Femminismo violento, Maria è la risposta

Egregio Direttore,
Chiedo cortesemente di poter replicare all’articolo
La “lista nera” anti uomo: strapotere femminista https://www.ilgiornale.it/news/politica/lista-nera-anti-uomo-strapotere-femminista-2561641.html

Maria è la risposta al femminismo tossico dei nostri tempi, così diceva Charlie Kirk e noi  di Prolife Insieme non possiamo non essere d’accordo con lui!
Kirk era un attivista che portava il dibattito socratico  nelle piazze delle università americane ed è stato barbaramente assassinato da un colpo di fucile diretto alla gola proprio mentre parlava in mezzo ai giovani.
Kirk  era sempre pronto a sorridere e a dare voce a tutti, definendo la capacità di dialogo l’unica e vera ‘arma per costruire la pace’.
Kirk rappresenta essenzialmente l’uomo che non piace alle femministe moderne, troppo deciso, virile e autorevole. Lui rappresenta il ‘patriarcato’ che per principio bisogna combattere anche se di fatto non esiste praticamente più nel nostro paese.
L’ideologia femminista imbrattata dalla filosofia woke plasma uomini per niente maschili, quasi assessuati, talvolta asettici, capaci di eccitarsi e idolatrare la donna a comando, individui privi di una propria personalità, in una parola fluidi.
Ma cosa accade se il maschietto disobbedisce ed esce da questi canoni?
La denuncia per stalking e diffamazione da parte di un uomo alle femministe Carlotta Vagnoli e Valeria Fonte e l’indagine della procura di Monza ci mostrano il vero volto del femminismo moderno.
Il frutto marcio della ideologia femminista è la nascita di una vera e propria dittatura femminista: la donna non è disponibile ad accettare niente di diverso dal suo appagamento personale.
Accade con gli uomini così come con l’aborto, una scelta a senso unico dove la donna deve sempre dimostrare di non dover cambiare niente di sé, né tanto meno di sacrificarsi, ma deve solo pretendere tutto per il proprio appagamento personale.
La donna, schiava di se stessa, non sembra tuttavia essere felice considerando i contenuti di una chat whatsapp chiamata “Fascistella” di cui queste attiviste fanno parte insieme alla femminista Benedetta Sabene e gli attivisti pro Pal Giuseppe Flavio Pagano e Karem Rohana.
In questa chat, infatti, si leggono insulti a Mattarella, a Liliana Segre, a Cecilia Sala ma anche a “icone progressiste” come Antonio Scurati e Michela Murgia. Ma non è tutto! È emersa anche una lista nera sul telefonino di Valeria Fonte denominata “lista nera” di politici e giornalisti e la promessa da parte dell’attivista che questo “sia solo l’inizio”.
Come membro di Prolife Insieme questi meccanismi chiaramente mi indignano ma non mi sorprendono affatto. Quotidianamente, infatti, il nostro Comitato si trova di fronte ad azioni prepotenti ed offensive che vengono mosse da attiviste femministe pronte a scagliarsi contro qualsiasi proposta sia in favore della vita e della famiglia, non mostrando alcun rispetto verso chi la pensa diversamente da loro.
Prendiamo ad esempio le liste di proscrizione redatte su siti web come Obiezione Respinta dove accanite femministe elencano nomi cognomi e ospedali dove medici obiettori di coscienza svolgono la loro professione per segnalarli come ‘cattivi medici’ da ripudiare e odiare.
Vi invito a visitare il sito per rendervi conto del disprezzo mostrato verso questi medici la cui unica “colpa” è quella di operare in scienza e coscienza.
https://obiezionerespinta.info/
Prolife Insieme vuole dimostrare tutta la sua solidarietà all’uomo vittima di stalking e diffamazioni che ha avuto il coraggio di denunciare queste tre donne e in questo modo ha portato alla luce un argomento che nessuno vuole mai affrontare, ovvero che esistono forme di violenza anche contro gli uomini.
La donna di fatto può essere molto più maligna dell’uomo in quanto la sua capacità seduttiva e manipolatoria la rende molto più pericolosa, mostrandosi debole in apparenza ma in realtà oggi in grado di giocare subdolamente un ruolo decisamente autoritario.
E allora come possiamo noi donne combattere il femminismo tossico oggi presente nella nostra cultura e mostrato da queste tre attiviste?
La risposta è semplice: diventando donne che imitano Maria.
Alla superbia dell’orgoglio (pride) femminista, Maria risponde con la potenza irrompente dell’umiltà che scioglie anche i cuori più duri.
Ai nostri amati uomini consigliamo di essere dei gentlemen decisi e coraggiosi che ci sostengano nelle difficoltà, pronti ad esempio a non fuggire davanti ad una gravidanza inaspettata, ma al contrario lottare per difendere quella vita.
Non serve infatti nessuna ideologia femminista per amare la donna, perché è solo difendendo la vita nascente che potremo davvero affermare di amare la donna per davvero.

Manuela Ferraro
Poggibonsi SI
Per Comitato Prolife Insieme
www.prolifeinsieme.it