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“Gli atti omosessuali sono un peccato mortale…”
(lettera ai Romani 1:24-27 , Prima Lettera ai Corinzi 6:9-10.)
Non si è inventato niente il cardinale Gerhard Ludwig Muller pronunciando queste parole. Ha solo detto ciò che già nella Bibbia è scritto.
L’entrata del Gay Pride per la porta santa non ha il profumo della grazia giubilare. Ha i connotati invece di una mossa di propaganda verso i contenuti portati avanti dalla comunità lgbtq. Il senso delle indulgenze (passare per la porta santa conferisce l’indulgenza plenaria cioè il perdono dei peccati) è pentirsi degli errori commessi ed avviarsi verso un cambio di vita alla luce della parola di Dio. Non basta passare attraverso la porta per ricevere l’indulgenza, è necessario ricevere anche i sacramenti: Eucarestia e confessione.
LA RISPOSTA DELLA CHIESA
Bene ha fatto quindi Muller a proclamare tale verità troppo spesso contraffatta per favorire l’inclusione.
Ma a quale inclusione si fa riferimento ? Se per inclusione si intende “accettare le diversità valorizzandone i contenuti e cambiando i paradigmi esistenti per favorire il benessere di tutti”, questo, dal punto di vista cattolico/cristiano, non si può fare.
L’atto omosessuale è considerato dalla Chiesa cattolica come “amore disordinato e innaturale”.
Oltre che nel nuovo testamento, riferimenti espliciti ai rapporti considerati contro natura tra persone dello stesso sesso, si trovano anche nell’antico testamento.
In particolare nel Levitico 18, 22 in cui c’è scritto:
” Con un uomo non giacerai come si giace con una donna: è abominio!”.
La sodomia è l’espressione di un amore ingarbugliato, incoerente in quanto non fecondo.
UNA PROVOCAZIONE BLASFEMA
Il coraggio di dire le cose come stanno, senza paura di diventare impopolare che ha avuto il cardinale, ha “rotto le uova nel paniere” a qualcuno.
Ed è saltata la mosca al naso a tal punto che si è pensato di organizzare una manifestazione blasfema che ha come filo conduttore la via Crucis.
La via Crucis è per un cattolico un modo per ricordare la passione e la morte di Gesù Cristo, momento cruciale della salvezza cristiana.
Si ripercorrono le tappe ( stazioni) che simboleggiano i momenti dolorosi dalla condanna di Gesù alla morte in croce.
Attraverso la contemplazione della feroce morte di Cristo i fedeli scoprono il Suo amore immenso per l’umanità peccatrice, un amore che si consuma per portare alla vita eterna il mondo intero.
La preghiera della via crucis è un invito a riflettere sulle sofferenze della vita, un aiuto ad accettare, anche attraverso di esse, la volontà di Dio.
Il gay pride ripropone una via crucis rinominandola con un titolo blasfemo, sporcando questa preghiera dentro cui risiedono momenti di altissima spiritualità.
La via che viene suggerita è intrisa di contenuti politici, fortemente ideologizzati che spaziano dalle famiglie arcobaleno, al genocidio di Gaza, alle donne transgender, ai diritti delle comunità LGBT e via così.
Non sono stati accontentati così come volevano, ossia passare per la porta santa ed uscirne tali e quali, senza nemmeno considerare un momento di stare vivendo nel peccato mortale.
Quale sarebbe allora il senso di questa pantomima?
Quello di trasformare la parola di Dio usandola con un obiettivo fortemente provocatorio ma naturalmente
senza l’intenzione di cambiare vita per aderire al vangelo.
Con questa iniziativa hanno davvero dato il peggio di sé calpestando e ridicolizzando la Chiesa.
LA SALVEZZA PASSA PER LA PORTA STRETTA
Questi sono compromessi inaccettabili da Santa Romana Chiesa la quale ha come compito principale sulla terra la salvezza delle anime.
E credo sia chiaro che un’anima che muore in peccato mortale rischia la perdizione eterna.
Da sempre Satana “scimmiotta Gesù” imitando e falsificando le Sue parole, presentandosi come una imitazione distorta del bene.
“Simia Dei diabolus” ( il diavolo è imitatore di Dio) , da sempre cerca di mettersi al Suo posto seminando la confusione tra gli uomini , con risultati orribili e fallimentari.
Il cardinale Muller, con le parole espresse nei confronti del gay pride, ha solo tentato di evidenziare che quella mossa poteva valere la morte eterna.
È stato solo un atto d’amore verso quelle persone che non hanno ancora capito che la strada intrapresa non è quella che porta alla salvezza.
Lo scopo della Chiesa è quello di dire la verità anche se non sempre è gradita anzi, può diventare persino scomoda.
Angela D’Alessandro
Prolife insieme
http://www.prolifeinsieme.it