Emilia Romagna, la legge 194/78 va applicata integralmente

https://www.liberta.it/news/attualita/cronaca/aborto-la-regione-emilia-romagna-no-associazioni-pro-life-nei-consultori/83411

La regione Emilia Romagna è assolutamente contro l’entrata nei consultori delle associazioni pro vita e lo sentenzia con queste parole:
“Ribadiamo la nostra assoluta contrarietà a qualunque ipotesi normativa che ci faccia indietreggiare dallo spirito della legge 194.”
Quello che non mi torna è questo parlare a caso della legge 194 del ‘78, legge che permette alle donne di interrompere la gravidanza nei primi tre mesi di gestazione.
Parlano di “spirito della legge 194…” manipolando in realtà la legge stessa la quale all’articolo 1 cita quando segue:
IL PRESIDENTE DELLA REPUBBLICA PROMULGA la seguente legge: Art. 1. Lo Stato garantisce il diritto alla procreazione cosciente e responsabile, riconosce il valore sociale della maternita’ e tutela la vita umana dal suo inizio.

https://www.1522.eu/legge-del-22-maggio-1978-n-194/2/

Scusate ma dove sarebbe il problema se un bambino in più viene al mondo? Perché non si può provare ad offrire una mano, o a cercare di capire cosa possa spingere una donna a decidere per una scelta così drastica?
Come spiegate questo accanimento verso chi vorrebbe offrire aiuti economici e psicologici a donne in difficoltà affinché si sentano realmente libere di decidere?
L’interrogativo mi sembra legittimo date le polemiche sorte dopo la decisione del governo di sostenere questo tipo di servizi.
Chi si dispera davanti a tali tipologie di aiuti forse ha paura di vedere prolife, pronti, come leoni ruggenti, a fare sentire in colpa le donne inchiodandole alle loro responsabilità mancate. Forse temono che questi fanatici prolife girino con il suono registrato del battito cardiaco del feto per “sbattere in faccia” alle poverette la gravità della loro azione.
Inutile dire che le cose non stanno così e che queste sono obiezioni scaturite da un ambiente politicizzato ed ideologizzato.
Lo scopo della proposta di legge è quello di favorire la collaborazione tra consultori e associazioni impegnate nel sostegno della maternità come peraltro è previsto dalla 194.
Chi si ritiene “intellettualmente onesto” riesce a capire che questa collaborazione è fondamentale per ribadire uno dei principi cardine della 194, ossia che venga eliminato tutto ciò che porterebbe alla scelta dell’ivg.
Nessun volontario provita incontrerà le ragazze intenzionate ad abortire prima del personale qualificato. Sarà il suddetto personale ad indicare, alle ragazze che lo richiederanno, a chi poter rivolgersi per avere sostegno.
Tutto svolto nella discrezione, senza violenza, nel totale rispetto.
Negli anni i centri di aiuto alla vita hanno dato sostegno a migliaia di donne e salvato altrettanti bambini.
Libertà significa avere la possibilità di scegliere in autonomia davanti a più opzioni.
Evidenziare che ci sono più opportunità non è di certo impedire una decisione libera e questo non è difficile da capire.
Allora io mi domando:
ma cosa è che vi dà tanto fastidio in questa decisone?
Da dove nasce tutto questo risentimento verso chi crede nella bellezza della vita?

Angela D’Alessandro
Comitato Prolife insieme

http://www.prolifeinsieme.it