Educazione sessuale e all’affettività, integrazione degli studenti stranieri: fallimenti ed interessi nascosti

https://www.orizzontescuola.it/youth4love-actionaid-porta-nelle-scuole-leducazione-contro-discriminazioni-e-violenza-di-genere/
Youth4Love, ActionAid porta nelle scuole l’educazione contro discriminazioni e violenza di genere

ActionAid torna a riproporre risultati del sondaggio commissionato dall’Istituto Buddista Italiano Soka Gakkai con fondi del suo 8×1000. Quali interessi muovono Soka Gakkai a sovvenzionare questo sondaggio?  Forse per ampliare la sua azione presso i giovani? Quali interessi inoltre sollecitano tutto questo agitarsi attorno alla “educazione sessuale e all’affettività” scolastica, e quali interessi  economici , politici e di carriera nascondono? Abbiamo già affrontato l’argomento leggendo https://www.orizzontescuola.it/otto-adolescenti-su-dieci-odiano-il-loro-corpo-lallarme-di-actionaid-su-una-generazione-schiacciata-da-social-e-stereotipi-di-genere-nelle-scuole/
ed abbiamo confutato la validità della cosiddetta “educazione sessuale e all’affettività” scolastica https://prolifeinsieme.it/ed-sessualeun-intervento-fallimentare-ed-un-mantra-che-nasconde-interessi-diversi-da-quelli-per-la-salute-dei-giovani/   (1)
Il problema dell’inserimento di scolari e di alunni all’interno della scuola italiana è un altro tema spinoso. Alcuni desiderano sinceramente integrarsi nel contesto sociale italiano, ma altri subiscono una impronta sociale negativa da parte delle famiglie insediate in Italia, le quali volontariamente e strenuamente non vogliono integrarsi, non accettano i valori della democrazia, e tantomeno quelli Cristiani, che costituiscono i veri valori fondanti della nostra società (persino Benedetto Croce era costretto ad ammettere “Perché non possiamo non dirci Cristiani”).
Se andando per strada si vedono donne e ragazze pesantemente vincolate ad indossare chador e burqa; se tuttora bambine vengono sottoposte a mutilazione dei genitali esterni; se le famiglie tuttora pretendono di imporre a giovinette matrimoni combinati (cfr Corriere Adriatico 20.06.2021); se Saman Abbas è stata assassinata dai genitori stessi, complice persino la madre, perché desiderava integrarsi e vivere come ogni ragazza italiana; siamo costretti a riconoscere che una parte degli stranieri insediati in Italia rifiuta di vivere come italiani. D’altra parte la ghettizzazione volontaria di una parte cospicua degli immigrati è testimoniata dalle banlieue in Francia; dal quartiere Molenbeck a Bruxelles, dalle violenze scatenate a Parigi e a Colonia, a Peschiera nel 2019, a Milano in molteplici circostanze; dai crimini violenti; dalla mafia nigeriana o cinese; dagli stupri perpetrati singolarmente oppure organizzati con la taharrush gamea (30-40 criminali accerchiano la vittima, che subisce ogni sorta di violenza).
Siamo quindi costretti a domandarci quali interessi contrari al vivere civile si nascondano dietro la propaganda ed il mantra dell’«accoglienza», mentre chi dispone di un po’ di cultura ripensa al meticciato di Kalergy e all’eurabia di Bat Ye’or (concetto ripreso da Oriana Fallaci), e constata la copertura offerta a bande organizzate di pakistani dediti allo stupro di donne e bambine inglesi, scandalo che per anni interi i laburisti avrebbero tenuto celato per non perdere i voti degli immigrati pakistani.
Ben vengano dunque soluzioni atte a favorir l’integrazioni nell’ambito della civiltà italiana.
Dev’essere però portato in discussione un altro aspetto della questione: la massiccia presenza di scolari e studenti stranieri in una classe va a detrimento degli scolari e degli studenti italiani. L’insegnante si trova davanti non soltanto abitudini ed atteggiamenti sociali eccessivamente diversificati o addirittura divergenti, bensì anche possibili difficoltà di interazione a causa dei limiti di ricezione della lingua italiana da parte di figli di stranieri. Insegnamento ed apprendimento possono così risultare compromessi; il lessico viene depauperato e di conseguenza la crescita culturale; le giuste aspirazioni di chi vuole studiare e mettere a profitto le ore spese all’interno della scuola risultano mortificate.
L’estensione infine del Progetto Youth4love al tema della “educazione contro discriminazioni e violenza di genere” suona come richiamo al mantra della cosiddetta “educazione sessuale ed affettiva”, che attua quella sessualizzazione precoce che incentiva appunto le violenze, che a parole afferma di voler prevenire. E’ invece arcinoto che i programmi di “educazione sessuale”  scolastica, avviati fin dagli anni Cinquanta del XX secolo presso Stati come Svezia, Regno Unito, Francia, hanno fallito negli scopi dichiarati di evitare comportamenti asociali, gravidanze indesiderate, procurato aborto, malattie infettive sessualmente trasmesse: tale fallimento è noto da tempo immemorabile, ma viene opportunamente occultato.
E’ il cosiddetto Paradosso Nordico: la Svezia detiene il primato assoluto per femminicidi, per stupri, ed è anche il paese in cui almeno il 30% delle donne lamenta violenze domestiche. Questi dati poissono essere ottenuti on-line anche da siti femministi come Cosmopolitan. I tassi di violenza sulle donne più alti si riscontrino nei Paesi (considerati) cosiddetti più sviluppati, come Stati Uniti, Regno Unito, Francia, Germania, Olanda, con punte inquietanti negli ultra-moderni, ultra-civili Stati del Nord: Svezia, Norvegia, Finlandia, Danimarca. In Italia in base ai dati 2021 il primato delle violenze sessuali  spetta proprio alla avanzatissima Emilia Romagna. (2)(3)(4)
Il mondo della scuola dovrebbe essere ben consapevole di tutto questo.

Dott. Luciano Leone
Medico Chirurgo, specialista in Pediatria
Comitato ProLife Insieme
www.prolifeinsieme.it

1) Approfondimento in  https://prolifeinsieme.it/?s=Sessualizzazione+precoce+e+grooming+o+ed.sessuale%3F%28prima+parte%29&et_pb_searchform_submit=et_search_proccess&et_pb_include_posts=yes&et_pb_include_pages=yes
2) Luca Ricolfi: Il primato del Nord. Cosa dicono i numeri sulla violenza di genere. 01.09.2023 https://www.ilmessaggero.it/editoriali/primopiano/stupri_violenze_di_genere_primato_nord_numero_luca_ricolfi-7604501.html

3) Domenico Bonvegna: Nella “tollerante” Svezia il triste record di femminicidi e stupri. 28.11.2023 https://www.destra.it/home/nella-tollerante-svezia-il-triste-record-di-femminicidi-e-stupri/
4) Family Watch: The World Health Organization Exposed: Abortion, Sexual Rights and CSE. Aprile 2020