Genitori cattolici e valori tradizionali sotto attacco

Egregio Direttore,
mi permetta di replicare all’articolo” Dietrofront del Governo sull’educazione sessuale e affettiva a scuola?”, in quanto, leggendolo, mi sono sorte delle perplessità.

https://lentepubblica.it/scuola/dietrofront-governo-educazione-sessuale-affettiva-scuola/

Il passo indietro del governo sui fondi per educazione sessuale ed affettiva, secondo i critici e la CGIL, ha una influenza politica che comprometterebbe la  missione educativa della scuola.

Tali fondi, ottenuti anche grazie alle richieste di associazioni studentesche e altre realtà che hanno a cuore un’educazione integrata ed inclusiva, con il cambio di rotta  verso la fertilità e la prevenzione dell’infertilità, vedrebbero sfumare il loro utilizzo verso inclusività e la modernità. Si punta il dito  contro l’ influenza dei cattolici conservatori che, da tempo, spingerebbero verso la tradizione e i valori familiari rigidamente definiti!

L’articolo si chiude dicendo che i difensori del sistema educativo vogliono liberare le nuove generazioni da condizionamenti ideologici e da pressioni esterne che non rispecchiano i valori costituzionali.
Due domande mi si affacciano alla mente.
Chi sono i fruitori di una scuola che detiene la missione educativa come quella che hanno in mente la CGIL e le “altre realtà”? Non sono forse le famiglie con tradizioni e valori morali che lottano per garantire ai loro figli gli stessi valori dal carattere universalmente condiviso?
Cionondimeno,tutti noi leggiamo nelle cronache degli esperimenti fatti nelle scuole pubbliche, e finanziati con soldi pubblici, chiamati PROGETTI ma che, nella realtà, si rivelano tentativi di INDOTTRINAMENTO verso i nostri figli, esposti e senza difesa, giacchè non viene nemmeno richiesto il consenso alle famiglie (in barba al patto di corresponsabilità) alla precocizzazione sessuale, i sistemi anticoncezionali, l’aborto volontario, la teoria gender e tutto il caos che questi corsi stanno generando nelle menti dei giovani.
Vogliamo qui ricordare che i figli appartengono alle famiglie e non allo Stato, come nei sistemi totalitari.
Altra domanda: che fine ha fatto la CGIL, glorioso sindacato che aveva a cuore i lavoratori e i loro diritti, sostenendoli nella lotta contro i soprusi delle aziende, i tagli dei posti di lavoro, il caporalato, la sicurezza nei cantieri, ecc. se queste sono ora le priorità?
Mi auguro che questi interrogativi possano suscitare una riflessione comune in tutti coloro che, a vario titolo, guidano la nazione affinchè si guardi al vero bene dei giovani e del loro futuro.
Un cordiale saluto.
Maria Cariati
Comitato “ Pro-life insieme “