Leggendo l’articolo sulla parata gay o, come meglio la definisce Adele Zambaldi,in collaborazione con ANPI e Verdi, sulla “festa” a cui probabilmente parteciperanno non solo omosessuali ma anche etero, rappresentanti svariate categorie, dai professionisti agli artisti finanche a gruppi religiosi aperti chissà magari anche cattolici, mi chiedo sempre precisamente cosa queste persone chiedano.
Lamentano che in questo periodo loro abbiano vita difficile ed il riferimento al governo di destra è palese.
Sfilano in cortei di dubbio gusto, spesso provocatori per urlare al mondo l’orgoglio di appartenere ad una categoria differente.
Ed ecco che la contraddizione è palese. Perché mai dovrebbero fare parte di una categoria?
La risposta diventa spontanea: per creare una lobby in modo tale da poter influenzare il legislatore a loro favore.
E cosa chiedono queste lobby che già non hanno?
Il rispetto. Ma chi non rispetta un omosessuale? Le stesse persone che non hanno rispetto per altre minoranze quali i diversamente abili, gli obesi, gli extracomunitari, i tossicodipendenti e tutti coloro che hanno caratteristiche “fuori norma” e il confine tra cio’ che è normale e ciò che non lo è lo stabiliscono coloro che discriminano.
In un posto di lavoro sia pubblico che privato, in una scuola, negli ospedali e in tutti i luoghi cosiddetti ” sociali ” non viene chiesto l’orientamento sessuale.
Gli omosessuali possono unirsi tra loro attraverso le unioni civili pensate proprio per tutelare questo tipo di convivenze sia a livello economico che sociale.
Non possono riprodursi insieme per ovvi motivi.
Ed ecco l’inciampo, loro vogliono figli per “sentirsi famiglia” e, in nome di un sentimentalismo egoista, avere prole.
Desiderano figli e sono disposti a tutto pur di diventare genitori.
Nel caso di due uomini di reclutare una donna disposta a diventare incubatrice vivente. Quindi passando sopra a tutto quello che questa pratica tremenda comporta, senza rispetto per il dolore altrui.
Nel caso di due donne di trovare un uomo compiacente, magari un amico bisognoso di soldi. Si perché queste pratiche non sono mai elargite gratis.
Poi se il figlio nascendo dovrà crescere confrontandosi con due genitori sessualmente uguali poco importa.
L’importante è l’ amore, dicono. Che siano due donne o due uomini a crescere un figlio non è determinante per fare si che questo bambino cresca in equilibrio secondo la loro teoria.
“MI MANCA IL PAPÀ CHE NON CONOSCERÒ MAI” INCUBI, DRAMMI, E DOMANDE DEI FIGLI DELLE COPPIE ARCOBALENO.
Queste esperienze, raccolte dalla rivista online “Tempi”, raccontano storie di bambini cresciuti in famiglie omogenitoriali, esperienze da cui si evince che il “vogliamoci tanto bene e che tutto il resto sono dettagli” non corrisponde alla realtà.
Le parate gay in cui è quasi tutto provocazione non danno decoro alle persone che vivono la loro omosessualità nella normalità del quotidiano senza volere a tutti i costi quello per cui la natura stessa ha deciso diversamente.
Quali sarebbero i diritti negati a lesbiche e omosessuali?
La benedizione cattolica della vita di coppia?
Impossibile, come è impossibile per un sacerdote cattolico benedire una coppia di amanti clandestini.
È dottrina e la dottrina
cattolica è l’insieme degli insegnamenti ufficiali e delle credenze professate dalla Chiesa cattolica, riguardanti la fede, la morale e il comportamento dei fedeli. Si basa principalmente sulla Sacra Scrittura, sugli insegnamenti degli apostoli e sul magistero della Chiesa.
Avere figli ad ogni costo?
Se ne dovrebbero fare una ragione, i bambini hanno il diritto ad avere una mamma ed un papà in quanto è la natura che ha dettato le proprie leggi.
Vivano quindi la loro vita sessuale con discrezione come tutti dovrebbero fare. La discrezione nella vita sessuale non è prerogativa dei gay.
Lascino perdere sfilate assurde per rivendicare diritti che già hanno e si concentrino su altro.
Perché avere una bandiera che li rappresenta? Perché mai questa bandiera dovrebbe essere esposta nei palazzi di governo? Tutto questo “scalpitare” non favorisce l’inclusione ma costruisce “la categoria” e a questo punto una domanda mi sia lecita: PERCHÉ?
Cercare ovunque il consenso, pretendere ad ogni costo la normalità laddove questa è la natura stessa che non lo permette, erigersi a vessillo per creare “la categoria” atta a sconfiggere l’odio verso il diverso troverà sempre inciampo. Le discriminazioni, non solo quelle omo, si possono superare attraverso la consapevolezza comune che tutte le creature, anche gli animali, meritano rispetto anche se non corrispondono a stereotipi convenzionali. Si deve lavorare per favorire l’inclusione e su questo penso siamo d’accordo. Tutto il resto è mera propaganda.
Angela D’Alessandro Bolzano
Comitato “ Pro-life insieme “