Firenze, “Dire,fare,amare”: così la Coop si insinua nella scuola

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*Dire, fare, amare’, campagna Coop per l’educazione sessuale nelle scuole: “Inserire nei programmi scolastici”*
“La Coop sei tu e chi può darti di più ” risuona ancora nella mia mente una pubblicità di tanti anni fa di questo grande supermercato che negli ultimi decenni sembra volersi trasformare da venditore di alimenti a distributore di ideologie.
Posso testimoniare per esperienza che molti progetti coop sono entrati nelle scuole dei miei figli già dalle elementari con il pretesto di parlare di ambiente o corretta alimentazione ma arrivando poi,non si sa come, a toccare argomenti molto delicati legati alla sfera affettiva.
Questi presunti esperti si presentavano nelle scuole commissionati da questi progetti Coop nella migliore delle ipotesi a parlare del nulla, ma spesso purtroppo facendo discorsi ideologici e maliziosi anche a bambini della primaria.
Il consenso informato estorto ai genitori in realtà non sarebbe stato valido poiché il patto di fiducia tra dirigenti e genitori era di fatto venuto a mancare.
Questo ha causato un aumento della sfiducia dei genitori nella scuola pubblica, ma nonostante ciò sembra proprio che questi progetti continuino ad essere di moda nelle scuole.
Noi del Comitato “Prolife Insieme” abbiamo più volte sottolineato che il ruolo di educatore risiede in primis nella famiglia, è li che si impara il rispetto attraverso delle regole di buona convivenza basate sull’amore.
Non sarà senz’altro con il rispetto basato su un astratto concetto di inclusività senza regole che viene propinato nelle scuole in materie onnipresenti come l’educazione civica che sconfiggeremo la violenza sulle donne, bensì insegnando ai bambini e ai ragazzi il rispetto per il proprio corpo e per quello dell’altra persona. Ed è proprio attraverso la testimonianza credibile perché fatta di esperienza di vita vissuta in famiglia che ricominceremo a custodire la sacralità della vita. Ogni individuo è unico ed irripetibile, anche la scienza ce lo dice, e il corpo non è merce ma contenitore di qualcosa di sacro: la dignità umana.
L’ipersessualizzione diffusa attraverso contenuti in TV, nei cinema e nelle piattaforme social così come la vasta diffusione della pornografia e pedopornografia sono sicuramente alcune delle principali cause di violenza sociale. Su questo noi adulti dovremmo lavorare con serietà e coscienza, senza nasconderci dietro ad etichette o bandiere ma cercando di disinnescare questo bombardamento che opprime i nostri giovani e liberarli da forme di dipendenza sempre più frequenti.
Ai fautori dei progetti Coop consigliamo di ritornare a concentrarsi sulle scelte alimentari e ad abbandonare la strada pericolosa delle ideologie. In questo modo è possibile che riconquistino la fiducia di tanti consumatori, come me, che negli anni li hanno abbandonati, stufi di continue propagande politiche e sicuramente faranno un servizio migliore alla collettività.
“Prolife Insieme” crede fermamente nel valore della collaborazione tra la famiglia e la scuola e ciò può avvenire solo in totale trasparenza di informazioni e liberi da ideologie.

Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Comitato Prolife Insieme
http://www.prolifeinsieme.it