Educazione sessuale a scuola ai bambini: prima genitori e docenti

Egregio Direttore,le chiedo cortesemente la possibilità di replicare all’articolo dell’1 gennaio, dal titolo “Alberto Pellai: Educazione sessuale a scuola? Non si parla di come si fa sesso, ma di relazioni sane e consapevoli”. https://www.orizzontescuola.it/pellai-educazione-sessuale-a-scuola-non-si-parla-di-come-si-fa-sesso-ma-di-relazioni-sane-e-consapevoli/
In base ad una recente ricerca, gli italiani dai 18 ai 75 anni starebbero acquisendo consapevolezza della necessità di fornire ai giovani strumenti che permettano di costruire relazioni sane e rispettose.
Si è pensato quindi di configurare l’educazione all’affettività come strategia preventiva, che possa dotare bambini e ragazzi delle competenze emotive e relazionali per vivere serenamente l’affettività e la sessualità.
Interviene l’esperto Alberto Pellai che raccomanda questo percorso educativo a scuola dalla piu’ tenera età, come dice anche l’OMS nelle sue recenti linee guida.
Pellai è tra gli autori del programma “Quando batte il cuore”; una serie trasmessa su Rai YO-YO che ha lo scopo di introdurre i bambini al mondo delle emozioni. Egli sottolinea che :- “A scuola l’educazione sessuale non ha lo scopo di spiegare come si fa sesso ma deve invece fornire le competenze necessarie per vivere questa in modo sano e responsabile”-
A questo proposito vorrei segnalare al dottor Pellai un sondaggio condotto poco tempo fa  dal portale Tecnica della Scuola, il quale svela che la grande maggioranza di genitori, studenti e insegnanti è contraria all’educazione sessuale sin dalla Scuola Primaria, in quanto l’educazione affettiva e sessuale spetta innanzitutto ai genitori.

Educazione affettiva e sessuale spetta ai genitori

Una condizione ricorrente espressa dagli intervistati, qualora questa fosse anticipata alla Primaria, è : “…solo con una informazione preventiva ai genitori su docenti e contenuti nonchè il consenso scritto dei genitori”.
A loro infatti, spetta questa formazione in quanto, con il loro comportamento affettivo, sono i primi e più autorevoli  insegnanti per i loro figli. Sono i genitori infatti che trasmettono partecipazione, tenerezza, affetto e cura e da tali atteggiamenti dipende lo specialissimo linguaggio capace di trasmettere un argomento tanto intimo e delicato, che riguarda la totalità della persona, che arriva alle radici del suo essere. Sono ancora essi che conoscono primariamente  i loro figli quanto a sensibilità, sviluppo psicologico, maturità e sanno quali sono i loro tempi, difficoltà, priorità ecc. e nella maggioranza dei casi sanno affrontare tali temi basandosi su quella fiducia che, in genere, passa tra genitori e figli.
Altri soggetti come insegnanti, psicologi, sacerdoti ecc., su loro richiesta, e da loro delegati potranno inserirsi laddove fosse necessario; ma  ogni altro insegnamento che non tenga conto di cio’ è mero tecnicismo o altrimenti educazione alla genitalità e, su questo, la rete come ben sappiamo offre tutte le informazioni a riguardo.
Quello che si teme è che questa ansia di diffondere tali insegnamenti fin da bambini sia piuttosto il celato pretesto per rendere accettabili contenuti ideologici su contraccezione, aborto, omosessualità e transessualità, oltre che l’idea del libertinaggio sessuale in cui il sesso è un’attività ludica, che deve scongiurare rischi come il concepimento e le malattie sessualmente trasmissibili.
Lasciamo ai bambini la possibilità di essere bambini e ai fanciulli quella di essere fanciulli e occupiamoci solo di insegnare il rispetto per le persone e il mondo intorno a loro che è, peraltro, il primario obiettivo di ogni percorso di insegnamento/apprendimento.
Cordialmente.
Maria Cariati
Insegnante