Giubileo LGBTQ? Perdonare il peccatore ma condannare il peccato

Il Giubileo LGBTQIA+ si farà: in esclusiva il programma ufficiale approvato dal Vaticano – Gay.it https://share.google/vYMk0SvoHeTewyIpY

Quando pensi di aver toccato il fondo ecco che ti arriva la famosa mazzata, la quale ti fa ricordare che al peggio in realtà non c’è mai fine.
Mi riferisco al gay pride in Vaticano, la famosa ciliegina sulla torta. Quel qualcosa che viene per coronare una serie di avvenimenti, il tocco finale insomma che grida vendetta al cielo.
Negli ultimi anni parecchie sono state le polemiche nel cuore della cristianità.
Tra le discussioni più accese ci sono le questioni finanziarie, le accuse di pedofilia, le posizioni sempre poco chiare riguardanti contraccezione e omosessualità rese ancora poi confuse dal pontificato di papa Francesco.
Nonostante le posizioni della Chiesa siano state sempre molto chiare sui temi, come ricordava papa Ratzinger “non negoziabili” quali l’ aborto, il fine vita, adesso pare che un certo ramo dei prelati, abbia intenzione di cambiare le carte in tavola.
Prendendo spunto dalla famigerata frase pronunciata da Bergoglio “chi sono io per giudicare” e poi strumentalizzata a dovere, si è aperto un mondo.
Si è dato inizio alla fiera delle verità manipolate, dei contenuti evangelici manovrati a dovere cercando in essi, non la parola che salva dalla perdizione eterna ma da ciò che giustifica il peccato.
Ad andare in Vaticano per il giubileo non sono pellegrini alla ricerca di spiritualità.
Ad andare in Vaticano è una ideologia che ha come obiettivo lo sradicare la vera e unica Chiesa, quella di Cristo.
A spostarsi in questo frangente non sono le persone ma l’ideologia che trova le proprie radici nel voler rivoluzionare la chiesa “impastandola” di pseudo misericordia.
La misericordia che passa attraverso il peccato giustificato ma che non conosce o non accetta il messaggio di Cristo.
Non riconosce la dottrina, i dogmi, le rivelazioni.
E tutto questo muoversi in massa con tanto di bandiera deve fare notizia, per fare sì che la gente sia sempre più confusa.
Questa “nuova Chiesa” che nega l’esistenza del maligno in realtà è completamente nelle sue mani e sta portando l’uomo sull’orlo del precipizio, perché gli fa credere che il peccato non esiste.
Una pastorale di questa portata è molto pericolosa in quanto ambigua.
Volendo portare il messaggio fuorviante del “peace and love”, allontana i fedeli dal messaggio evangelico, che è quello di misericordia per il peccatore ma di condanna per il peccato.
Un insegnamento con questi contenuti allontana e non salva e speriamo davvero abbia i giorni contati.

Angela D’Alessandro
Comitato “Prolife insieme”
www.prolifeinsieme.it