.

E per carità non tiriamo fuori la storia degli aborti clandestini e delle donne che morivano a migliaia, perché ormai dopo 50 anni l’ISTAT ha certificato che la legge 194 non ha ridotto di una virgola la mortalità femminile (cfr. Terzo Rapporto OPA: https://osservatorioaborto.it/dati-aborto-1978-2022-tra-clandestinita-e-indifferenza/).

Mentre sempre l’ISTAT ci informa continuamente della catastrofe che ci attende per la denatalità in Italia, figlia unica della triste cultura abortista.

Dott. Roberto Festa. Medico di Base
Prof. Vittoria Criscuolo. Vicepresidente Comitato “ Pro-life insieme “
www.prolifeinsieme.it