Gent. Direttore,
ho letto con attenzione l’articolo da Lei pubblicato e senza dilungarmi mi permetto di fare alcune osservazioni sulle quali ci sarebbe molto da discutere.
Innanzitutto l’educazione sessuale e affettiva spetta unicamente ai genitori. Attraverso la vita familiare e l’esempio i bambini imparano il rispetto dell’altro e a valorizzarne la diversità tra uomo e donna.
La sessualità è stata fatta diventare negli ultimi anni la prioritaria ragione di interesse, attraverso film, videogiochi, pubblicità, social sempre più invasivi e devianti riguardo il concetto di amore e relazione e soprattutto sempre più violenti e veicolo di sentimenti di vendetta e sopraffazione. Pessimi esempi.
Rimango sorpresa nel sentire un medico pediatra che anziché preoccuparsi del fatto che l’età dei primi rapporti sessuali si sia abbassata alla preadolescenza offre come soluzione la pillola per le bambine e il profilattico per i maschietti.
Credo che se non ci si interroghi su questa mentalità ormai pervasa da un’esagrrata spinta all’ipersessualità e da ideologie fuorvianti che vogliono l’uomo (inteso come essere umano quindi anche donna) egocentrico e narcisista, che si identifica di solo corpo, apparenza e rapporti superficiali ed egoisti, difficilmente potremo sperare in una società libera e civile.
Diana Barigelletti